Cybersecurity e sicurezza dati: in casa serve molta più attenzione

Le minacce informatiche sono ancora sottovalutate dagli italiani tra le mura domestiche, serve più consapevolezza in fatto di cybersecurity.

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Cybersecurity e sicurezza dati: in casa serve molta più attenzione

Gli italiani sono ancora troppo poco consapevoli dei rischi che corrono tra le mura domestiche nell’ambito della cybersecurity. Ormai le nostre case sono piene di dispositivi connessi a Internet.

La smart home ha dei vantaggi indiscutibili ma, allo stesso tempo, è vulnerabile agli attacchi informatici. Secondo un’indagine condotta da Cisco, ci sono comportamenti diffusi che possono essere pericolosi, non solo per le persone e le loro case, ma anche per le aziende per cui lavorano. Infatti, molti utilizzano i dispositivi personali per il lavoro, a maggior ragione da quando i confini tra casa e lavoro non sono più così nitidi come in passato, con il lavoro ibrido e lo smart working.

Ma, in casa, spesso mancano le condizioni di sicurezza: basti pensare che il 18% degli intervistati – più di 1.000 in Italia – non ha mai cambiato la password del proprio Wi-Fi. Abitudini consolidate come usare il proprio pc o smartphone per inviare una mail di lavoro (lo fa il 71% delle persone), per fare telefonare di lavoro (54%) o condividere documenti aziendali (56%) possono rivelarsi dannosi.

 

La cybersecurity deve diventare una priorità
Dati emersi dall’indagine condotta da Cisco

La cybersecurity deve diventare una priorità

Le case sono sempre più ricche di dispositivi connessi: la maggior parte delle abitazioni ne conta tra 3 e 5. Eppure, la cybersecurity domestica non è ancora considerata una priorità. In tema di sicurezza informatica, i consumatori italiani consultano di solito gli amici e la famiglia (30%), i media (34%) e i social media (25%), senza affidarsi a professionisti.

Il rischio di subire attacchi informatici non si limita alle mura domestiche, ma è particolarmente elevato in spazi pubblici. Usare reti Wi-Fi pubbliche, come quelle di bar, aeroporti e ristoranti, può esporre i dispositivi a pericoli. Bastano un malintenzionato e una finestra temporale breve per violare un dispositivo e rubare dati e informazioni.

È quindi molto meglio optare per la funzione hotspot del proprio telefono (con una password forte).

Cybersecurity e sicurezza dati: in casa serve molta più attenzione
Dati emersi dall’indagine condotta da Cisco

 

La scelta della password

La scelta della password è ovviamente determinante: deve essere forte. Cioè, deve avere un numero di caratteri possibilmente superiore ai 12, con un mix di maiuscole, numeri e caratteri speciali.
Nomi utenti e password da soli però non sono sufficienti, è importante utilizzare l’autenticazione a più fattori (MFA) per aggiungere un ulteriore livello di protezione all’accesso al sistema. Gli italiani in questo sembrano essere già pronti: il 79% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare già questa modalità di protezione.

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