Rivestimento performante e esteticamente curato, il gres porcellanato effetto legno è sempre più diffuso e apprezzato nelle realizzazioni sia interne sia esterne. La sua capacità di coniugare il calore del materiale naturale alla resistenza della ceramica lo rende infatti una scelta ideale per ogni tipo di ambiente, contemporaneo o più tradizionale.
Gres porcellanato effetto legno, cosa è
Il gres porcellanato è un prodotto ceramico ottenuto mediante processi di sinterizzazione – ovvero di lavorazione a temperatura e pressione elevate – di argille, feldspati, caolini e sabbia. L’effetto legno, con la riproduzione fedele della texture delle essenze presenti in natura, quindi delle venature, dei nodi, delle sfumature cromatiche, è dato dalla stampa digitale, in grado di differenziare ogni pezzo dall’altro per simularne l’unicità.
Entice di Atlas Concorde, tributo in gres porcellanato al rovere italiano, reinterpreta l’essenza tipica con nuance delicate, venature allungate e cromie naturali. In 2 estetiche – Natural, con nodi e leggere stuccature tono su tono, Elegant, dalla trama più uniforme – e 4 tonalità (Pale oak, Copper oak, Browned oak, Ash oak) grazie alla tecnologia Sensitech nella variante naturale restituisce sensazioni tattili e resistenza allo scivolamento, mentre in quella Elegant ripropone l’effetto del legno oliato, leggermente riflettente con le venature opache. Da interno i formati Natural sono 18,5×150 cm e 20,120 cm con superficie Matt Sensitech (spessore 9 mm), quelli Elegant invece 18,5×150 cm Matt (spessore 9 mm). Da esterno, solo in versione Natural, le finiture sono Grip (20×120 cm, spessore 9 mm) e Outdoor (30×120 cm, spessore 20 mm).
Quali sono le caratteristiche del gres?
Le principali caratteristiche di questo materiale sono:
- elevata resistenza all’usura, agli agenti chimici, alle macchie, grazie alla densità elevata e alla compattezza della struttura;
- minima porosità, data dalla vetrificazione dei componenti base cotti in forno ad alta temperatura;
- inalterabilità nel tempo, anche se esposto a lungo ai raggi solari o alle intemperie;
- semplicità di pulizia e di manutenzione, al pari di qualsiasi piastrella;
- vasta gamma di formati, finiture e spessori, per soddisfare ogni esigenza di gusto e progettuale.
Sono proprio queste peculiarità, paragonate alla maggiore delicatezza del legno da cui trae ispirazione e al costo generalmente superiore (soprattutto di posa in opera e di manutenzione) del materiale naturale, a diffondere l’utilizzo del gres in ogni ambito progettuale, da quello residenziale alle applicazioni commerciali e pubbliche.
Intrecci di Marazzi, in gres effetto legno, a un classico come il motivo a cassettoni (nel grande formato 120×120 cm) associa una doga (20×120 cm), per conciliare sapore del passato e appeal contemporaneo. Green friendly e con coefficiente antiscivolo R10, la collezione è declinata in tre tonalità – Miele, Castagno, Nocciola – ed è realizzata con la tecnologia Premium 3D Ink, che dona un effetto materico sia visivo sia tattile.
Un materiale, tante varianti
Le sempre più avanzate tecniche produttive del gres porcellanato oggi permettono un ventaglio di declinazioni estremamente ampio, in cui ogni essenza lignea può essere fedelmente riprodotta, incluse quelle più pregiate o presenti in natura in quantità limitata. Anche le tonalità disponibili risultano molteplici, includendo tra l’altro colorazioni normalmente precluse al legno o complicate da ottenere, che possono però risultare più moderne e originali e dare carattere a un ambiente.
Ugualmente, l’industrializzazione è in grado di riproporre tutte le finiture superficiali tipiche del parquet: naturale, spazzolata, anticata, lucida, aumentando così l’effetto realistico.
