Le abitazioni giocano un ruolo chiave nella transizione energetica, soprattutto in un paese come l’Italia, fortemente dipendente dalle importazioni di energia. Negli ultimi anni, grazie agli incentivi fiscali come il superbonus 110% e l’ecobonus, sono stati compiuti passi avanti nell’efficientamento degli edifici residenziali. Tuttavia, una parte significativa del patrimonio immobiliare rimane obsoleta e inefficiente dal punto di vista energetico.
Il ruolo strategico della casa nella transizione energetica
Secondo lo studio “Direttiva EPBD, un’opportunità di rilancio per il Sistema Paese” condotto da Nomisma* per conto di ROCKWOOL, il 54% delle abitazioni italiane appartiene ancora alle classi energetiche meno performanti (F e G). In alcune zone climatiche, come la D, questa percentuale sale fino al 65%, con un impatto significativo sui consumi domestici.
Questi dati evidenziano la necessità di interventi mirati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo le dispersioni termiche e abbattendo le emissioni di CO2.
Il risparmio energetico e i vantaggi per le famiglie
Investire nella riqualificazione energetica degli edifici non significa solo contribuire alla sostenibilità ambientale, ma porta vantaggi concreti anche a livello domestico. Isolare meglio la casa e migliorare le prestazioni degli impianti di riscaldamento e raffrescamento permette di ottenere un risparmio medio sulle bollette del 36%, con punte superiori ai 1.200 euro all’anno per chi vive nelle aree più fredde.
Un edificio efficiente garantisce un comfort abitativo superiore, mantenendo temperature più stabili durante tutto l’anno e riducendo il rischio di umidità e muffe. Inoltre, immobili con elevate prestazioni energetiche risultano più competitivi sul mercato, aumentando il loro valore nel tempo.
Gli investimenti necessari per il futuro
Per raggiungere l’obiettivo imposto dall’Unione Europea, che prevede una riduzione delle emissioni di CO2 del 16% entro il 2030, sarà necessario un investimento di 83,4 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Secondo le analisi di Nomisma, questa cifra potrebbe essere sostenuta attraverso una combinazione di risorse pubbliche e private, riducendo l’impatto sulla spesa statale.
L’investimento medio per unità immobiliare si aggirerebbe intorno ai 24.800 euro, con costi variabili a seconda della tipologia di edificio: circa 15.000 euro per gli appartamenti in condominio e fino a 42.000 euro per le abitazioni unifamiliari. Un impegno economico importante, ma ampiamente giustificato dai benefici che ne derivano, sia in termini di risparmio energetico che di riduzione dell’impatto ambientale.
Materiali e tecnologie per un isolamento efficiente
Per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, è fondamentale utilizzare materiali ad alte prestazioni, in grado di garantire un buon isolamento termico e acustico. La lana di roccia, proposta da aziende come Rockwool, è una delle soluzioni più efficaci, grazie alla sua resistenza al calore, alle proprietà fonoassorbenti e alla sicurezza antincendio.
Secondo Nomisma, adottare tecnologie di isolamento avanzate e materiali sostenibili rappresenta la chiave per accelerare il processo di riqualificazione del patrimonio edilizio italiano. Oltre a ridurre le emissioni inquinanti, questi interventi possono dare un impulso positivo all’intero settore delle costruzioni, creando nuove opportunità per imprese e professionisti del settore.
«La Direttiva Case Green rappresenta per l’Italia un’opportunità di riqualificare parte del patrimonio residenziale nazionale, ancora oggi piuttosto obsoleto ed energivoro rispetto ad altre nazioni europee, utilizzando materiali sostenibili e già presenti in natura come la lana di roccia, che consente di ottenere ottimi risultati in termini di isolamento termico e acustico degli edifici nel lungo periodo, garantendo al contempo una sicurezza antincendio delle abitazioni», ha dichiarato Federico Castelli, amministratore delegato di ROCKWOOL Italia. «Riteniamo che grazie a un buon mix di investimenti pubblici e privati, l’obiettivo di ridurre del 16% le emissioni entro il 2030, considerato che metà percorso è già stato fatto, sia perfettamente raggiungibile e sostenibile a livello di costi annui».
«Gli obiettivi della Direttiva Case Green rappresentano un’occasione non solo per riqualificare parte del patrimonio residenziale italiano e ridurre le emissioni atmosferiche, ma al contempo possono contribuire a dare un impulso a tutta la filiera delle costruzioni, dalle imprese di produzione e installazione di impianti alle aziende che realizzano interventi strutturali sull’involucro degli edifici, con conseguenti benefici economici anche per le casse dello stato, grazie alle entrate fiscali derivanti da tali investimenti», hanno dichiarato Johnny Marzialetti e Barbara Da Rin, Senior Project Manager di Nomisma, che hanno aggiunto: «Inoltre, le famiglie che decidono di riqualificare la propria abitazione possono beneficiare da subito di un risparmio economico in termini di bolletta energetica, nonché di un apprezzamento di valore del proprio immobile che rappresenta una sorta di protezione rispetto alla svalutazione che investe gli edifici che non garantiscono le prestazioni energetiche richieste ormai sempre più spesso dalla domanda abitativa».
Fonti:
*Nomisma, società indipendente per studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, intelligence di mercato, advisory strategico e consulenze