Il costo della vita ha continuato a crescere nel 2024, colpendo anche i beni primari come l’acqua potabile. Un’indagine condotta da Altroconsumo* ha evidenziato un netto aumento delle tariffe idriche in molte città italiane: una famiglia di tre persone ha speso in media 470 euro all’anno per il consumo domestico di acqua, registrando un rincaro medio del 4,1% rispetto al 2023, con picchi vicini al 10% in alcune aree.
In un contesto abitativo sempre più orientato alla sostenibilità e all’efficienza, conoscere l’impatto reale dei costi dell’acqua in casa è diventato fondamentale, sia per chi vive gli spazi quotidianamente, sia per interior designer, progettisti e architetti. Comprendere questi dati permette di pianificare sistemi di gestione idrica più evoluti, ottimizzare le risorse e garantire comfort abitativo nel lungo periodo.
Differenze territoriali e città più care: l’acqua non costa uguale ovunque
Altroconsumo ha analizzato le tariffe del servizio idrico integrato applicate in 87 capoluoghi di provincia italiani nel 2024, prendendo come riferimento una famiglia composta da tre persone con un consumo annuo medio di 180 metri cubi d’acqua (pari a 165 litri a persona al giorno, secondo dati Istat).
Milano si è confermata la città più conveniente, con una spesa annua media di soli 163 euro, grazie anche alla favorevole conformazione del territorio. All’opposto, Frosinone ha registrato la bolletta più alta d’Italia: 852 euro all’anno.
Le disparità si sono fatte sentire anche all’interno delle stesse regioni. Tra Frosinone e Roma, ad esempio, la differenza di costo ha toccato i 447 euro, mentre in Sicilia, tra Caltanissetta e Catania, si è arrivati a uno scarto di 387 euro. In Lombardia, la distanza tra Brescia e Milano è stata di 303 euro.
La Toscana si è distinta per le tariffe particolarmente elevate: 817 euro l’anno a Pisa, 727 euro a Massa e 751 euro a Firenze, con valori superiori del 60% alla media nazionale e oltre il triplo rispetto al Molise, dove la spesa media si è fermata a 231 euro.
Trento è stata l’unica eccezione alla tendenza al rialzo, con una lieve riduzione dello 0,5% rispetto al 2023.
Perdite, razionamenti e sprechi: il vero costo nascosto
Oltre agli aumenti in bolletta, i costi dell’acqua sono stati amplificati dalle inefficienze della rete idrica nazionale. Secondo il rapporto ISTAT 2020–2024, circa il 42,4% dell’acqua potabile è andata persa a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture. Un dato allarmante, che impatta sia a livello ambientale che economico.
Nel Sud Italia, la situazione si è aggravata ulteriormente: nel 2023, il 33% dei capoluoghi meridionali ha introdotto misure di razionamento idrico, con interruzioni e limitazioni nell’erogazione dell’acqua a causa della scarsità delle risorse. Intanto, quasi 4 famiglie su 10 hanno percepito il costo dell’acqua come eccessivo, secondo i dati Altroconsumo.
Bonus acqua e strumenti per un consumo più consapevole
A sostegno delle famiglie in difficoltà economica, è attivo il Bonus Acqua, un’agevolazione che prevede uno sconto in bolletta per chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro, o fino a 20.000 euro per le famiglie numerose (con almeno quattro figli a carico). Il bonus copre fino a 50 litri di acqua al giorno per persona, ma la sua efficacia è stata limitata dalla soglia d’accesso. Per questo motivo, Altroconsumo ha chiesto un allineamento con i criteri già applicati ai bonus per gas ed elettricità, così da estendere la misura a una fascia più ampia di cittadini.
Per aiutare le famiglie a contenere i consumi idrici, Altroconsumo ha inoltre sviluppato un questionario online che permette di calcolare il consumo annuale medio di acqua e ricevere consigli su come ridurre gli sprechi domestici in modo pratico e sostenibile. Uno strumento utile sia per utenti finali, sia per professionisti della casa che vogliono progettare spazi più efficienti e responsabili.