Oltre a ciò, le lastre di gres sono prodotte in diverse dimensioni, dai formati più piccoli a quelli extra-large, vero atout di questo materiale, che si distingue anche per gli spessori ridotti, rispetto alle doghe di legno. Queste ultime tra l’altro, vengono riprodotte con il gres con le medesime geometrie, in modo da garantire le pose in opera a spina di pesce, a cassettoni, all’ungherese.
Wald di Ceramica Magica (Terratinta Group) con la sua grafica rivisita l’effetto legno attraverso la tecnologia avanzata del gres, sottolineandone la maestosità del materiale naturale e le qualità estetiche. In 4 sfumature – Acero, Miele, Noce, Rovere – e in due formati (20×120 cm e 30×120 cm), la collezione include anche la Boiserie, per rivestire le superfici verticali e dare continuità estetica.
Yorkwood di Ceramica Sant’Agostino è una collezione di gres porcellanato effetto legno che si ispira alle atmosfere della campagna inglese, evocando la naturalità del rovere. In 5 colorazioni – Honey, Natural, Walnut, Brown, Navy -, sfrutta la digital technology per una resa realistica e viva della materia. Con oltre 80 facce disponibili, per dare l’idea dell’unicità della pavimentazione, gli elementi sono declinati in più formati (30×180, 30×120, 20×120, 10×60 cm), a cui si aggiungono l’effetto Chevron della posa a spina di pesce e le due grafiche Classic e Glam (90×90 cm, in due colorazioni), che al legno accostano il travertino della collezione Invictus.
Scegliere il gres effetto legno
A parte il grado di resistenza e di durata nel tempo, oltre che le varie certificazioni di eco-sostenibilità o di prestazioni tecniche del rivestimento fornite dal produttore, la scelta di un gres effetto legno implica soprattutto fattori estetici. La fedeltà nella riproduzione del legno naturale richiede infatti la stessa attenzione con cui si sceglierebbe un parquet, al fine di dare il giusto imprinting alla casa e armonizzarne il contenuto.
Superfici particolarmente espressive, con nodi e venature marcate, oppure elementi disposti secondo composizioni geometriche mutuate dalla tradizione – come il sempre più diffuso “chevron” – sono ideali per dare un tocco di carattere ad ambienti dall’arredamento discreto e di segno minimale, declinato in tinte sobrie e luminose. In questo modo infatti è la pavimentazione ad attirare l’attenzione, mettendo in secondo piano il resto.
Al contrario, un effetto legno meno marcato, come quello che riprende ad esempio il rovere biondo, attualmente tra le finiture più apprezzate, resta silente in un insieme, conferendo semplicemente calore e uniformità di gusto nordico e contemporaneo.
Journey di Ceramiche Keope, collezione di gres porcellanato effetto legno che riproduce fedelmente venature e nodi, è pensata per indoor e outdoor con doghe di diverse larghezze (5/10/20/30×120 cm) in 4 colori del rovere – Almond, Honey, Caramel, Bone – e il formato Chevron (7,5×45 cm) per la posa a spina di pesce. A cui si affianca una linea decorativa di gres porcellanato effetto carta da parati, a tema botanico, in 4 pattern (Blossom, Leaves, Watercolor, Springtime, tutti in dimensioni 60×120 cm) per un effetto “retro-chic”.
Cersaie 2024, tutte le tendenze della ceramica
Giunto alla 41a edizione, Cersaie, Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, che apre le porte a Bologna dal 23 al 27 settembre 2024, è l’occasione per scoprire in anteprima tendenze e soluzioni innovative delle superfici e delle finiture per l’architettura.
Novità delle aziende espositrici, convegni, conversazioni, seminari tecnici e dimostrazioni di posa scandiscono le cinque giornate della manifestazione, con l’aggiunta della mostra Route 40, che riassume i quattro decenni della storia di Cersaie, e della lectio magistralis dell’architetto giapponese Riken Yamamoto.
