Verso interni davvero sostenibili con la carta da parati Veruso Lino

Quando sentite la parola “carta da parati” cosa vi viene in mente? Questo dipende da quanti anni avete. Se non siete più giovanissimi, questo termine rievoca probabilmente ricordi delle generazioni che ci hanno preceduto, giornate passate dopo la scuola a casa di nonni e zii, soggiorni, cucine e persino bagni decorate con sfavillanti fantasie geometriche da colori che non cercavano sicuramente di essere sfumati.

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Giallo brillante, arancione e verde si intrecciavano in motivi che volevano fare da chiara rottura verso il passato tradizionale che li aveva preceduti.  Dopo un lungo momento di gloria questi arredi da parete hanno vissuto una fase d’arresto quando il minimalismo di matrice scandinava ha imposto alle pareti un solo non colore, il bianco, a far da compagnia a mobili usa e getta in compensato dai colori chiari.

Per le generazioni più giovani invece le carte da parati simboleggiano la modernità e il design personalizzato della generazione di Instagram ed influencer. Questi arredi da parete hanno fatto infatti un incredibile salto in avanti negli ultimi anni.

In modo simile a tutti gli altri oggetti che ci circondano e che arricchiscono la nostra vita quotidiana, anche la carta da parati ha infatti vissuto la spinta inesorabile dello sviluppo tecnologico, regalando innovative tecniche di stampa e materiali che ne hanno trasformato la composizione.

La carta da parati nell’epoca moderna

I modelli attuali sono infinitamente più rendendole più robusti, flessibili e facili da posare e rimuovere rispetto alle vecchie tappezzerie a base di carta che richiedevano notevole esperienza con tempi di ammollo e posizionamento per poter essere utilizzate.

Questa nuova flessibilità ha portato ad una loro riscoperta da parte di una nuova generazione di designer che si sono innamorati di questo strumento di arredamento e abbandonando vecchi schemi del passato, hanno creato una vera e propria rivoluzione nel design d’interni.

Oggigiorno la carta da parati rappresenta un elemento di arredo estremamente popolare, dato che è diventata uno degli strumenti più efficaci ed economici nelle mani degli arredatori d’interni per trasformare un’ambiente, creando un’atmosfera personalizzata ed unica.

Il progresso ha anche portato nuovi materiali, con aptiche diverse, che sono tecnicamente più efficienti e stilisticamente più attraenti di quelli utilizzati nel recente passato, rendendo le tappezzerie di oggi lavabili, isolanti e più resistenti all’umidità e allo sporco.

Sostenibilità anche per le pareti

Fino ad ora queste innovazioni avevano però un limite, che è quello della sostenibilità. Uno dei vantaggi principali della carta da parati è quello di poter essere sostituita senza grossi problemi o spese quando si intende rinnovare un ambiente, attualizzandolo per esempio nello schema di colori in voga al momento. La maggior parte delle tappezzerie, in modo particolare quelle più economiche proveniente dai mercati asiatici, è infatti prodotta con processi industriali non ecologici. Questi modelli contengono una percentuale sostanziale di plastica, il che non le rende riciclabili.

Questo è dovuto al fatto che fino a pochissimo tempo fa i processi di produzione non rendevano possibile la creazione di una carta da parati ecologica veramente compostabile, dato che, anche quelle che utilizzano prodotti naturali abbisognano di colle sintetiche per legare insieme il materiale naturale, rendendo l’intero prodotto non adatto ad essere posto nel cesto del compost alla fine del suo ciclo di vita.

Fortunatamente sono da poco tempo entrate sul mercato delle nuove tappezzerie, sviluppate con innovativi processi produttivi che hanno risolto questo problema, rendendo il processo di rinnovo delle nostre pareti compatibile con la crescente sensibilità ecologica che si sta fortunatamente diffondendo in questi ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici.

Veruso Lino: la carta da parati sostenibile

Questo sviluppo è stato portato avanti principalmente da produttori europei, con alla testa tedeschi e scandinavi, da sempre molto attenti alle tematiche ecologiche. Una di questi modelli ora disponibile sul mercato è chiamata “Veruso Lino” e ha l’indubbio merito di essere forse la prima tappezzeria sostenibile e compostabile.

Prodotta da un piccolo distributore nel nord della Germania, questa tappezzeria è composta esclusivamente da materie prime di origine organica, fra cui il lino, da cui prende il nome. Questa fibra vegetale viene prodotta in Normandia tramite un processo che utilizza pochissima acqua e viene poi mescolato assieme alla viscosa naturale.

Questo è un composto di fibre ottenute attraverso un processo di produzione rispettoso dell’ambiente, con legname utilizzato proviene da una silvicoltura sostenibile certificata FSC.

Il risultato è una carta da parati, morbida, calda, fonoassorbente e isolante, che, una volta messa nel cesto del compostaggio, torna nel ciclo naturale senza generare tossine. È un primo, ma significativo passo verso un nuovo approccio ai nostri interni, dove il rispetto per l’ambiente si concilia con l’attenzione verso le tendenze del design.

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