L’elettricità di cantine e box rientra tra le spese condominiali da dividere in base ai millesimi: come si calcola e casi particolari. Quando si abita in condominio ci sono una serie di spese da dividere tra condomini, ad esempio la manutenzione del verde, la pulizia degli spazi comuni e la luce di cantine e box. Questi spazi fanno parte dell’unità immobiliare e, dunque, rientrano nel calcolo dei millesimi. Cosa dice la legge, cosa prevede il regolamento condominiale e chi paga tali spese.
Chi paga la luce di box e cantine condominiali
Secondo le regole generali, e salvo diversa disposizione, le spese legate all’elettricità e all’illuminazione delle cantine e dei box sono a carico del proprietario dell’immobile, essendo questi spazi di pertinenza dell’abitazione.
Ciò vuol dire, conseguentemente, che chi è proprietario dell’immobile ma non possiede né cantina né box, non è tenuto al pagamento dell’illuminazione di questi spazi.
Se un condomino non è proprietario della cantina o del box, l’impianto elettrico dovrebbe essere separato dal contatore condominiale per garantire una ripartizione equa. In ogni caso, si tratta di una decisione che va concordata con l’amministratore di condominio e messa per iscritto in fase di assemblea.
Che succede se il box viene usato per scopi diversi
I box sono notoriamente spazi dedicati alle automobili; ciò non toglie che qualche condominio potrebbe usarlo per scopi diversi, ad esempio come locale da lavoro o palestra, attività che richiedono un maggiore utilizzo dell’elettricità.
In questi casi non si dovrebbe usare l’energia elettrica proveniente dall’impianto comune ma concordare un contratto di fornitura elettrica autonomo (ciò per non danneggiare gli altri condomini).
Chi non è proprietario di cantine e box deve pagare?
Le spese condominiali per l’uso delle aree comuni sono, di regola, suddivise tra i condomini in base ai millesimi: chi ha un immobile più grande pagherà di più.
Può accadere che un condominio non sia proprietario delle cantine o dei box, e quindi non abbia diritto ad utilizzarli. In tal caso l’impianto elettrico delle cantine o dei box andrebbe separato dal contatore condominiale e gestito con un’amministrazione condominiale ad hoc e un contratto di fornitura elettrica separato per l’illuminazione e la gestione dell’uso comune.
Box e tabelle condominiali
Cosa succede se i box non dispongono di una propria tabella millesimale? In questo caso la ripartizione delle spese per l’illuminazione segue i millesimi complessivi di proprietà , anche se è un criterio meno equo.
Per ovviare a questo problema, il condomino può decidere di creare una tabella millesimale apposita, cosa che si rivela molto utile quando non tutti i proprietari dei box sono anche proprietari di un’abitazione.
Avere una tabella separata permette di dividere correttamente i costi tra i soggetti coinvolti.
Nonostante queste siano le regole generali, il condominio può determinare criteri di ripartizione e accordi differenti dai tradizionali millesimi di proprietà, ad esempio l’esonero di alcuni condomini dalle spese per vari motivi. Queste decisioni devono essere prese in sede di assemblea condominiale e inserite nel regolamento.
FAQ Spese condominiali
L’elettricità di cantine e box rientra tra le spese condominiali da suddividere in base ai millesimi di proprietà. Ma come si calcola esattamente? E quali sono i casi particolari da considerare? Ecco le domande più frequenti che gli utenti cercano online su questo tema.
Quali spese condominiali deve pagare il proprietario di un box?
Il proprietario di un box in condominio è tenuto a pagare le spese relative alle parti comuni che effettivamente utilizza. Se il box si trova all’interno dell’edificio, dovrà contribuire alle spese ordinarie e straordinarie per servizi comuni come ascensore, scale e cancelli elettrici, oltre alla manutenzione delle aree adiacenti. Se invece il box è esterno al fabbricato, le spese saranno limitate alla sua area di pertinenza, escludendo costi per androne, scale o ascensori non serventi.
Quali sono le spese condominiali che si pagano in parti uguali?
Anche se la maggior parte delle spese condominiali si ripartisce in base ai millesimi di proprietà, alcune voci possono essere divise in parti uguali tra tutti i condomini. È il caso, ad esempio, delle spese per l’amministratore, o della manutenzione di aree comuni come piscina e giardino. Le spese per scale e ascensori, invece, seguono criteri millesimali o ponderati.
Come funziona la ripartizione dell’energia elettrica in condominio?
La ripartizione delle spese per l’energia elettrica condominiale avviene generalmente in base ai millesimi di proprietà e, in alcuni casi, anche all’altezza del piano. Per l’illuminazione delle scale, ad esempio, la spesa si divide: una parte è calcolata in base ai millesimi, l’altra in base al piano. Modificare questi criteri è possibile solo con l’approvazione unanime di un nuovo regolamento condominiale.
Il proprietario di un box deve contribuire alle spese dell’ascensore?
Solo se il box è ubicato in un’area servita direttamente dall’ascensore. In tal caso, anche se non si tratta di un’unità abitativa, il proprietario deve partecipare alla spesa in proporzione all’utilizzo potenziale dell’impianto. Al contrario, se il box si trova in una zona non accessibile tramite ascensore, il contributo non è dovuto, secondo quanto stabilito da diverse sentenze e dalla prassi condominiale consolidata.
Le spese di manutenzione delle aree comuni si pagano anche se non si usano?
Sì, il principio generale è che le spese per le parti comuni devono essere sostenute da tutti i condomini, indipendentemente dall’uso effettivo. Questo vale per cortili, vialetti, scale, impianti di illuminazione e altri servizi condivisi. L’unica eccezione si verifica quando una clausola specifica nel regolamento condominiale, regolarmente approvata, esonera determinati proprietari dalla partecipazione a spese per beni o servizi non accessibili.