Divani dalle forme arrotondate, sedute morbide e avvolgenti, tende leggere come piume, plaid in lino grezzo, tappeti intrecciati a mano: oggi il tessuto non è più solo un complemento, ma diventa il vero protagonista degli ambienti. L’uso di fibre naturali come cotone biologico, canapa, lino, lana rigenerata o bamboo si traduce in arredi e complementi “soffici come una nuvola”, capaci di donare armonia sensoriale e visiva agli spazi domestici, ma anche di suggerire stati d’animo leggeri e gradevoli. Nel panorama sempre più attento alla sostenibilità e al benessere abitativo, nasce una nuova tendenza che sta conquistando architetti, interior designer e amanti del vivere slow, potremo chiamarla eco-soft living. Ma che cos’è esattamente? E perché sta diventando, come abbiamo visto anche alla Milano Design Week, uno stile di riferimento per chi vuole coniugare estetica, comfort e responsabilità ambientale?
Cos’è l’eco-soft living?
L’eco-soft living è una filosofia dell’abitare che fonde due concetti chiave: ecologia e softness. Da una parte, l’attenzione all’ambiente e alla riduzione dell’impatto ecologico; dall’altra, la ricerca di un’atmosfera morbida, rassicurante e accogliente, che mette al centro la qualità della vita.
È un’evoluzione del design sostenibile, che va oltre la scelta di materiali green per abbracciare una visione più ampia: quella di una casa che fa bene a chi la vive e al pianeta.
Un’immagine dello stile eco-soft living sono le ambientazioni di Gervasoni, quelle che includono anche l’ultimo nato della collezione Plumeau, firmato da Cristina Celestino: una poltrona lounge che riprende e reinterpreta i tratti distintivi del letto della stessa linea. Questo nuovo arredo rappresenta una visione attuale del comfort, ispirata all’immaginario estetico delle culture nomadi asiatiche. La poltrona presenta una superficie morbida, imbottita e sfoderabile, che richiama sensazioni di leggerezza e dinamismo. La seduta è valorizzata da un raffinato drappeggio in tessuto che ne definisce il profilo con piping e curve sottili e fluide, esaltandone l’aspetto sinuoso. La struttura, dal design essenziale e sobrio, sostiene con grazia l’imbottitura trapuntata, creando un equilibrio armonioso tra semplicità formale e ricchezza materica.
Goom è un divano dal design morbido, avvolgente e scultoreo, progettato da Jean-Marie Massaud, noto per il suo approccio sensuale e raffinato alla forma. Questo divano incarna l’equilibrio tra comfort estremo e eleganza contemporanea, con una struttura fluida, che invita al relax. Le sue linee sono organiche e generose, quasi come se fossero state modellate dalla natura: curve continue, seduta profonda e braccioli che si integrano armoniosamente con lo schienale. Rivestito in tessuti morbidi, Goom trasmette una sensazione di cocooning, come un abbraccio. È pensato non solo per arredare, ma per creare uno spazio dove il tempo rallenta e il comfort diventa protagonista, inoltre, è stato progettato per poter essere completamente disassemblato, in ottica di economia circolare.
Le caratteristiche chiave dell’eco-soft living
Materiali naturali e sostenibili
Legno certificato FSC, lino, canapa, lana biologica, bamboo, vetro riciclato: ogni elemento è selezionato per il suo basso impatto ambientale e la sua capacità di durare nel tempo. L’attenzione verso materiali a basso impatto ambientale è più che una moda: è una risposta concreta all’urgenza climatica. Sempre più aziende di arredo investono in filati certificati, tinture vegetali e processi produttivi etici. Ecco come nasce il nuovo concetto di casa green, dove ogni tessuto racconta una storia di rispetto per la terra e per le persone che la abitano.
