Bilancio di sostenibilità: cosa è, perchè è importante e le novità dell’ultimo anno

Le novità normative del 2024 hanno introdotto nuovi obblighi per la rendicontazione ESG, trasformato in un processo strutturale, integrato nella governance e nei processi aziendali. Oneri importanti soprattutto per le PMI, che hanno portato a una revisione e semplificazione della materia.

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Bilancio di sostenibilità: cosa è, perchè è importante e le novità dell’ultimo anno

Il bilancio di sostenibilità permette alle aziende di rendicontare il proprio impegno in materia di sostenibilità. Nel 2024 era stato approvato il decreto che rendeva obbligatorio il bilancio per moltissime aziende, anche di piccole e medie dimensioni. Negli ultimi dodici mesi, però, si sono susseguite diverse riflessioni a riguardo, con attente valutazioni sull’impatto che questa imposizione poteva avere sulle aziende.

Di conseguenza, il quadro europeo della rendicontazione di sostenibilità è stato attraversato da cambiamenti significativi, non ancora del tutto confermati. Mentre le prime imprese soggette a CSRD, le grandi realtà quindi, hanno pubblicato i loro primi bilanci di sostenibilità conformi agli ESRS, le istituzioni europee hanno introdotto interventi mirati per semplificare gli obblighi, alleggerire gli oneri amministrativi e ricalibrare il perimetro dell’applicazione. Le PMI, quindi, sono in attesa di tutti gli aggiornamenti. Il sistema in evoluzione, in parte stabilizzato dalla prima implementazione pratica, in parte ancora in fase di assestamento legislativo e tecnico.

Che cos’è il bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità compare per la prima volta nel Libro Verde della Commissione Europea del 2001. Una definizione italiana arriva nel 2017, con le Linee Guida sulla rendicontazione sociale delle amministrazioni pubbliche, che descrivono il bilancio sociale come “l’esito di un processo attraverso il quale l’amministrazione rende conto di scelte, attività, risultati e uso delle risorse in un dato periodo, consentendo a cittadini e stakeholder di conoscere e valutare come essa interpreta e realizza la propria missione istituzionale”.

Rispetto al bilancio sociale, il bilancio di sostenibilità introduce un approfondimento sistematico delle tre dimensioni della sostenibilità, inclusa quella ambientale, e si applica non solo al settore pubblico ma anche alle organizzazioni private.

Si tratta di un report volto a comunicare performance e impegni ambientali, sociali ed economici. Pur chiamandosi “bilancio”, non è un documento contabile né finanziario e si distingue nettamente dal bilancio di esercizio, richiedendo competenze diverse da quelle tipicamente amministrative.

Che cos’è il bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità è stato inserito nel Libro Verde della Commissione Europea nel 2001

 

Perché è importante il bilancio di sostenibilità e i vantaggi per le aziende

Il bilancio di sostenibilità fotografa in modo completo e puntuale l’impegno dell’azienda nella crescita sostenibile, diventando uno strumento chiave per raccontare la realtà aziendale con trasparenza, evidenziando punti di forza, rischi e criticità. Consente inoltre di valutare e quantificare risultati, percorsi intrapresi e traguardi raggiunti, diventando un supporto concreto alla programmazione e alla pianificazione strategica.

Redigere un bilancio di sostenibilità offre vantaggi significativi: aumenta la consapevolezza interna, rafforza la credibilità e l’affidabilità dell’impresa e dimostra apertura verso tutte le parti interessate. La rendicontazione trasparente, infatti, è uno strumento apprezzato da banche, investitori, cittadini, fornitori e media, che possono così comprendere in modo chiaro l’impegno e l’evoluzione dell’azienda.

Perché è importante il bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità fotografa in modo completo e puntuale l’impegno dell’azienda per la crescita della sostenibilità, divenendo anche uno strumento importante per raccontare la realtà aziendale, mostrando punti di forza, ma anche i rischi che si devono affrontare

 

Bilancio di sostenibilità obbligatorio: le novità dello scorso anno

Per quanto la redazione del bilancio di sostenibilità sia rimasta nella maggior parte dei casi ancora di natura volontaria, l’anno scorso sono stati introdotti nuovi obblighi per alcune tipologie di aziende. Innanzitutto, in Italia il bilancio di sostenibilità è obbligatorio dal 2017 per tutti gli enti di interesse pubblico (come banche, società finanziare, Terzo Settore) con più di 500 dipendenti, uno stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro e ricavi netti per più di 40 milioni.

