Ogni anno il 5 giugno il mondo si unisce per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dalle Nazioni Unite nel 1972. L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare governi, imprese e cittadini sulla necessità di proteggere il nostro ecosistema, sollecitando un cambiamento culturale e comportamentale di fronte alla crisi climatica e avvicinare ai temi della sostenibilità. Il tema del 2025 – “Our Land. Our Future. We are #GenerationRestoration” – punta i riflettori sulla rigenerazione degli ecosistemi, con particolare attenzione alla gestione sostenibile del suolo, alla lotta contro la desertificazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Ma qual è, oggi, il reale impegno degli italiani per l’ambiente? A fornire una fotografia aggiornata è l’indagine condotta da SodaStream Italia, azienda impegnata nella riduzione della plastica monouso, che ha analizzato comportamenti e percezioni della popolazione in vista del 5 giugno.
I risultati evidenziano un’Italia attenta in teoria, ma ancora poco attiva nei fatti.
Sostenibilità: la distanza tra intenzioni e azioni
L’interesse c’è, eccome. Ma tra dire e fare, quando si parla di sostenibilità, spesso c’è ancora di mezzo una certa esitazione. Secondo l’indagine condotta da SodaStream, il 69% degli italiani considera la sostenibilità un tema centrale, e un ulteriore 30% la ritiene “abbastanza rilevante”. Inoltre, l’82,8% è consapevole che le proprie abitudini quotidiane influenzano l’ambiente. Una presa di coscienza importante, che tuttavia non sempre si traduce in azioni concrete.
La raccolta differenziata, ad esempio, è ormai una prassi per la maggior parte: quasi 9 italiani su 10 dichiarano di farla sempre. Ma se si guarda ad altri comportamenti, il quadro cambia. Solo il 36% evita sempre l’uso di plastica monouso, mentre il resto lo fa saltuariamente, o affatto. Un dato che fa riflettere, soprattutto se si pensa a quanto sia semplice ridurre questo tipo di consumo con piccoli gesti: dalle borracce in acciaio ai sacchetti riutilizzabili, fino ai dispenser di acqua frizzante domestica.
Anche l’uso di energia da fonti rinnovabili resta contenuto (25,6%) e appena il 3,9% degli italiani partecipa attivamente ad attività ambientali, come le giornate di pulizia dei parchi o delle spiagge. Eppure, anche solo prendersi un’ora al mese per contribuire in prima persona può fare la differenza – e rappresentare un’occasione educativa per i più piccoli.
Un altro nodo riguarda la mobilità sostenibile: solo il 20,4% utilizza regolarmente mezzi pubblici, biciclette o soluzioni di trasporto a basso impatto ambientale. Qui il cambiamento passa anche attraverso scelte quotidiane come camminare o pedalare invece di prendere l’auto per piccoli spostamenti.
Infine, c’è la questione economica: il 76,5% degli italiani sarebbe disposto a pagare un piccolo sovrapprezzo per prodotti sostenibili, ma solo il 10,8% accetterebbe un costo significativamente maggiore. Un dato che evidenzia il bisogno di rendere la sostenibilità più accessibile, sia in termini economici che culturali. Il messaggio? Fare scelte più ecologiche non deve per forza costare di più, ma serve più informazione e supporto concreto per i consumatori.
Le regioni più virtuose: Veneto, Toscana e Piemonte
Se si guarda alla mappa d’Italia, ci sono regioni che si distinguono per una maggiore coerenza tra consapevolezza e azione. In cima alla classifica c’è il Veneto, dove il 99,2% degli abitanti pratica la raccolta differenziata e ben l’88,3% lo fa in modo preciso e costante. Anche sul fronte dei consumi consapevoli, la regione brilla: il 41,4% acquista prodotti a basso impatto ambientale e il 28% utilizza energia da fonti rinnovabili. Un segnale che dimostra come investire in educazione ambientale e infrastrutture possa davvero generare un cambiamento diffuso.
Segue la Toscana, dove il 98% dei cittadini fa la raccolta differenziata e quasi il 60% adotta strategie anti-spreco alimentare. Un dato molto positivo, che suggerisce un’attenzione crescente anche nei gesti quotidiani, come riutilizzare gli avanzi in cucina o pianificare meglio la spesa per evitare il cibo inutilizzato. Interessante anche il dato sull’acquisto di prodotti sostenibili, che in Toscana raggiunge il 44,3%, ben sopra la media nazionale.
Il Piemonte completa il podio, con un’ottima percentuale (81,4%) nella riduzione della plastica monouso e un buon dato sull’utilizzo di energia rinnovabile (26,6%). C’è però ancora margine di miglioramento sui comportamenti d’acquisto più “green” (solo il 37% privilegia prodotti sostenibili), a dimostrazione di quanto il cambiamento culturale sia un processo graduale, che richiede tempo, esempi virtuosi e politiche di incentivo.
Tra le regioni meno virtuose, il Lazio mostra una forte sensibilità teorica (il 68,6% considera la sostenibilità molto importante), ma una minore coerenza nei comportamenti pratici. Solo il 6,3% partecipa ad attività ambientali e il 22,7% utilizza energie rinnovabili. Cosa fare? Anche in questo caso, educazione ambientale nelle scuole, iniziative locali di cittadinanza attiva e maggiore trasparenza sui prodotti “green” potrebbero fare la differenza.
La voce delle aziende: l’impegno di SodaStream
Anche le aziende, oggi, sono chiamate a giocare un ruolo centrale nella transizione ecologica. È il caso di SodaStream, che da oltre un decennio promuove soluzioni per ridurre l’uso della plastica monouso. Come racconta Petra Schrott, Head of Marketing Italy:
“1 miliardo è il numero approssimativo di bottiglie di plastica monouso da 1 litro sostituite da SodaStream in 11 anni in Italia. Un risultato che ci rende incredibilmente orgogliosi e che ci spinge a fare ancora di più per il pianeta. […] Se gli italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità, serve un’azione collettiva per trasformare questa sensibilità in scelte concrete, accessibili e durature.”
Il contributo delle imprese non si limita all’innovazione di prodotto, ma passa anche dalla sensibilizzazione e dall’ascolto dei bisogni dei consumatori, spesso desiderosi di cambiare ma frenati da costi o dalla mancanza di alternative semplici.
Una sfida quotidiana, possibile e condivisa
La Giornata Mondiale dell’Ambiente ci ricorda che la sostenibilità non è un concetto astratto, ma una scelta che si rinnova ogni giorno, a casa, al supermercato, negli spostamenti, nelle piccole e grandi decisioni. I dati ci mostrano un’Italia consapevole, ma ancora alla ricerca di strumenti concreti per cambiare davvero. Eppure, ogni gesto conta: una bottiglia in meno, una lampadina più efficiente, un acquisto consapevole possono contribuire a costruire un futuro più sano per tutti. Che si tratti di cittadini, istituzioni o aziende, il cambiamento nasce da un’alleanza diffusa. E ogni buona abitudine, per quanto semplice, è già un passo avanti nella direzione giusta.