Come ogni primavera, si scatena l’entusiasmo per la coltivazione dell’orto. Sempre più persone si sono lanciate negli anni nell’abbellimento e nell’espansione di orti, giardini e terrazze con piante, fiori, erbe aromatiche e talvolta anche frutta e verdura. Tuttavia, per creare un orto non è sufficiente annaffiare; occorre curare le piante con il giusto criterio, per ottenere risultati all’altezza delle nostre aspettative. Indipendentemente dalle dimensioni della nostra area verde, le piante richiedono la giusta dose di fertilizzanti.
Fertilizzanti naturali: un pò di numeri
I fertilizzanti organici derivano da fonti come il letame animale e gli estratti di alghe, provenienti da fonti completamente organiche. L’industria utilizza compost organici per produrli. L’impiego di tali fertilizzanti non convenzionali può portare a vantaggi economici superiori rispetto ai metodi convenzionali.
Un’agricoltura orientata verso l’uso di fertilizzanti alternativi ai prodotti chimici può offrire benefici ambientali, conservazione delle risorse non rinnovabili, miglioramento della qualità degli alimenti e riorientamento dei modelli agricoli in risposta alle richieste del mercato.
Il mercato dei fertilizzanti organici nel 2021 è stato dominato dall’area Asia-Pacifico, rappresentando circa il 35% della quota di mercato, seguita dall’Europa e dal Nord America. Si prevede che l’area dell’Asia-Pacifico continuerà a registrare una crescita rapida grazie alla forte domanda proveniente dalla Cina per fertilizzanti destinati a frutta, verdura e tè.
I fertilizzanti di origine vegetale costituiscono oltre il 46% del mercato dei fertilizzanti organici nel 2021. Questi fertilizzanti sono particolarmente efficaci nei terreni biologicamente attivi, arricchiti regolarmente con compost, colture di copertura e pacciamature in decomposizione.
Contribuiscono a migliorare la struttura del terreno, aumentando la sua capacità di trattenere acqua e rendendolo più aerato per favorire lo sviluppo delle radici delle piante. L’applicazione al suolo rappresenta oltre il 62% del mercato dei fertilizzanti organici nel 2021, adatto a una vasta gamma di colture tra cui cereali, semi oleosi e legumi.
L’industria degli agrofarmaci in Italia
In Italia, l’industria degli agrofarmaci genera un fatturato annuo di quasi 1 miliardo di euro, posizionandosi al sesto posto mondiale e al terzo in Europa. Il 70% di questo mercato è rappresentato da fertilizzanti minerali, mentre il restante 30% è costituito da fertilizzanti a base organica. La maggior parte dei fertilizzanti è destinata alle regioni del Nord Italia, con il 15% distribuito nelle regioni centrali e il 20% nel Mezzogiorno.
I rimedi naturali: i fondi di caffè
Possiamo ricavare tutto questo dai materiali organici di scarto della nostra cucina, residui di attività di tutti i giorni senza renderci conto che spesso buttiamo via qualcosa di prezioso che, in nome dell’economia circolare e della lotta agli sprechi, possiamo riutilizzare.
Come i fondi di caffè, uno dei concimi naturali più conosciuti e utilizzati. Questi contengono una miscela di minerali come calcio, azoto, magnesio, fosforo e potassio, che possono essere benefici per il nostro orto. I fondi di caffè possono essere compostati, il che rappresenta il loro migliore utilizzo, o sparsi direttamente nel terreno.
È consigliabile limitare l’applicazione diretta nel terreno a una volta alla settimana e utilizzarli con molta moderazione. E non sono solo un ottimo fertilizzante, ma anche un antiparassitario naturale che tiene lontane le lumache.
L’acqua di cottura delle verdure come fertilizzante naturale
Se avete preparato un minestrone oppure avete semplicemente lessato alcune verdure senza aggiungere sale, non gettare via assolutamente l’acqua di cottura. Dopo averla lasciata raffreddare, potete utilizzarla come fertilizzante per le vostre piante, sia con un annaffiatoio che con una bottiglia.
Grazie ai sali minerali e ad altri elementi trasferiti dalle verdure durante la cottura, l’acqua che altrimenti sarebbe stata versata nel lavandino può essere riutilizzata per nutrire le piante sui balconi e negli appartamenti. I risultati si vedono soprattutto se questo fertilizzante viene utilizzato regolarmente, quasi tutti i giorni.
Come utilizzare la cenere del camino e del barbecue per il concime
La cenere, sebbene carente di azoto, è un fertilizzante eccellente per gli ortaggi grazie alla presenza di potassio, fosforo, calcio, fluoro, magnesio, rame, zinco e altri elementi essenziali. Come nel caso dei fondi di caffè, l’apporto di calcio dalla cenere aiuta a rendere il terreno meno acido, ma è importante utilizzarla con moderazione per non alterare troppo il pH del terreno.
La cenere può essere sparsa direttamente sul terreno con precauzione, utilizzata nel compost (che rappresenta il suo migliore utilizzo), oppure come antiparassitario naturale, utile anche contro le lumache.