Palette cromatica soft e rilassante
E anche colori e texture seguono il ciclo delle stagioni: toni caldi della terra in autunno, nuance sabbia e lino in estate, verdi muschio e marroni invernali, pastelli fioriti per la primavera. La texture è materica, viva, con un gusto imperfetto che richiama l’artigianalità e il tempo lento. Un ritorno all’essenziale, dove la bellezza si misura al tatto: toni neutri, colori della terra, sfumature pastello e accenti ispirati alla natura contribuiscono a creare ambienti armoniosi e rigeneranti.
Design morbido e avvolgente
Forme arrotondate, linee fluide, tessuti naturali e texture piacevoli al tatto danno vita a spazi che trasmettono serenità e benessere.
Estrema versatilità
Calato nello spirito dell’abitare contemporaneo, anche gli elementi d’arredo che si identificano con lo stile eco-soft non possono non essere versatili, modulari, facilmente trasportati e trasformati.
Spazi multifunzionali e minimalismo consapevole
Meno è meglio, ma con intelligenza: ogni oggetto ha una funzione, un valore estetico e un significato etico. L’essenzialità diventa sinonimo di equilibrio. Inoltre, l’essenzialità degli ambienti dona valore e personalità ai singoli elementi.
Benessere indoor
Aria pulita, luce naturale, acustica ottimizzata: l’eco-soft living punta su un comfort sensoriale totale, per migliorare la qualità della vita dentro casa.
Mai come ora la casa è rifugio, e il design risponde con una proposta che coccola i sensi. I tessuti naturali favoriscono un ambiente sano, migliorano la qualità dell’aria e riducono l’accumulo di cariche elettrostatiche. Inoltre, la loro presenza visiva e tattile contribuisce a creare spazi calmi, equilibrati, in sintonia con i ritmi interiori.
La Michetta, riedizione dell’opera di Gaetano Pesce per Meritalia si ispira al più naturale, puro ed evocativo dei prodotti, il pane, anzi, il pane tipico dei milanesi. Con la sua forma soffice e irregolare invita non solo a sedersi ma a rilassarsi anche in posizione sdraiata, essendo un divano composto da moduli indipendenti che possono essere assemblati liberamente, senza uno schema predefinito.
Ogni elemento è realizzato in poliuretano espanso e ovatta sintetica, con una base in legno e un sistema di molleggio in cinghie elastiche. Il rivestimento in velluto è fissato tramite bottoni neri in plastica, creando una superficie irregolare che invita all’esplorazione tattile. La Michetta offre una vasta gamma di combinazioni, permettendo di creare composizioni uniche che si adattano a diversi ambienti ed esigenze. I moduli possono essere utilizzati come sedute, schienali o braccioli, e la loro disposizione può essere modificata nel tempo, offrendo una soluzione dinamica e personalizzabile per l’arredamento, una filosofia questa che contraddistingue da sempre lo spirito del marchio (simbolo del design radicale) e che si sposa perfettamente con l’esigenza di prolungare al massimo la vita degli oggetti attraverso il loro riutilizzo, rallentando il consumo di materia prima nuova e riducendo l’impronta di carbonio sul pianeta.
Case history: un cottage urbano a Shanghai
La collezione di tappeti In-Canto di G.T.DESIGN, ideata da Deanna Comellini, fondatrice e direttrice creativa del brand bolognese, è stata selezionata dallo studio di architettura Lukstudio di Shanghai per arricchire il progetto residenziale “An Urban Cottage”, situato nella città di Guangzhou.
Pensata come un rifugio tranquillo e rigenerante nel cuore dinamico della capitale del Guangdong, “An Urban Cottage” si presenta come uno spazio armonioso in perfetto eco-soft living, dove minimalismo e natura si fondono. All’interno di questo ambiente, i tappeti della linea In-Canto contribuiscono in modo decisivo a creare un’atmosfera accogliente e luminosa, indispensabile per il benessere quotidiano dei residenti.