Successivamente, dall’entrata in vigore della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che integra la Direttiva 2014/95/UE NRFD (Direttiva sull’informativa non finanziaria), si è esteso l’obbligo a moltissime altre realtà. Infatti, le scadenze e i requisiti previsti erano:

  • dal 2025, con rendicontazione dell’anno fiscale 2024, scatta l’obbligo per le imprese attualmente soggette alla direttiva NFRD, quindi imprese quotate, banche e assicurazioni con 500 dipendenti, stato patrimoniale di 25 milioni di euro e ricavi di 50 milioni.
  • dal 2026, con rendicontazione dell’anno fiscale 2025, tocca alle imprese che soddisfano almeno 2 dei seguenti requisiti: 250 dipendenti, stato patrimoniale di 25 milioni di euro e ricavi di 50 milioni.
  • dal 2027, con rendicontazione dell’anno fiscale 2026, è il turno delle PMI che soddisfano almeno 2 dei seguenti requisiti: tra 11 e 250 dipendenti, stato patrimoniale di 450 mila euro e ricavi tra 900 mila euro e 50 milioni. 
Bilancio di sostenibilità obbligatorio: le novità dello scorso anno
Dall’entrata in vigore della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che integra la Direttiva 2014/95/UE NRFD (Direttiva sull’informativa non finanziaria), si è esteso l’obbligo a moltissime altre realtà

 

Cambiamenti e semplificazioni per il bilancio di sostenibilità

La Commissione europea ha avviato un intervento, sia sul piano politico che normativo, volto a ridurre gli oneri per le piccole e medie imprese. Un’esigenza nata anche dalle segnalazioni di molte imprese, che lamentano costi elevati legati a consulenza, sistemi informativi, audit e raccolta dati.

Parallelamente, è stato proposto di riallineare il perimetro della CSRD attraverso una soglia minima più elevata, come quella dei 1.000 dipendenti, così da mantenere l’obbligo solo per le realtà di maggiori dimensioni. Per le imprese al di sotto di tale soglia, si prevede l’introduzione di standard ESRS semplificati e volontari, con l’obiettivo di promuovere comunque la trasparenza ESG senza imporre obblighi formali.

È inoltre in valutazione una revisione delle scadenze e delle tempistiche, così da permettere una transizione più graduale rispetto all’implementazione dei controlli interni ESG, alla definizione delle politiche di transizione climatica, alla raccolta dei dati lungo la supply chain e alla preparazione all’assurance. Nel complesso, queste modifiche non riducono gli obiettivi strategici della CSRD, ma ne rendono più gestibile l’attuazione.

Le semplificazioni richieste fanno parte del cosiddetto pacchetto “Omnibus I”, proposto a febbraio dalla Commissione Europea e approvato dal Parlamento Europeo il 13 novembre. Il processo non è ancora concluso, ma questi erano due step molto importanti. Si attende ora il confronto tra gli Stati Membri.

Come si redige un bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità dovrebbe raccontare quanto un’azienda è virtuosa in termini di sostenibilità, prendendo in considerazione tutte le sue dimensioni

 

FAQ Bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità è un documento che descrive in modo trasparente, misurabile e verificabile le performance ambientali, sociali ed economiche di un’azienda, un ente o un’organizzazione. Accessibile a realtà di qualsiasi dimensione o settore, rappresenta uno strumento strategico di comunicazione e rendicontazione verso stakeholder interni ed esterni. Di seguito, alcune delle domande più frequenti che gli utenti cercano online. 

Che cosa si intende per “bilancio di sostenibilità”?

Il bilancio di sostenibilità è un documento tramite cui un’azienda racconta cosa sta facendo per ridurre il suo impatto sull’ambiente, gestire le persone in modo responsabile, garantire buone pratiche di governance e contribuire alla società. Viene pubblicato e reso disponibile.

Che cosa sono gli ESRS?

Gli ESRS sono gli standard europei che definiscono degli indicatori per guidare la rendicontazione e, in sostanza, stabilire quali informazioni un’impresa deve inserire nel proprio bilancio di sostenibilità secondo CSRD. La loro redazione è in carico all’EFRAG, un ente europeo, che ora lavora alla semplificazione degli indicatori pubblicati.

Perché l’Unione Europea ha introdotto il bilancio di sostenibilità obbligatorio?

L’Unione Europea punta su un impegno sempre più condiviso per la sostenibilità. È importante anche perché investitori, consumatori e istituzioni chiedono dati affidabili, confrontabili e trasparenti su come le aziende affrontano temi ambientali e sociali.

Fare il bilancio di sostenibilità è solo un obbligo o porta anche benefici?

Il bilancio di sostenibilità per molte aziende è visto solo come un obbligo normativo, ma rappresenta, se approcciato in modo corretto, un vero vantaggio competitivo. Aiuta l’azienda a conoscere meglio i propri impatti, migliorare processi interni e gestire rischi futuri. Inoltre, rafforza la fiducia di clienti, investitori e partner, facilitando anche l’accesso a finanziamenti.

Cos’è il pacchetto Omnibus per la sostenibilità?

Si tratta di un insieme di misure proposte dalla Commissione Europea per semplificare le regole introdotte lo scorso anno per la rendicontazione in materia di sostenibilità. Introduce modifiche alla Direttiva CSRD e agli indicatori ESRS, modificando i requisiti di obbligatorietà, il numero e la forma degli indicatori.

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