L’home office è ormai presente in quasi tutte le case, che sia un angolo nel soggiorno, una scrivania nascosta o uno spazio interamente dedicato. Non è solo per il lavoro degli adulti, ma può diventare anche un luogo di gioco e creatività, dove esprimere la propria fantasia. Così lo interpretano molti architetti.
Home office, come è cambiato negli anni
I cambiamenti storici e sociali che hanno interessato l’ultimo quinquennio ripercuotendosi anche sul mondo del lavoro, pensiamo all’adozione dello smart working da parte di molteplici categorie professionali, hanno portato di riflesso, anche a cambiamenti sostanziali nello stile dell’abitare e nel layout delle abitazioni.
Il ripristino di un desk, una postazione di lavoro, lontana pronipote di quello che un tempo (e nelle abitazioni più prestigiose) era lo studio del capofamiglia, a cui veniva dedicata un’intera stanza, si è resa oltremodo indispensabile, anche negli spazi più contenuti.
Il suo aspetto è molto cambiato, oggi “l’angolo – ufficio” è anche il luogo destinato ai numerosi device che utilizziamo quotidianamente (schermi e computer di varia natura, tablet, consolle ecc…) e, all’occorrenza può essere condiviso da adulti e bambini in maniera alternata grazie al suo carattere versatile. Insomma, una postazione per il pc, uno scrittorio, qualche scaffale per documenti, libri e cancelleria, rappresentano per molti anche un contesto per l’intrattenimento, la coltivazione dei propri hobby, il luogo dove adempiere alla propria formazione professionale e, non ultimo, il laboratorio per l’espressione delle proprie idee. In ultima analisi possiamo dire che anche l’home office (come gli altri ambienti della casa) assume un carattere molto soggettivo e personalistico riflesso del proprio stile di vita, tuttavia ci sono poche regole universali e qualche suggerimento dei progettisti che possono aiutarci a realizzare l’opera al meglio.
Come progettare l’angolo home office?
La progettazione dello spazio home office può avvenire attraverso tre step: la scelta della collocazione, la forma e l’articolazione da dare al corner, infine, la scelta degli arredi e dei complementi. Ma è vero anche che ogni modello residenziale ha le sue peculiarità (orientamento degli ambienti, apporto di luce, dimensioni e forma delle stanze), per avere uno spazio di lavoro gradevole e funzionale sotto ogni punto di vista è utile quindi avere il parere di un progettista.
“È indispensabile fare mente locale sul tipo di attività che si svolge e su quali sono i dispositivi e gli elementi fondamentali per questa”, spiega l’architetto Caterina Scamardella. “Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è, perché sicuramente ci sono dei must have validi per tutti, ma sono da prendere poi in considerazione anche quelli specifici per una determinata attività. Altro punto da non trascurare assolutamente è la comodità degli arredi da scegliere per l’angolo home office. L’illuminazione è importantissima. Se non c’è quella naturale e nelle ore serali, è opportuno scegliere delle lampade ad hoc. Un’ottima connessione è infine indispensabile per poter lavorare da casa e va quindi testata prima di avviarsi a questa modalità di lavoro”.
Dove è più funzionale collocare la postazione home office in casa e quali forme e articolazioni sono più utili per questo spazio?
“Realizzare una postazione lavorativa in casa, un home office, può essere più semplice di quanto pensiamo” – spiega l’architetto Francesco Marrone – “L’angolo studio/smartworking ha come principale caratteristica la scarsa necessità di spazio: un piano d’appoggio per il pc e una cassettiera o delle mensole per documenti e pochi accessori, sono più che sufficienti per il lavoro o lo studio in casa.
Va da sé che non è complicato individuare a livello dimensionale un ritaglio nelle abitazioni da dedicare appositamente, ma il tutto deve necessariamente essere calibrato secondo la massima funzionalità. Il requisito che fa la differenza è la possibilità che questo spazio sia fisicamente defilato rispetto alla vita domestica o, quantomeno, lo possa essere in alcune porzioni della giornata, così da consentire totale o anche parziale separazione per favorire la concentrazione.
Un ulteriore valore aggiunto è dato dalla possibilità di utilizzare un elemento di interruzione tra gli ambienti della casa e l’angolo lavoro, che sia anche removibile o a scomparsa, così da restituire lo spazio agli usi domestici quando non in uso; elemento che può costituire uno spunto estetico interessante sia per valorizzare l’ambiente in cui è inserita la postazione lavoro, sia per qualificare la stessa. È indispensabile non trascurare anche gli aspetti estetici, lo spazio lavoro deve essere un luogo gradevole da vivere.
