Marta Carraro (caarpa): progettare spazi verdi sostenibili per trasformare la vita urbana

CasaOggiDomani incontra… Marta Carraro, partner dello studio caarpa. Con una visione empatica e sostenibile, Marta racconta come architettura e natura possano dialogare per creare spazi outdoor rigenerativi, anche nei contesti urbani più complessi. Dal dry garden al giardino sospeso, ogni progetto è un’alleanza tra estetica, funzionalità e rispetto ambientale.

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Marta Carraro (caarpa) progettare spazi verdi sostenibili per trasformare la vita urbanaUn’intervista con Marta Carraro, partner dello studio caarpa, sull’importanza di unire architettura e natura per progettare spazi outdoor empatici e sostenibili.

Perché gli spazi verdi urbani sono oggi più importanti che mai

Negli ultimi anni, la progettazione degli spazi esterni ha cambiato volto. Non è più un accessorio, ma una parte essenziale dell’abitare. Terrazzi, giardini, balconi e cortili, si trasformano in habitat quotidiani dove benessere, bellezza e sostenibilità si incontrano. Il verde urbano, anche in forma ridotta, ha dimostrato di avere un impatto profondo sulla salute mentale, sulla qualità dell’aria, sul microclima cittadino.

Sempre più persone desiderano vivere a contatto con la natura, anche in città. E anche il mondo del design – basti pensare alle ultime edizioni del Salone del Mobile – ha colto la sfida, portando qualità e ricerca negli spazi outdoor. In questo contesto si inserisce il lavoro di Marta Carraro, partner dello studio caarpa e formatrice.

Perché gli spazi verdi urbani sono oggi più importanti che mai
Terrazzo verde a Savona, progetto caarpa. Piante mediterranee, vasi su misura e soluzioni a bassa manutenzione trasformano lo spazio in un rifugio naturale, pensato per il benessere quotidiano e la connessione con l’ambiente

 

Perché abbiamo bisogno di creare nuovi spazi naturali: a colloquio con Marta Carraro (caarpa)

Ho conosciuto Marta Carraro durante la Genova Design Week 2024 dello scorso anno, in un contesto vibrante di idee e visioni. Fin da subito mi è piaciuta, la sua capacità di raccontare il verde, non come semplice arredo, ma come elemento fondante dello spazio abitato. Parlare con lei è stato come aprire una finestra, su un modo più umano e sostenibile di creare nuovi spazi naturali. Direi che la sua visione va oltre il progetto, è una dichiarazione di intenti, ascolto e cura.

L’abbiamo intervistata per capire meglio la sua visione, le sue fonti di ispirazione e i progetti che ha più a cuore.

Quali sono le principali sfide nel progettare spazi esterni sostenibili in città?

Il tema dell’acqua è centrale. Bisogna usare piante con poche esigenze idriche, spesso mediterranee, che resistono bene anche in condizioni estreme. Evito il prato all’inglese proprio per questo: serve troppa irrigazione. Approcci come il dry garden o lo xeriscaping sono sempre più utili.
Le piante “eroiche”, che vivono con poca acqua e manutenzione, sono il futuro. Scoprire specie poco note ma adatte al nostro clima può davvero fare la differenza.
Oggi anche i materiali e le superfici aiutano: pavimentazioni drenanti, sistemi per la raccolta dell’acqua piovana, tetti verdi e ombreggiamenti integrati rendono lo spazio outdoor un piccolo ecosistema virtuoso. Poi c’è il piacere della sfida creativa: Mi affascina trovare spazi verdi anche nei posti più piccoli o inaccessibili. Un angolo fiorito può cambiare l’atmosfera di un intero appartamento.

Perché abbiamo bisogno di creare nuovi spazi naturali: a colloquio con Marta Carraro (Caarpa)
Giardino C – Luogo: Sori (GE) (2018). Lavoro by Studio caarpa

 

Come vedi l’evoluzione del design outdoor?

Oggi c’è molta più attenzione. Grandi aziende dell’arredo e dell’illuminazione propongono collezioni specifiche per esterni. I materiali sono più ricercati e il design ha varcato i confini dell’interno: tappeti, divani, cucine, il comfort ormai non ha più barriere tra dentro e fuori. E poi c’è un aspetto più leggero, ma affascinante: quello di trovare spazi verdi, anche nei luoghi più piccoli o inaccessibili, trasformandoli in piccoli sfondi fioriti per gli appartamenti. È una sfida creativa che amo affrontare.

Ci racconti un progetto che rappresenta al meglio la filosofia di caarpa?

Sicuramente la riconversione dell’ex Cinema Diana a La Spezia. L’edificio, oggi sede di una società, conserva elementi storici come la galleria e una scala degli anni ’30. Abbiamo lavorato per portare la luce naturale nei locali bui, attraverso un grande patio coperto, che diffonde luce fino al piano terra.
Il cuore del progetto è un giardino tropicale sospeso, visibile dalle sale riunioni. Un’installazione verde che dialoga con l’architettura e ospita un fitto calendario di eventi culturali. Un esempio perfetto di come il paesaggio possa diventare parte attiva della vita quotidiana, anche negli spazi lavorativi.