Boheme di Ragno ha un effetto legno caratterizzato da una grafica materica ricca di dettagli tipici delle assi di rovere, dallo smalto superficiale leggermente lucido. In 4 colorazioni – Ecrù, Tortora, Marrone, Castagno – è disponibile nel formato rettificato 20×150 cm dalla superficie naturale. La tecnologia 3D Ink dà realismo materico a ogni doga, combinando grafica e struttura.
Anche CasaOggiDomani partecipa: appuntamento il 23 settembre alle ore 16 al Café della Stampa, per l’incontro “L’importanza del dialogo multidisciplinare nel plasmare gli spazi del futuro”, con interventi di Silvia Giacometti, Andrea Rinaldi, Maddalena Fortelli. E per chi abbia bisogno di consigli, consulenza gratuita dell’interior designer Letizia Bonatti (previa prenotazione) nell’ambito del programma Cersaie Disegna la tua casa.
Tamashi di Ceramiche Refin, che prende il nome dal sostantivo giapponese significante “anima”, si ispira ai legni naturali più contemporanei. Frutto della ricerca di un equilibrio grafico-cromatico perfetto, la collezione si distingue per superfici uniformi, caratterizzate da sottili venature fitte e parallele, con lievi sfumature di colore. In 7 nuance – Caviar, Cream, Pepper, Sugar, Tea, Vanilla, Walnut – è declinata in doghe di 25×150 cm (spessore 9 mm), dalla finitura matt.
Posa e manutenzione del gres porcellanato
La posa in opera del gres porcellanato, effetto legno o meno, richiede un supporto adatto, privo di irregolarità e di pendenza, che si tratti di una pavimentazione preesistente o di un massetto di sottofondo. Le lastre vengono incollate con prodotti specifici e successivamente stuccate nelle fughe, pur minime grazie ai bordi rettificati.
Importante seguire le indicazioni di produttore e fornitore del mastice e affidarsi a un professionista eserto, se non si abbia una certa manualità, al fine di ottenere un risultato ottimale.
Per quanto riguarda la manutenzione, il gres porcellanato effetto legno richiede solo una pulizia regolare, con acqua e detergenti neutri. Meglio invece evitare prodotti abrasivi o acidi, che potrebbero danneggiarne la superficie.
Roots di FAP Ceramiche è un rovere di gres porcellanato rivitalizzato nel colore, che si ispira alla lavorazione artigianale del legno. Le doghe, dalle superfici autentiche e resistenti, sono declinate in più essenze contemporanee – Tobacco, Gold, Honey, Taupe –, adatte anche agli esterni. Il formato standard 20×120 cm è completato da quello Chevron (7,5×45 cm) e da 2 mosaici (Tratti, Vintage), oltre che disponibile in finitura OUT ideale a bordo piscina o su terrazzo e balcone. Inoltre, la collezione include pezzi speciali come battiscopa e scalini.
Costo di fornitura e posa del gres porcellanato
L’impegno economico necessario per l’acquisto e la posa in opera del gres dipende dal formato degli elementi, dal loro spessore, dalla tipologia di prodotto stesso e dalla marca. Ovviamente, più grande è la superficie e maggiori risultano i costi, che devono considerare anche tutti i materiali aggiuntivi (adesivi, stucchi, profili…) e le eventuali difficoltà di posa (ad esempio causate da irregolarità di pianta o presenza di gradini di scale e nicchie).
In linea di massima il costo medio del gres effetto legno varia da poche decine di euro al metro quadrato fino ad avvicinarsi quasi al centinaio per le collezioni più pregiate e di qualità, soprattutto se di elementi di grandi dimensioni. Intorno alla ventina di euro anche la posa, sempre a metro quadrato, che può tuttavia aumentare in base alla complessità del lavoro.
