La ceramica italiana nel 2024: crescita, sfide e opportunità

Il settore delle piastrelle di ceramica in Italia conclude il 2024 con una leggera crescita nelle vendite, accompagnata però da un calo della produzione. La domanda si è mostrata variegata sui mercati internazionali, mentre sul fronte nazionale ha mantenuto un andamento complessivamente stabile. Nell’articolo un riassunto della conferenza stampa tenutasi il 20 dicembre 2024 presso la sede di Confindustria Ceramica con dati, crescite e sfide future.

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Previsioni per la ceramica italiana nel 2024 crescita, sfide e opportunità

Il settore italiano delle piastrelle di ceramica chiude il 2024 con un moderato aumento delle vendite, accompagnato però da una diminuzione della produzione. La domanda ha mostrato dinamiche contrastanti sui mercati internazionali, mentre sul mercato interno è rimasta sostanzialmente stabile.

Durante la conferenza stampa del 20 dicembre 2024, tenutasi presso la sede di Confindustria Ceramica, sono stati presentati i dati di fine anno e analizzate le prospettive per il futuro. Tra i temi centrali, l’importanza di decisioni strategiche a livello europeo, come il Clean Industrial Act, la revisione del sistema ETS per le emissioni di CO2, le norme BREF Ceramico sulle migliori tecnologie disponibili e le misure per contrastare la concorrenza sleale a livello internazionale.

Questi elementi saranno determinanti per la competitività futura dell’industria ceramica italiana, che punta a mantenere la sua posizione di eccellenza nel mercato globale nonostante le sfide.

Ceramica italiana: una crescita moderata in un contesto complesso

Il preconsuntivo 2024 elaborato da Prometeia* evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica un lieve incremento, con volumi di vendite intorno ai 376 milioni di metri quadrati (+1,9% rispetto al 2023), derivanti da esportazioni nell’ordine di 291 milioni di metri quadrati (+2,4%) e vendite sul mercato domestico prossime agli 85 milioni di metri quadrati (+0,3%).

A fronte di dinamiche complessivamente stagnanti sui mercati europei, recuperano le vendite in Nord America e Asia. Rispetto ai dati pre pandemici, la flessione dei volumi è nell’ordine del -7,5%. Il dato di preconsuntivo della produzione è stimato in contrazione del -2%.

Ceramica italiana: una crescita moderata in un contesto complesso
Un momento durante la conferenza stampa organizzata in data 20 dicembre 24 presso la sede di Confindustria Ceramica, dove sono stati esposti i dati raccolti nell’articolo

 

Il ruolo delle normative europee nella competitività

Il presidente di Confindustria Ceramica ha sottolineato come il futuro del settore dipenda da decisioni strategiche a livello europeo. Tra i temi più rilevanti figurano:

  • revisione del sistema ETS: dove la speculazione trasferisce in modo assurdo risorse dall’economia reale alla finanza e dove l’assenza di alternative tecnologiche trasforma l’obbligo di acquisto di quote di Co2 in una tassa sulla produzione. Un sistema che penalizza anche la cogenerazione, la tecnologia che presenta i maggiori livelli di efficienza energetica a parità di energia primaria utilizzata.
  • bozze del BREF ceramico: ovvero delle nuove norme che individueranno le migliori tecniche disponibili ed i limiti ad esse associate, registrano limiti incomprensibilmente bassi, il cui rispetto appare tecnicamente impossibile e dove nessuna valutazione economica è stata svolta per identificarne l’effettiva sostenibilità – una condizione invece richiamata espressamente dalla nuova Direttiva sulle Emissioni Industriali 2.0.
  • prezzi di gas metano ed energia elettrica: è urgente un intervento sui prezzi di gas ed energia elettrica, attualmente molto più alti rispetto agli altri Paesi europei e ai principali competitor globali.
  • tutela del commercio internazionale: politiche antidumping più incisive per arginare la concorrenza da Paesi come India e Cina, spesso caratterizzati da standard ambientali e sociali discutibili.

Perché scegliere la ceramica italiana

Nonostante le difficoltà, la ceramica italiana continua a rappresentare un’eccellenza globale, grazie alla qualità dei materiali, al design innovativo e alla sostenibilità produttiva.

Nonostante l’assenza di un regolamento europeo che renda obbligatoria l’indicazione dell’origine dei prodotti, la ceramica italiana si distingue per autenticità e tracciabilità, offrendo ai consumatori una garanzia di qualità unica. Una misura come il “made in” non solo valorizzerebbe le produzioni nazionali, ma combatterebbe efficacemente le distorsioni create dall’italian sounding, fenomeno che sottrae introiti al nostro Paese e genera confusione nel mercato.

Il settore, inoltre, si trova ad affrontare le incertezze derivanti dai rischi di rialzo dei dazi all’import negli Stati Uniti, un mercato fondamentale per l’export italiano. Se i flussi verso gli USA dovessero ridursi, aumenterebbe la pressione competitiva in Europa, con altri produttori pronti a riversare la loro sovrapproduzione sul nostro mercato. Tuttavia, la ceramica italiana è pronta a rispondere con la forza di un prodotto d’eccellenza, venduto a un prezzo in linea e nel rispetto dell’alta qualità ineguagliabile delle materie prime, del design e della lavorazione.

Sostenibilità e qualità: il valore della ceramica italiana

Il 2024 sarà un anno chiave per la ceramica italiana, che dovrà affrontare sfide come la sostenibilità ambientale e il commercio internazionale, ma con la consapevolezza di poter contare su una qualità produttiva ineguagliabile. Come sottolineato dal presidente, “una decarbonizzazione pragmatica, supportata da tecnologie reali e da regole eque, è essenziale per il futuro del nostro settore”.

Scegliere ceramica italiana significa optare per un prodotto che coniuga tradizione, innovazione e rispetto per l’ambiente, confermandosi un pilastro dell’abitare intelligente e sostenibile.

Fonte
*Prometeia





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