Le esigenze impiantistiche, come quelle dimensionali, sono molto contenute: è sufficiente avere una presa per pc e una per illuminazione integrativa all’occorrenza. La connessione wireless riduce la dotazione impiantistica ma, qualora si abbia la possibilità di gestire l’impianto ex novo, può essere utile predisporre la connessione cablata dedicata”.
Quali arredi e complementi sono più idonei per l’home office e come realizzare un posto salutare?
“Ergonomia, comfort e attenzione alla luce sono temi imprescindibili anche del corner dedicato alle attività di concetto in casa. Il 2020 ha segnato un punto di cambiamento che era in corso e al quale stavamo già lavorando”, spiega Alessandro Adamo, Partner – Director di DEGW, la business unit del gruppo Lombardini 22 che si occupa di consulenza e progettazione spazi ufficio dal 1973 a Londra e dal 1985 in Italia. “Un’evidenza di questa accelerazione è la presenza di una sedia ergonomica laddove prima si utilizzava una sedia comune già presente in casa.
Un altro segnale del trend home office è la presenza in casa di prodotti sempre più versatili, sia in casa che in ufficio, c’è questa sorta di osmosi per cui l’ufficio è invaso da prodotti di carattere residenziale, come divani e pouf, e in casa spesso troviamo arredi da ufficio come le sedie ergonomiche, ma anche un’illuminazione particolare che mi permette non solo di leggere e scrivere ma anche di dare il giusto riflesso al viso in fase di call. Molte aziende a fronte dello smart working e della comunicazione a video hanno creato sfondi brandizzati.
Lo smart working ha sancito il passaggio a una forma di lavoro diversa e di conseguenza ad una forma di comunicazione interna delle aziende che è decisamente cambiata. Cambia la comunicazione ma è importante continuare a comunicare, il progetto di home office deve aiutarci anche in questo”.
Come illuminare l’home office
Uno dei fattori più importanti dello spazio home office è sicuramente la luce e l’illuminazione, soprattutto perché non sempre è possibile avere un’apertura all’esterno e quindi un punto luce naturale.
“Chi ha la fortuna di avere una finestra, farebbe bene a posizionare la scrivania sotto questa”, spiega l’architetto Caterina Scamardella. “Se non è possibile per vari motivi tecnici (per esempio un termosifone posto proprio lì sotto), sarebbe preferibile posizionarla in modo da non dare le spalle a questa, per evitare riflessi nel monitor del pc.
La posizione ottimale è quella che ci consente di avere la luce proveniente dal lato opposto a quello della mano con cui scriviamo: da sinistra se siamo destri, da destra se siamo mancini. La luce artificiale dovrebbe illuminare il piano di lavoro direttamente e non provenire né dalle nostre spalle, per evitare di avere ombre sul foglio. Meglio avere una luce generale e una da tavolo orientabile”.
È opportuno illuminare in modo puntuale l’area in cui si utilizza il pc o si legge, attraverso magari
una lampada da tavolo o una lampada a parete orientabile, in ogni caso ricordarci anche che siamo in casa e non in ufficio e quindi prediligere la luce calda.
L’ufficio in giardino con le casette di legno
Un trend degli ultimi anni è l’ufficio in giardino: chi ha a disposizione uno spazio verde all’esterno, piuttosto generoso, può pensare di dedicarne una porzione ad home office, da realizzare, per esempio all’interno di moduli e casette in legno. Sicuramente la vista dell’esterno aumenta il comfort e la produttività.
Astel Garden Black Box Ufficio S è una struttura prefabbricata dal design nordico. Le pareti e il tetto sono realizzati in legno di abete rosso nordico spesso 70 mm. Il pavimento è in legno di abete rosso da 28 mm. In base alla normativa sulle casette in legno per giardino 2023, l’installazione e la costruzione di casette da giardino prefabbricate e simili non necessita di permessi, a condizione che le strutture siano fisse, autoportanti e non necessitino di fondazioni o ancoraggi predisposti.
Tuttavia, ogni comune ha prassi differenti e vincoli specifici dovuti a ragioni sismiche, paesaggistiche, archeologiche ecc. Pertanto, per sapere di che tipo di permessi e autorizzazioni necessita, è consigliabile rivolgersi all’ufficio tecnico del comune in cui si vuole installare la struttura.