Théké di Iris Ceramica, collezione di gres porcellanato e semigres per pavimenti e rivestimenti, si ispira a diversi materiali per reinterpretarne texture ed effetti. Grazie alla tecnologia di ultima generazione Skincera, il risultato è tridimensionale, con chiaroscuri dalle sensazioni tattili. Tarsie, in particolare, riprende le essenze lignee – Rovere, Palissandro, Noce – e la tradizione dell’intarsio, riproducendo fedelmente i dettagli e le nuance del materiale naturale in elementi di 25×150 cm (spessore 8 mm), dalla finitura lappata-naturale.
FAQ Gres porcellanato
Quale è il migliore gres effetto legno?
Il numero di aziende produttrici di ceramica per l’arredamento, sia italiane sia straniere, è oggi davvero elevato e di conseguenza tanti sono i marchi riconosciuti che hanno a catalogo collezioni di gres porcellanato effetto legno di qualità. Così come i rivenditori e le catene della grande distribuzione, che offrono rivestimenti di questo tipo sia di marca sia di produzione propria.
In generale, per individuare un buon gres – effetto legno o meno – si deve valutarne, oltre all’estetica, le qualità tecniche, come ad esempio la resistenza all’usura. Importanti anche le eventuali certificazioni fornite dal produttore, che garantiscono tra l’altro provenienza delle materie prime, tipologia di lavorazione, performance di utilizzo.
Un gres di valore oggi poi si distingue anche per il livello di sostenibilità sia delle componenti con cui è ottenuto, sia dei processi industriali, nonché della riciclabilità a fine vita.
Cosa rovina il gres porcellanato?
Materiale particolarmente resistente e di semplice manutenzione, il gres porcellanato non è poroso, pertanto non assorbe sostanze che possano macchiarlo, ed è inalterabile nel tempo: non ha variazioni dimensionali dovute a variazioni termiche o igrometriche – come al contrario il legno, ad esempio – e non cambia aspetto.
Tuttavia, bisogna avere delle piccole attenzioni nella cura quotidiana di questo rivestimento tanto diffuso, per non rovinarlo: lavarlo approfonditamente con un apposito prodotto professionale subito dopo la posa, affinché vengano rimossi gli eventuali residui di cantiere (stucco, polvere) che possono comprometterne la bellezza; utilizzare regolarmente detergenti neutri (non oleosi né brillantanti, per non ricreare una patina poi difficile da rimuovere e trattenente lo sporco); evitare attrezzature abrasive.
Come posizionare il gres effetto legno?
La posa degli elementi di gres porcellanato effetto legno dipende da due fattori: il formato e le caratteristiche dell’ambiente. Pezzi di piccole dimensioni sono infatti ideali per schemi dall’andamento irregolare – a spina di pesce (nelle varianti italiana, francese, ungherese), a riquadri… -, quelli più grandi invece si prestano alla posa tradizionale in parallelo, “a correre” (quando le liste di gres sono sfalsate) o in diagonale a 45° se il perimetro del locale è irregolare, in modo da rendere meno percepibili i fuori squadra. Le prime soluzioni dinamizzano il risultato, le seconde, semplici e veloci da posare, ampliano otticamente il volume a seconda dell’andamento.
Come abbinare il gres porcellanato effetto legno
Luminosità ed estensione dell’ambiente e carattere dell’arredamento sono le variabili che influenzano la scelta di una pavimentazione effetto legno. Se infatti il locale è ampio e ben illuminato, con arredi e serramenti in tonalità chiare, si può osare un gres effetto legno scuro, mentre se la luce scarseggia è meglio optare per le finiture chiare.
Elementi ceramici dall’aspetto molto venato e con nodi sono ideali per chi apprezzi uno stile classico, armonizzandosi con i mobili d’epoca e nel contempo mettendo in risalto la pulizia formale dei pezzi di design; quelli sbiancati sottolineano invece interni di gusto rustico o shabby chic, mentre il gres con venature sottili e uniformi si combina perfettamente con un insieme dal carattere nordico o orientale. Atmosfere contemporanee minimali e metropolitane si possono invece completare con il gres effetto legno grigio.
Foto in apertura: Yorkwood di Ceramica Sant’Agostino