Concimi a base di gusci d’uovo, utili per le piante del terrazzo
Tra i fertilizzanti che nessuno ci si aspetta, ci sono i gusci d’uovo. Questi residui sono particolarmente utili per le piante che necessitano di un significativo apporto di carbonato di calcio, come ad esempio i pomodori e tutte le piante il cui frutto ha un peso considerevole rispetto alla pianta stessa.
Il guscio delle uova dovrebbe essere spezzettato il più possibile, preferibilmente ridotto in polvere per poter essere mischiato direttamente nel terriccio. In alternativa, può essere aggiunto, possibilmente tritato, al compost. Con il passare del tempo, il guscio delle uova si decomporrà naturalmente, apportando nutrienti al terreno grazie alle varie sostanze di cui è composto. Oltre al calcio, il guscio delle uova contiene anche manganese, rame, zinco, ferro, molibdeno e cromo, oltre ad alcune proteine.
Come usare il lievito di birra come fertilizzante
Il lievito di birra risulta essere particolarmente benefico per la coltivazione dei fiori. Sciogliendo un cucchiaio di lievito in tre litri di acqua e utilizzando questa soluzione per irrigare il terreno, è possibile stimolare la crescita di nuovi boccioli e favorire una fioritura abbondante. Anche la birra stessa, se utilizzata con moderazione, può essere considerata un buon fertilizzante naturale per le piante fiorite.
Inoltre, ci sono altri ingredienti da cucina che possono essere impiegati con successo nell’arte del giardinaggio. Il tè, l’aceto, il vino rosso, i gusci d’uovo, la melassa di barbabietola e le bucce di frutta e verdura sono solo alcuni esempi. Nel caso delle bucce di frutta e verdura, si consiglia di lasciarle macerare nell’acqua per alcuni giorni e di utilizzare l’infuso filtrato come fertilizzante.
Questi ingredienti naturali possono fornire nutrimento alle piante, migliorare la qualità del terreno e favorire una crescita sana e rigogliosa. È importante utilizzare tali fertilizzanti con parsimonia e seguendo le indicazioni per evitare squilibri nel terreno.
FAQ Fertilizzanti naturali
Quali sono i benefici dei fertilizzanti naturali?
I fertilizzanti naturali offrono numerosi vantaggi, migliorando significativamente la salute del suolo e l’ambiente. Essi arricchiscono il suolo di nutrienti essenziali e ne migliorano la struttura, aumentando la capacità di trattenere acqua e nutrienti. Inoltre, a differenza dei fertilizzanti sintetici che rilasciano rapidamente i nutrienti, i fertilizzanti naturali li rilasciano più gradualmente, permettendo alle piante di assorbirli nel tempo. Questo processo minimizza il rischio di sovra-fertilizzazione e di danni alle radici delle piante, promuovendo una crescita più sostenibile e duratura.
Posso fare un fertilizzante naturale a casa?
Sì, puoi facilmente preparare un fertilizzante naturale a casa utilizzando rifiuti organici di cucina e del giardino. Un metodo comune è il compostaggio, che trasforma scarti di cibo, foglie cadute, erba tagliata e altri materiali biodegradabili in compost ricco di nutrienti. Questo processo implica l’accumulo di questi materiali in un cumulo o in un contenitore apposito e la loro gestione regolare per assicurare aereazione e decomposizione. Il compost risultante è un eccellente emendante del suolo che non solo fornisce nutrienti alle piante ma migliora anche la struttura del suolo. Inoltre, puoi fare un fertilizzante liquido mettendo in infusione in acqua scarti come bucce di banana o fondi di caffè, che poi può essere diluito e usato per annaffiare le piante. Entrambi i metodi sono ecologici e costituiscono un ottimo modo per riciclare i rifiuti riducendo la necessità di fertilizzanti chimici.
Quali sono le differenze tra fertilizzanti naturali e chimici?
I fertilizzanti naturali e chimici differiscono principalmente per origine, impatto ambientale e modalità di azione sulle piante. I fertilizzanti naturali provengono da fonti organiche come compost, letame e resti di piante, e rilasciano i nutrienti lentamente nel tempo. Questi migliorano anche la struttura del suolo, aumentando la sua fertilità e la capacità di trattenere l’acqua. Inoltre, l’uso di fertilizzanti naturali riduce l’impatto ambientale, minimizzando l’inquinamento e favorendo un ecosistema più equilibrato.
I fertilizzanti chimici invece sono prodotti sinteticamente e contengono nutrienti in forme altamente concentrati che le piante possono assorbire rapidamente. Sebbene questo possa promuovere una crescita immediata delle piante, può anche portare a un eccesso di nutrienti, che potrebbe danneggiare le piante e alterare l’equilibrio ecologico del suolo. Inoltre, i fertilizzanti chimici non migliorano la struttura del suolo né aggiungono materia organica, che sono cruciali per la sostenibilità a lungo termine della fertilità del suolo.
Articoli correlati
L’orto in balcone: cosa e come coltivare sfruttando anche gli spazi ridotti
Come gestire in modo intelligente i rifiuti in una casa sostenibile
Articolo aggiornato