La “pratica ENEA” è un modo non del tutto corretto per chiamare la comunicazione ENEA necessaria in tutte quelle circostanze in cui è previsto l’obbligo per evitare la decadenza delle detrazioni fiscali. Il panorama delle agevolazioni fiscali legate alla riqualificazione edilizia in Italia ha visto il susseguirsi di diverse misure, oggetto di annuale revisione. Negli ultimi quindici anni, infatti, il legislatore ha introdotto misure a sostegno degli interventi mirati all’efficienza energetica e alla sicurezza del patrimonio immobiliare esistente, dall’Ecobonus al Bonus Ristrutturazioni, passando per misure di minor rilievo come il Bonus Mobili. Oltre ad essere un’opportunità economica per chi decide di investire in riqualificazione, però, rappresenta anche motivo di alcune complicazioni burocratiche, tra cui la cosiddetta Comunicazione ENEA.
Che cos’è la “Pratica ENEA”
Come anticipato, il termine “pratica ENEA” non è propriamente corretto, per quanto venga comunemente utilizzato per far comprendere ai non addetti ai lavori la necessità di procedere con una trasmissione di dati relativi a quanto effettuato. La Comunicazione, infatti, prevede che siano condivise in forma telematica, tramite l’apposita piattaforma, tutte le informazioni relative agli interventi edilizi svolti, per i quali si richiede la detrazione fiscale.
Si tratta, in particolare, delle opere necessarie all’efficientamento energetico dell’edificio, quindi che hanno impatti diretti sui consumi dello stesso. La trasmissione avviene all’ENEA in quanto è l’organo responsabile, quale Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile. La Comunicazione ENEA non è una semplice formalità, ma un vero e proprio obbligo, parte integrante della procedura per ottenere le detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus e, in parte, dal Bonus Ristrutturazioni.
Quando è obbligatoria la “Pratica ENEA”
La Comunicazione ENEA è obbligatoria ogni volta che si eseguono interventi che comportano un risparmio energetico ed un efficientamento, indipendentemente dal fatto che si usufruisca dell’Ecobonus (dedicato specificamente all’efficientamento energetico) o del Bonus Ristrutturazioni (che dal 2018 richiede l’invio ENEA anche per alcuni interventi agevolati al 50%).
Questa procedura era obbligatoria anche quando era in vigore il Superbonus 110%, per il quale era stata predisposta anche una sezione specifica della piattaforma.
Gli interventi che richiedono la Comunicazione ENEA
L’elenco completo degli interventi per cui la Pratica ENEA è obbligatoria si suddivide in due categorie principali, da un lato gli interventi previsti nell’Ecobonus, dall’altro quelli agevolati con il Bonus Ristrutturazioni (noto anche come Bonus Casa).
Tra quelli previsti dall’Ecobonus, con detrazioni ridotte al 50% per il 2025 e al 36% per il 2026, rientrano l’isolamento termico di pareti, coperture e pavimenti, la sostituzione dei serramenti, l’installazione e la sostituzione di impianti per il riscaldamento performanti, l’installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, l’adozione di sistemi di building automation o termostati evoluti.
Dal 2018 l’obbligo di comunicazione ENEA è stato esteso anche agli interventi che usufruiscono del Bonus Ristrutturazioni, sempre con aliquota pari al 50% per quest’anno e al 36% per il 2026. L’obbligo è presente qualora comportino risparmio energetico o utilizzo di fonti rinnovabili, come i già citati interventi di sostituzione dei serramenti, che se non agevolate come Ecobonus possono rientrare in questa detrazione. Stesso discorso per l’installazione di impianti efficienti o di pannelli solari.
Si aggiunge, infine, una categoria di interventi che non è strettamente connessa al Bonus Ristrutturazione ma deriva da esso. Si parla, in particolare, dell’acquisto di elettrodomestici di classe elevata e rientranti nel Bonus Mobili, spettante a chi ristruttura casa.
Come e dove si fa la Comunicazione ENEA
La Comunicazione ENEA viene effettuata mediante un apposito portale predisposto dall’ENEA, che si divide in due categorie, proprio legate ai due differenti Bonus citati. Da un lato la sezione “Detrazioni fiscali per risparmio energetico”, dall’altro la sezione “Detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie”. La Comunicazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla data di fine lavori o del collaudo, non dalla data del pagamento, che non ha valore per questa attività.
In caso di fornitura con posa in opera, la data di riferimento può essere quella riportata sulla dichiarazione di conformità, certificazione energetica o fattura finale.
Se si superano i 90 giorni, la detrazione può essere compromessa. A livello giuridico non c’è piena conformità di pareri a riguardo, il consiglio è in ogni caso quello di provvedere sempre entro i tempi.
La compilazione può essere eseguita da un tecnico incaricato, come il progettista o il termotecnico, dal commercialista o dal CAF di riferimento o dal proprietario stesso. È necessario fornire documenti quali fatture, bonifici parlanti di pagamento, schede di prodotto, dati catastali dell’immobile. Il dettaglio varia un po’ in base alla tipologia di intervento.
Una volta completati i dati, si procede con l’invio definitivo e il sistema genera un file con il codice CPID, che va conservato per 10 anni insieme alla documentazione fiscale.
FAQ “Pratica ENEA”, comunicazione per le detrazioni fiscali
Se non si fa la Comunicazione ENEA si perdono i Bonus?
La risposta è “dipende”. La Comunicazione ENEA è obbligatoria solo in alcuni casi, ossia quando si effettuano opere di riqualificazione o efficientamento energetico e si vuole usufruire di Ecobonus o Bonus Casa. Se non si rispetta l’obbligo la detrazione può decadere.
Se si sostituisce una caldaia con un modello identico, si deve inviare la Pratica ENEA?
La Comunicazione ENEA deve essere fatta solo se la nuova caldaia a condensazione o se la nuova pompa di calore sono più efficienti della precedente e comportano un miglioramento delle prestazioni energetiche, con consumi inferiori.
È possibile inviare la Comunicazione ENEA da soli?
La Comunicazione ENEA può essere inviata anche dal richiedente del Bonus. Per quanto possibile, si consiglia di procedere così solo per interventi semplici. Per interventi che richiedono calcoli e asseverazioni, meglio affidarsi a un tecnico.
Se si manda la Comunicazione ENEA in ritardo si può rimediare?
Nel caso ci si renda conto di aver superato i 90 giorni dalla fine lavori o dal collaudo è possibile rimediare mediante la remissione in bonis, pagando una sanzione di 250 € prima della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui avresti dovuto inviare la pratica.
La Pratica ENEA va fatta anche per lavori in edilizia libera?
L’obbligo della Pratica ENEA dipende dal tipo di intervento e dalla detrazione fiscale utilizzata, non dal titolo edilizio. Un’opera in edilizia libera come l’installazione di un climatizzatore o la sostituzione degli infissi, ad esempio, richiede la comunicazione ENEA se si intende usufruire delle detrazioni.