I tappeti sono realizzati in fibra di bambù e rappresenta il punto più alto della sperimentazione di G.T.DESIGN sull’uso di materiali tessili in grado di interagire con l’elemento naturale della luce. La loro struttura leggera e raffinata, ottenuta grazie a una particolare tecnica di tessitura artigianale, permette di riflettere la luce in maniera originale, offrendo un’esperienza sensoriale molto delicata. La viscosa di bambù, con le sue sfumature brillanti, abbinata a una gamma cromatica ispirata all’eleganza del Rinascimento italiano, conferisce agli ambienti un’eleganza discreta e senza tempo.
Come integrare l’eco-soft living nella diversità degli interni
Proprio come una forma mentis, un nuovo approccio di vita, lo stile eco-soft può entrare nel nostro spazio abitativo in varie forme e progressivamente. Si può immaginare un vademecum di azioni che possono avvicinarci a questa atmosfera:
- selezione di arredi e complementi artigianali, privilegiando aziende che lavorano in ottica slow design;
- puntare sul verde indoor, con piante purificanti e piccoli giardini verticali che non siano solo decorativi, ma contribuiscano al microclima domestico;
- valorizza la luce naturale, utilizzando tende leggere e colori chiari per riflettere la luce;
- ridurre il superfluo, organizzando gli spazi con un approccio mindful, per una casa più leggera, dentro e fuori.
Un nuovo concetto di lusso: vivere in modo consapevole
Se una volta il lusso era sinonimo di sfarzo e ostentazione, oggi si traduce in scelte consapevoli. Optare per arredi tessili ecologici significa investire in benessere, durabilità e stile senza tempo. È un ritorno all’autenticità, dove ogni elemento della casa riflette un’etica, oltre che un’estetica.
Uno stile che non è solo tendenza del momento, ma un modo nuovo di concepire l’abitare: più gentile, più lento, più umano. Una direzione che l’interior design sta abbracciando con entusiasmo, tra tradizione e innovazione, per creare case che respirano e ci fanno respirare meglio.
Design Week 2025: tra sostenibilità e comfort domestico
Durante la Milano Design Week 2025, il concetto di eco-soft living ha preso forma attraverso arredi tessili e naturali che uniscono estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente. Questo approccio ha coinvolto designer, architetti e brand impegnati nella creazione di ambienti domestici accoglienti e sostenibili. Il tema di quest’anno “mondi connessi” è stata la narrazione dei molteplici paradigmi dell’abitare oggi, all’interno della quale trova posto anche l’abitare in chiave eco-soft.
Progetto immersivo PAFF PAFF – Liminal Spaces for Sensorial Rituals
Ambienti e installazioni che evocano un abitare morbido e accogliente ma soprattutto multisensoriale, se ne sono visti molti quest’anno alla MDW, come il progetto immersivo PAFF PAFF – Liminal Spaces for Sensorial Rituals (di Finemateria in collaborazione con Park Associati, cc-tapis e QuadroDesign): uno spazio fantastico, dove prevale il colore bianco, composta da pannelli sonori modulari e sedute che invitano a rilassarsi affondando in morbide superfici, un’opera rivestita in lana lavorata con la tecnica della taftatura.
L’installazione PAFF PAFF – Liminal Spaces for Sensorial Rituals esplora la lana come elemento simbolico per creare uno spazio primordiale. L’installazione propone uno spazio mobile dedicato alla cura e al benessere, in cui il pubblico è invitato a vivere un’esperienza di quiete e inattività rigenerante. Il calore e la sofficità della lana, insieme al suo profumo penetrante e avvolgente, suscitano un senso di conforto e sicurezza, rievocando l’atmosfera di un mondo antico e originario.
Lo showroom di Tacchini nel cuore di Brera e il suo design tattile
Come in un quadro di Morandi, l’essenza della quotidianità e l’eleganza della semplicità accompagnano i visitatori attraverso gli ambienti familiari del nuovo showroom di Tacchini a Brera, in Largo Treves, 5, una casa milanese di inizio ‘900. Anche qui si percepisce nitidamente l’intento di ottenere una casa nido, con elementi dalle forme arrotondate ed organiche e le texture morbide e accoglienti.
