Dal 22 al 24 maggio, sull’Isola di San Servolo, si sono tenuti i Green Design Days. Il primo progetto di FLA Plus, il percorso di sostenibilità di FederlegnoArredo, che documenta l’impegno delle imprese della design industry sul fronte della sostenibilità. Una vera parade delle azioni e delle strategie messe in campo di alcuni dei brand che fanno parte della Federazione, senza dimenticare la dimensione del progetto.
Green Design Days
Green Design Days si può definire come un vero e proprio festival diffuso che si svolge nel corso del 2025 in diversi territori italiani. Promosso da FLA Plus, il percorso di sostenibilità avviato da FederlegnoArredo nel 2020, il progetto nasce dal punto 10 del decalogo della Federazione – “Valori che guidano azioni” – e si propone di raccontare l’impegno delle imprese della filiera del design nell’affrontare le transizioni ambientali, energetiche, sociali ed economiche.
Con un format itinerante e plurale, l’evento da voce alla diversità di approcci con cui oltre duemila aziende italiane delle diverse filiere – dall’arredo ai componenti sino alle strutture – stanno reinterpretando i processi produttivi alla luce della sostenibilità. Un laboratorio di modelli e pratiche, in cui ogni esperienza rappresenta un caso studio, un tentativo originale e concreto di coniugare design e sostenibilità.
Non esiste un unico modello da seguire: c’è piuttosto una molteplicità di traiettorie, di valori e di visioni che rendono questo progetto un’esplorazione collettiva e aperta. Un invito ad ascoltare, interpretare e ripensare il significato di sostenibilità nel mondo del design, con approcci tanto diversi quanto indispensabili.
Alessandro Stabile e lo studio Zaven sulla circolarità del progetto
In sintonia con la direttiva ecodesign, il lavoro di Alessandro Stabile è stato da lui raccontato attraverso alcuni lavori, a partire dal sistema di contenitori Tacito, progettati per Magis, con ante fonoassorbenti in poliestere riciclato e riciclabile e con un innovativo sistema di cerniere integrato e costituito dallo stesso tessuto.
Nella seduta Taco per LaCividina la struttura e imbottitura diventano un tutt’uno mediante due strati in feltro di lana; seduta che non usa colle strutturali per facilitare il disassemblaggio. Non meno interessante la collezione Brezza prodotta da SCAB dove le parti imbottite s’innestano nel telaio e si fissano con estrema facilità incastrandosi fra di loro senza l’uso di zip, cerniere e bottoni, per una rapida scomponibilità e riuso o conferimento.
Sempre per SCAB il lavoro dello Studio Zaven, formato da Enrica Cavarzan e Marco Zavagno, per la collezione di sedute Koal. I designer hanno condiviso la loro sensibilità progettuale per il mondo degli imbottiti anche con il brand Zanotta, per il divano Za:Za e con Bolzan, per il sofabed mate. Za:Za consiste di una struttura di acciaio che alloggia cuscini sfoderabili con un’imbottitura in fibra riciclata e riciclabile. Uno studio attento per ridurre i materiali impiegati e facilitare il disassemblaggio alla fine del ciclo di vita del prodotto.
Nuovi modelli di business, il caso di Reuse Design Outlet
Fabio Malacarne, Ceo di Horm Italia, ha raccontato l’esperienza del portale Reuse Design Outlet. Una piattaforma di acquisto online dove viene esposta un’ampia scelta di mobili firmati dai designer di fama internazionale e prodotti dall’ azienda con marchi Horm, Casamania e Orizzonti Italia.
Un modello per rimettere sul mercato, estendendone la vita utile, arredi provenienti da fiere, servizi fotografici, showroom e prototipazione, esclusi dalla vendita tradizionale. Uno strumento funzionale anche ad aprire contatti, in molti Paesi esteri, con un pubblico vasto di consumatori ai quali offrire anche un servizio di consulenza facendo conoscere i marchi del gruppo.
Arper, una strategia green che parte dal prodotto
Dal 2005 Arper ha istituito un Dipartimento ambientale che ha lavorato sull’ottimizzazione dei processi e sulla scelta dei materiali. Un lavoro che ha portato alla rivisitazione di una icona del marchio: Catifa 53, un prodotto del 2001 che ora sul mercato è disponibile anche nella versione Catifa Carta con scocca in PaperShell, disassemblabile al 99%. Ne ha parlato Andrea Mulloni, Head of Sustainability del brand, che ha spiegato come questo materiale sia realizzato in strati di carta e resina naturale; la carta è l’esito del recupero della produzione di legno.
