L’indagine “Cucinare oggi: tra tradizione, sperimentazione e desiderio di semplificazione”, commissionata da Vorwerk Italia ad AstraRicerche nell’aprile 2025, ha interpellato un campione rappresentativo di oltre 1000 italiani tra i 25 e i 65 anni, per analizzare e come sta evolvendo il rapporto degli italiani con la cucina nell’era della digitalizzazione e quali sono le tendenze emergenti che ridefiniscono le abitudini alimentari nel nostro Paese.
Cibo come espressione di identità: ritorno alla cucina e sperimentazione?
L’indagine rivela che il cibo rappresenta innanzitutto una fonte di piacere (29,9%), seguito da un veicolo di benessere e salute (24,1%) e un importante momento di condivisione sociale (21,8%). La tradizione culinaria mantiene un ruolo rilevante (16,7%), mentre si fa strada un approccio più ludico e personale all’esperienza gastronomica (7,6% cita il divertimento).
L’analisi di genere evidenzia differenze significative: il piacere di cucinare è più accentuato tra gli uomini (34% contro il 26% delle donne) e uno degli aspetti più significativi emersi è il forte legame con la tradizione culinaria: il 21% degli intervistati tra i 25 e i 44 anni associa il cibo alla tradizione, un dato che sottolinea come i Millennials e la generazione Z stiano riscoprendo e valorizzando il patrimonio gastronomico italiano.
Cucina: rifugio creativo e spazio di benessere
Nonostante l’accelerazione dei ritmi di vita contemporanei, la passione per la cucina non solo resiste ma si rafforza: il 69% degli italiani dichiara di amare dedicare tempo alla preparazione dei pasti e per il 61% degli intervistati, cucinare rappresenta un momento di relax.
La cucina conferma inoltre la sua centralità come spazio di relazione interpersonale: il pranzo domenicale, emblema della tradizione gastronomica nazionale, conserva la sua importanza rituale per due italiani su tre, con percentuali che raggiungono il 76% nelle regioni meridionali.
Flessibilità e adattamento: le nuove abitudini alimentari
L’indagine però documenta una significativa trasformazione nelle abitudini alimentari degli italiani: il 67,6% ha modificato orari e modalità dei pasti rispetto al passato, privilegiando una maggiore flessibilità (44,9%) in linea con i cambiamenti degli stili di vita. Il food delivery è ormai parte integrante delle abitudini alimentari per oltre il 30% degli intervistati, che vi ricorre con cadenza settimanale.
Ciò che ha avuto un impatto significativo sulle routine alimentari è la diffusione del lavoro agile: il 35% dichiara di mangiare in modo più sano grazie alla flessibilità lavorativa. Tra gli uomini under 35, quasi uno su due (46%) afferma di aver incrementato il tempo dedicato alle preparazioni culinarie grazie alla possibilità di lavorare da casa.
Sperimentazione e consapevolezza
Tra le tendenze emergenti, spiccano le ricette “svuotafrigo” che soddisfano il 61,4% degli intervistati, rivelando una crescente attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi alimentari. La consapevolezza alimentare guida molte delle scelte in cucina: l’80% cucina per mangiare in modo più sano, mentre il 77,4% lo fa per preservare i valori nutritivi degli alimenti. Si diffonde anche la pianificazione settimanale dei pasti, adottata dal 21% degli intervistati.
Le sfide quotidiane: tra ispirazione creativa e necessità di semplificazione
La semplificazione emerge come un’esigenza sempre più diffusa nell’attuale contesto socioeconomico: il 47,2% degli intervistati cerca soluzioni per cucinare bene in minor tempo. Un italiano su quattro (26%) lamenta la necessità di troppi strumenti per determinate preparazioni, mentre il 36% vorrebbe poter adattare più facilmente le ricette alle proprie esigenze alimentari. Traggono comunque ispirazione oltre che dalla tradizione famigliare, dai social network e dai programmi televisivi.
Quali sono le prospettive future: verso una cucina italiana integrata e sostenibile
Consapevolezza, flessibilità e attenzione al benessere sono ciò che emergono dall’indagine come basi per la cucina domestica in Italia. Questi trend suggeriscono una crescita del mercato per prodotti e servizi che facilitano la preparazione di cibi sani, riducono gli sprechi alimentari e ottimizzano i tempi di preparazione, mantenendo al contempo un forte legame con la tradizione gastronomica italiana.
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