Ci racconti un progetto che rappresenta al meglio la filosofia di Caarpa?
La riconversione dell’ex Cinema Diana a La Spezia. Un intervento che restituisce luce e vita a un edificio storico, oggi sede aziendale: il cuore del progetto è un grande patio coperto che diffonde luce naturale fino al piano terra, in dialogo con la scala originale degli anni ’30 e la galleria dell’ex sala cinematografica

 

Da dove prendi ispirazione nel tuo lavoro?

Viaggio spesso e cerco sempre di visitare parchi, giardini, orti botanici. Osservare altri progetti e contesti mi aiuta a vedere con occhi nuovi.

Hai un progetto che sogni di realizzare?

Sì, mi piacerebbe progettare un cimitero. Potrebbe sembrare una cosa strana, ma i luoghi sacri sono affascinanti, silenziosi e spesso pieni di vegetazione e memoria. A febbraio ho visitato Kerameikos, il primo cimitero di Atene: un giardino fiorito tra cipressi e sculture, posso dire un luogo davvero incredibile, quasi magico. Un luogo di pace, storia e contemplazione.

Hai un progetto che sogni di realizzare?
La riconversione dell’ex Cinema Diana a La Spezia. Il giardino tropicale sospeso progettato da caarpa è visibile dalle sale riunioni

 

Com’è insegnare oltre a lavorare come progettista?

All’inizio ero terrorizzata, ma oggi adoro fare lezione. È un momento per riflettere, condividere e continuare a imparare. Gli studenti mi restituiscono entusiasmo, energia, voglia di fare. È una parentesi che mi ritaglio con piacere: un momento per riflettere sul mio lavoro e continuare a imparare.

Cosa state preparando per la prossima Genova Design Week?

Siamo in fermento! Saremo in piazza San Lorenzo con un’installazione che racconta l’incontro tra architettura e natura, ispirata a Joseph Paxton e alla Victoria Amazzonica. Il Crystal Palace del 1851 costruito per l’Esposizione Universale, fu una meraviglia architettonica ispirata al mondo vegetale, esempio straordinario di come il paesaggio possa essere custodito, dentro l’architettura. Paxton, giardiniere e architetto, progettò un padiglione di ferro e vetro, per ospitare piante tropicali. Questo racconto – tra ingegno umano e potenza della natura – sarà il cuore della nostra installazione.

E l’iniziativa “Allestisci il tuo balcone”?

Una bella occasione per interagire con chi vuole trasformare i suoi spazi. Ci troveremo da Common Place, un piccolo angolo verde nel centro storico di Genova. Insegnerò a progettare balconi verdi: perché ogni spazio, anche piccolo, può diventare un giardino personale. Credo che ogni centimetro di natura in più, sia una conquista.

Architettura e paesaggio: un’alleanza per vivere meglio
Giardino a Spotorno, progetto caarpa. Un paesaggio mediterraneo disegnato con essenze resistenti alla siccità, dove ogni pianta racconta il territorio. Un equilibrio tra natura spontanea e gesto progettuale, pensato per vivere all’aperto in armonia con il clima e il contesto ligure

 

Architettura e paesaggio: un’alleanza per vivere meglio

Dopo questa interessante chiacchierata, mi sento di dire che il lavoro di Marta Carraro, dimostra che l’architettura e il paesaggio non sono mondi separati, ma parti dello stesso racconto. Marta ci ha ricordato che la natura non è un ornamento, ma un elemento vitale. Integriamo il verde nelle nostre case non solo per bellezza, ma per creare ambienti più sani, rilassanti, vivibili.

Che si tratti di un grande giardino, di un patio urbano o di un piccolo balcone, l’architettura che dialoga con il paesaggio ci aiuta a vivere meglio. In un’epoca in cui il rapporto con l’ambiente è spesso compromesso, il design può e deve restituirci, vivere meglio, respirare meglio. Anche solo iniziando dal nostro balcone.

Chi è Marta Carraro e cosa fa caarpa
Lo studio caarpa ©studiocampo

Chi è Marta Carraro e cosa fa caarpa

caarpa è uno studio di progettazione paesaggistica che lavora su diverse scale, dal terrazzo al giardino pubblico, ma sempre con lo stesso obiettivo: portare la natura dove sembra non esserci spazio per la natura stessa.

Marta Carraro, architetta paesaggista e docente, guida ogni progetto con una sensibilità particolare, verso il contesto e le esigenze di chi lo vive. 

Nei suoi lavori, la sostenibilità non è un corollario, ma una regola base. Si parla di piante resistenti alla siccità, di sistemi di irrigazione consapevoli, di materiali permeabili, di spazi capaci di generare valore ecologico, oltre che estetico.

Foto in apertura: Giardino C – Luogo: Sori (GE) (2018). Lavoro by Studio caarpa





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