La lista delle aziende con cui Patricia Urquiola ha collaborato è lunga e comprende nomi che hanno fatto – e continuano a fare – la storia del design, così come piccoli marchi, quasi sconosciuti eppure interessanti e innovativi. Perché ormai la carriera della designer di Oviedo, laureatasi in architettura al Politecnico di Milano con Achille Castiglioni, è ultraventennale, anche se continua a rinnovarsi e a meravigliare per l’eterogeneità degli ambiti applicativi.
Il gesto progettuale “gentile”
Merito del tocco “gentile” (“femminile” si sarebbe chiamato qualche anno fa, prima della gender equality) che ha saputo introdurre nel mondo dell’interior design e dell’arredamento, prima di lei quasi esclusivamente maschile. E della capacità di lavorare la materia, anche la più tradizionale, in modo rispettoso eppure sempre nuovo e sorprendente.
Familiarità e inesplorato: la firma di Patricia Urquiola
Forme accoglienti, volumi morbidi, naturalità e sostenibilità sono il trait d’union dei progetti di Patricia Urquiola, in cui l’uomo è sempre al centro, attore protagonista in ambienti dall’aspetto soft eppure estremamente ricercati, nelle finiture e nei dettagli.
Dai grandi yacht agli hotel, dalle cucine ai divani, dai tessuti al bagno, ogni commessa creativa è un’occasione per indagare le relazioni tra artigianalità e industrializzazione, tradizione e innovazione, familiarità e inesplorato. In cui l’attenzione per l’ambiente e l’economia circolare è ormai fattore imprescindibile e, anzi, spesso scintilla scatenante il processo progettuale o la ricerca.
La cucina modulare Salinas (design Patricia Urquiola) di Boffi combina materiali nuovi e tradizionali in composizioni sempre su misura. Con la struttura a vista, può trasformarsi in contenitore monolitico grazie a un’anta a pacchetto che nasconde il piano di lavoro.
I cinque diversi Tahiti Picnic Baskets di Buccellati in collaborazione con Patricia Urquiola, pensati per l’omonima storica serie di posate d’argento con manici di bambù del marchio, reinterpretano in modo contemporaneo la convivialità informale all’aria aperta.
L’allestimento dell’esposizione Among-us di Patricia Urquiola con cc-tapis alla fiera Heimtextil 2025 presenta elementi spaziali sperimentali, tra cui tappeti bifacciali realizzati con filati Econyl® totalmente riciclabili nel centro di prototipazione del marchio, con innovativo sistema robotufting.
Poltrona Naturalia (design Patricia Urquiola) di ETEL con rivestimento pensato come un abito: cotone non trattato per i mesi caldi, lana da surplus produttivo per l’inverno. La parte imbottita infatti, appoggiata su struttura di legno FSC®, asseconda diverse posizioni di seduta e si può anche avvolgere attorno al corpo. L’omonima serie include anche divani, panche e tavolini
Il tessuto da rivestimento Sport (design Patricia Urquiola) di Kvadrat unisce espressività e high-tech in un processo sostenibile: di poliestere riciclato, è infatti realizzato al 100% con rifiuti plastici “ocean-bound”. Dalla struttura multidimensionale al tatto, in più varianti cromatiche, sfrutta plastica post-consumo raccolta a non più di 10 km di distanza dalle coste della Thailandia, quindi ancora integra e da non integrare con altre fonti vergini o riciclate.
La collezione bagno The Small Hours (design Patricia Urquiola) di Salvatori nasce dall’atmosfera delle prime luci dell’alba, momento di intimità e di riflessione prima che il mondo si risvegli. La serie comprende accessori e complementi a formare un ambiente completo, in cui il marmo è lavorato in forme geometriche primarie e accostato a legno e acciaio.
Modulare e freestanding, il cabinet Mantle (design Patricia Urquiola) di Signature Kitchen Suite nasconde un frigorifero convertibile da incasso. Dall’ingombro volutamente scultoreo, sottolineato dal rivestimento di formelle Cimento in più colorazioni (Vanilla, Blue, Burgundy, Green), è declinato in tre diverse dimensioni e può essere inserito in ogni ambiente, anche nella zona giorno o in camera da letto, per conservare alimenti e bevande o prodotti di bellezza e farmaci.
La penthouse suite del Sereno Hotel, sulle sponde del lago di Como, progetto di Patricia Urquiola con Luis Contreras, sintetizza l’estetica della designer: matericità, morbidezza, mix tra artigianalità e industrializzazione, sostenibilità. In questo segno sono selezionati gli arredi e i complementi, tra cui il tappeto Barbès (design Paolo Zani) di Warli, dal disegno regolare che si interrompe casualmente con l’irregolarità della tinta dei filati riciclati di bambù e di seta di sari indiani, annodati a mano.
Due collezioni per Cimento®
Come il lavoro fatto per Cimento®, di cui Patricia Urquiola è creative director. Dopo una serie di arredi, due nuove collezioni – una di vasi, l’altra di elementi tridimensionali a parete – interpretano la versatilità e le possibilità estetiche di un materiale particolare, composto dalla formulazione esclusiva ottenuto da una miscela di aggregati minerali e legante cementizio, lavorato artigianalmente. Texture, cromatismi e applicazioni rivelano una originale sapienza interpretativa della materia prima, che denota tutta la capacità creativa della designer spagnola.
“Collaborare con Cimento® – spiega la stessa Urquiola – ha significato diventare parte di una azienda con una visione innovativa, per la ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi attraverso l’uso dei materiali cementizi. Come il loro emblematico materiale, applicabile alle superfici e ai prodotti”.
La famiglia di vasi Guglie mette in relazione forme scultoree e granulometrie cromatico-materiche. Formelle invece, collezione di elementi tridimensionali di rivestimento, presenta un’ampia varietà di texture, colori e superfici, ispirata alla città di Venezia e alla laguna: Salso, Rigà, Riva, Fondo, Calle (design Patricia Urquiola), Tondo e Querini (design Elisa Ossino).
Foto in apertura: Dettaglio di uno degli oggetti della Collezione vasi Guglie di Cimento®