Emergenza casa: l’Italia in ritardo su efficienza energetica e sicurezza

L’Italia sconta un pesante ritardo in termini di efficienza energetica e sicurezza degli edifici: oltre 4 milioni di appartamenti rischiano di non allinearsi ai nuovi standard fissati dall’Europa. All’ANACI Day 2025, più di duemila amministratori di condominio si sono confrontati su burocrazia, investimenti e strategie per riqualificare un patrimonio immobiliare spesso obsoleto. L’obiettivo è chiaro: rendere le abitazioni più sicure, sostenibili e ad alta efficienza, in linea con le esigenze della vita contemporanea. Ma per riuscirci servono visione strategica, risorse adeguate e interventi concreti.

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Emergenza casa l’Italia in ritardo su efficienza energetica e sicurezza, il conto che pagano milioni di famiglieIl 10 ottobre 2025, presso gli East End Studios di Milano, si è tenuta la sedicesima edizione dell’ANACI Day 2025, che ha riunito oltre duemila amministratori di condominio da tutta Italia per riflettere sul futuro dell’abitare in un Paese dove il patrimonio edilizio richiede una profonda riqualificazione. Tra i temi chiave affrontati durante l’evento: l’eccesso di burocrazia che ostacola gli investimenti, le sfide imposte dalle nuove direttive europee in materia di efficienza energetica e la necessità di una maggiore cultura della sicurezza strutturale, soprattutto in relazione alla riqualificazione di milioni di abitazioni obsolete.

La vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, ha sottolineato l’urgenza di un “dialogo reale tra istituzioni e operatori del settore”, evidenziando come l’attuale complessità normativa rappresenti un freno allo sviluppo e all’efficientamento del patrimonio immobiliare, anche a causa della scarsa chiarezza sugli strumenti finanziari disponibili per attuare le ristrutturazioni. 

Il ritardo italiano: cifre e ostacoli

In Italia esistono 1,3 milioni di condomini, che comprendono 30 milioni di unità immobiliari. Secondo Francesco Burrelli, presidente nazionale ANACI, 4 milioni di queste abitazioni saranno direttamente interessate dalle normative “green”.
Oltre il 70 % dei condomini è stato costruito prima delle prime normative energetiche e classificato in classe G: edifici realizzati in un’epoca dove non esistevano vincoli tecnici sull’efficienza. Per migliorare di una classe energetica, servono mediamente 20.000 € per unità; per due classi, la cifra può salire a 40.000 €.

Quanto alla sicurezza, secondo Leonardo Caruso, Presidente ANACI Milano, la nuova normativa europea impone anche il rispetto delle strutture edilizie oltre che dei consumi: un’abitazione non può essere efficiente se non è in condizioni strutturali adeguate.

A conferma della complessità, Allain Duffoux, Presidente SNPI, Francia, ha ricordato che già nel suo Paese sono state vietate le locazioni in classe G — e da gennaio 2028 anche le classi F — provocando la fuoriuscita di centinaia di milioni di immobili dal mercato degli affitti.

Secondo i dati di Milano, l’80 % degli edifici nel tessuto urbano necessitano urgentemente di interventi strutturali ed energetici: una cifra che fotografa la scala della sfida in contesti densamente urbanizzati.

Vantaggi a livello domestico: cosa guadagnano le famiglie

Riqualificare casa non è solo una questione normativa: comporta benefici concreti e duraturi per chi abita nelle abitazioni:

  • Riduzione delle bollette: migliorare l’isolamento, sostituire impianti obsoleti e adottare tecnologie efficienti abbassa il consumo energetico e il costo delle utenze.
  • Maggiore confort abitativo: temperature più stabili, minore dispersione termica e ambienti più salubri, senza correnti d’aria o sbalzi termici.
  • Valorizzazione dell’immobile: un edificio moderno, efficiente e sicuro ha un appeal superiore sul mercato immobiliare e attira acquirenti o inquilini con maggior facilità.
  • Sicurezza e durabilità: adeguare strutture e impianti significa ridurre rischi, allungare la vita dell’edificio e tutelare chi vi abita.
  • Accesso a incentivi e vantaggi fiscali: spesso i progetti green e le opere di ristrutturazione possono beneficiare di detrazioni o incentivi statali (a patto che la normativa locale e nazionale lo consenta e rimanga stabile).

Verso il futuro: semplificazione, risorse e azione collettiva

A rendere ardua la transizione verso edifici moderni è soprattutto la burocrazia: iter autorizzativi complessi, normative sovrapposte e mancanza di chiarezza sugli strumenti finanziari bloccano molti cantieri.
La direttiva “Case Green” 2030, con i suoi obiettivi ambiziosi di riduzione dei consumi, rischia di restare sulla carta se non accompagnata da risorse condivise, regole semplici e supporto tecnico e finanziario.
Serve una visione condivisa: dagli amministratori agli enti locali, dai progettisti alle istituzioni europee, per costruire un percorso che scali dal condominio al quartiere. Come ha sottolineato la vicepresidente Pina Picierno: «nelle fasi di crisi il patrimonio immobiliare è un bene rifugio», ma per diventare tale non può restare fermo.

Il bilancio ANACI Day 2025: 4 milioni di case da cambiare

Il messaggio emerso con chiarezza dall’ANACI Day è questo: il conto della rigenerazione urbana va affrontato ora. Non possiamo rimandare.

Quattro milioni di appartamenti sono coinvolti, decine di migliaia di euro per ogni unità, una burocrazia che frena l’azione e un patrimonio immobiliare che chiede a gran voce un salto verso il futuro.

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