Tra le novità più interessanti presentate quest’anno al Salone, spicca la collezione Bread & Butter, frutto della collaborazione con Faye Toogood. Questo progetto rende omaggio ai gesti quotidiani attraverso un approccio creativo fortemente manuale e materico: i primi modelli dei divani sono stati realizzati utilizzando blocchi di burro, che si ammorbidivano gradualmente durante la lavorazione, mentre per i tavoli sono state impiegate fette spesse di pane impilate tra loro. Il risultato è una linea d’arredo dalle forme morbide e dal carattere tattile pronunciato.
“Ritrovarsi” da Paola Lenti: materiali, saperi artigianali, valori, culture, emozioni
In via Bovio l’azienda ha presentato nuove collezioni per l’outdoor e l’indoor, caratterizzate da tessuti e materiali eco-compatibili in una vasta gamma di colori. Novità e riedizioni per indoor e outdoor che parlano il linguaggio dell’eleganza in chiave organica e naturale.
“Ritrovarsi”, il progetto di Paola Lenti per l’edizione 2025 della Milano Design Week, oltre alle persone, ha fatto incontrare materiali, saperi artigianali, valori, culture, emozioni. Arredi e complementi delle collezioni si sono integrati in un progetto ampio e articolato fondato sulla relazione tra architettura e natura.
FAQ Eco-soft living
L’eco-soft living rappresenta una nuova filosofia dell’abitare che unisce sostenibilità ed estetica sensoriale, combinando ecologia e morbidezza. Di seguito, alcune delle domande più frequenti sul web legate a uno stile di vita domestico in armonia con la natura.
A quale stile assomiglia l’emergente tendenza eco-soft living, caratterizzata da arredi tessili e imbottiti soffici e dalla forma organica e dai materiali naturali?
La tendenza emergente dell’eco-soft living, con i suoi arredi tessili e imbottiti dalle forme morbide e organiche, richiama uno stile che si colloca tra lo scandinavo contemporaneo e il biophilic design, con forti influenze del Japandi. Questo approccio mescola l’essenzialità nordica e la filosofia giapponese del vivere in armonia con la natura, puntando su materiali sostenibili, palette neutre e silhouette fluide che evocano comfort, accoglienza e rispetto per l’ambiente. Le forme sinuose e i volumi avvolgenti ricordano anche il design degli anni ’70, rivisitato però in chiave eco-consapevole e minimale.
Quali materiali utilizza lo stile eco-soft living?
Lo stile eco-soft living si fonda su un approccio sostenibile e sensoriale all’abitare, dove la scelta dei materiali è guidata da criteri di naturalezza, rispetto ambientale e comfort emotivo. Tra i materiali più utilizzati troviamo il legno massello certificato FSC, spesso lasciato al naturale o trattato con oli ecologici per esaltarne le venature autentiche. Tessuti organici come il cotone, il lino e la lana biologica vengono privilegiati per imbottiti, tende e biancheria, offrendo morbidezza e traspirabilità.
Anche materiali riciclati o upcycled, come vetro rigenerato, metalli recuperati e plastiche riciclate, trovano spazio, spesso reinterpretati in chiave artigianale. L’argilla cruda, il bambù e la canapa aggiungono texture e un tocco di semplicità sofisticata agli ambienti. Lo stile eco-soft non rinuncia all’estetica, ma la declina con delicatezza, puntando su finiture opache, superfici materiche e palette cromatiche ispirate alla natura.
Perché l’eco-soft living è il futuro del design?
In un mondo in costante accelerazione, l’eco-soft living rappresenta una risposta concreta al bisogno di rallentare, riconnettersi con la natura e abitare in modo più consapevole. È uno stile che non segue solo le mode, ma si radica nei valori di cura, bellezza e responsabilità.
Per interior designer e progettisti, significa ripensare gli spazi domestici come luoghi di equilibrio e rigenerazione. Per chi abita la casa, significa scegliere ogni giorno di vivere meglio – con stile e con coscienza.
Foto in apertura: KIDS COLLECTION ® Paola Lenti srl. Photo: Sergio Chimenti