Occupa circa 9 mq di spazio e presenta un moderno tetto piatto. Questa struttura in legno prefabbricata ha un isolamento analogo a quello residenziale: materiale isolante di 150 mm usato per il tetto, 100 mm per le pareti e 50 mm per il pavimento.
Cosa avere nel proprio ufficio? Studio Modo: due progetti a confronto
Se non è possibile avere una stanza dedicata, attraverso la progettazione degli spazi è fondamentale prevedere un allestimento idoneo al lavoro, preferibilmente lontano dalle zone più conviviali della casa. Un piano di lavoro con mensole o cassetti, delle sedie comode e illuminazione per il tavolo.
L’ideale è avere il piano di lavoro in prossimità di una finestra in modo da avere la zona illuminata da luce naturale. Se non è possibile si possono prevedere led sotto mensola per illuminare il piano di lavoro. La scelta dei colori può essere orientata su toni neutri e rilassanti, per permettere un lavoro senza distrazioni.
Studio MODO architettura + design propone due soluzioni.
Quali sono gli arredi più idonei all’angolo home office?
Molto dipende dal tipo di lavoro che lo spazio deve accogliere e dalla durata di questo, le domande che ci dobbiamo porre sono: quanto tempo passerò alla postazione di lavoro in casa? Ho bisogno di una luce particolare in aggiunta a quella naturale? Insieme ala postazione devo prevedere uno spazio di archiviazione? Una cosa certa è che si possono fare scelte ecologiche anche per la composizione dello spazio home working, optando, per esempio per arredi realizzati con materiali riciclabili o da riciclo.
“Un piano di appoggio comodo e capiente, il necessario per il proprio lavoro. Se non si ha molto spazio potrebbe essere ribaltabile e quindi a scomparsa. Una sedia ergonomica adatta al lavoro da casa, che sia quindi bella si, ma soprattutto comoda per poterci trascorrere diverse ore. Una lampada da tavolo da orientare a seconda delle nostre esigenze. Una cassettiera o comunque un piccolo elemento di arredo contenitivo che funga da archivio e in cui possiamo conservare anche la cancelleria. Se il tavolo è a scomparsa perché abbiamo poco spazio, questo mobile può essere utile anche per conservare tutto quello che serve per allestire in un attimo la nostra postazione”. Spiega l’architetto Scamardella.
La sedia ergonomica è sicuramente molto utile, tuttavia dobbiamo stare attenti a non snaturare gli spazi e lo stile che li contraddistingue, come spiega l’architetto Marrone: “L’elemento d’arredo indispensabile è una seduta che possa integrarsi nel contesto all’interno del quale è ricavato l’angolo studio/lavoro. Non dobbiamo snaturare gli spazi per inserire una funzione estranea a quelle domestiche. Altrettanto un vano contenitivo ben organizzato è importante per la funzionalità della postazione e può diventare un elemento creativo caratterizzante che aggiunge qualità estetica e realizza connessione con il contesto”.
Arredamento Home Office
Porro
Questa composizione di Porro esprime bene il concetto di armonia tra la funzionalità e coerenza stilistica della postazione home working: nel corridoio la libreria Load-it con mensole e pannelli a muro in acciaio crea una boiserie attrezzata per il contenimento. Il piano scrittoio Modern in frassino tinto nero si abbina con la poltroncina Romby di GamFratesi, (base a tronco di cono in legno massello di frassino naturale, seduta girevole imbottita, soffice e compatta, rivestita in tessuto rosso).
Rex Kralj – Very Wood
Rex Kralj (di Very Wood) propone una postazione home working molto minimale ed evocativa dello stile vintage. Protagonista è la seduta Mosquito, di Niko Kralj, in legno, con un design originale che esalta la curva della seduta dividendola in due parti e dando vita a due ali.
USM
Sempre divertenti, i moduli di USM, conferiscono colore, oltre alla grande funzionalità. In questa immagine li vediamo inseriti negli spazi del Rettorato dell’Università degli Studi di Bari. Progettazione Arch. Michele Cirillo
Tonelli Design
Il centro di ricerca e sviluppo Fauciglietti Engineering, ha creato per Tonelli Design il brand di arredi Logica di cui fa parte questa scrivania in vetro riciclabile al 100%.
Studi di architettura citati nell’articolo (in ordine di inserimento):
Studio Francesco Marrone
DEGW
Caterina Scamardella
Studio MODO architettura + design