Alla fine del ciclo di vita la scocca può essere sottoposta a pirolisi, processo di combustione in assenza di ossigeno, senza emissioni di CO2. Un lavoro attorno al prodotto che ha coinvolto anche le materie plastiche e che quest’anno ha visto la presentazione di Catifa (RE) 53 con scocca in materia 100% riciclata, ottenuta da una combinazione di prodotti post-consumo e post-industriali.
Fantoni, pannelli brevettati da legno post consumo
Un modello di business di riferimento, quello di Fantoni, che nel Gruppo accoglie l’intera filiera e la sua circolarità in chiave ambientale. Lo ha raccontato bene Marco Fantoni, Managing Director Production and Technologies, parlando della produzione: dalle resine e colle alla realizzazione di pannelli, dai nobilitati per i rivestimenti superficiali all’arredo per ufficio, sino ai servizi di trasporto, logistica e produzione di energia.
Il progetto MR sviluppato per la produzione di pannelli MDF da materiale post-consumo proveniente da raccolta differenziata, rispecchia appieno la vocazione alla sostenibilità di Fantoni: consente un importante risparmio di materia prima rispondendo a tutti i criteri di qualità e performance. I pannelli MR hanno infatti ottenuto, come per quelli convenzionali, l’EPD. Un’attenzione alla decarbonizzazione che in questi ultimi anni l’azienda ha rivolto anche alla logistica: l’utilizzo di mezzi workflow consente di coniugare ai viaggi per la consegna dei pannelli finiti il rientro verso lo stabilimento delle forniture di legno riciclato.
Giovanardi, il ciclo virtuoso dei tessuti
Dove finiscono le tende da sole dismesse e i display pubblicitari? Dei progetti per il loro riciclo ha parlato Sara Selmin, Sustainability Manager di Giovanardi, azienda italiana specializzata in tessile tecnico.
Raytent è il brand che consente di riciclare il tessuto acrilico delle tende usate trasformandolo in un prodotto di alta qualità per i settori dell’arredo e della moda; primo filato acrilico tinto in massa da riciclo pre-consumo. Un processo che consente di ridurre in produzione il consumo di acqua, i prodotti chimici e le emissioni di CO2.
Refelter è invece il progetto nato di recente che recupera display pubblicitari dismessi in poliestere stampato, spesso provenienti dal settore retail, trasformandoli in feltri termoformabili per produrre pannelli fonoassorbenti, componenti per arredi, sedute e complementi.
Heritage responsabile per Molteni
Da novant’anni il modello d’impresa si affida ad obiettivi di crescita responsabile, trasparenza e rispetto per l’ambiente e le persone. Una storicità di valori che viene magistralmente raccontata nel Museo aziendale di Giussano e che si confronta quotidianamente con l’evoluzione sostenibile del brand Molteni.
Esempi ne sono l’impiego di vernici a base acquosa per le componenti laccate, l’utilizzo di componenti in legno e impiallacciature provenienti da piantagioni certificate FSC a salvaguardia del patrimonio forestale, l’impiego di filati derivanti dal riciclo post consumo del PET. L’efficiente aspirazione delle particelle di legno derivanti dalla lavorazione serve ad alimentare le centrali termiche aziendali per creare energia e calore pulito. Gli impianti fotovoltaici sulle coperture dei siti aziendali producono l’energia necessaria all’illuminazione e al condizionamento climatico degli uffici e di una parte della fabbrica.
Rinaldi Group, nuova vita al poliuretano dei materassi
Il materasso è un prodotto durevole, composito e difficile da riciclare, ha spiegato con chiarezza Gabriella Di Feo, Marketing e Communication Manager di Rinaldi Group, esito di un mercato delle materie prime poco flessibile e oligopolistico. Nell’azienda che ha fatto del comfort e dell’ergonomia dei tratti distintivi, si lavora per innovare materiali e processi in chiave sostenibile coi i prodotti in fase di sviluppo RE-Foam e RE-Spring. Una attenzione all’ambiente che si coniuga alle politiche di inclusione testimoniate dalla certificazione UNI/PdR 125:20252 per la parità di genere.
Biodiversità e decarbonizzazione, i pillar di Panguaneta
Il legno utilizzato per realizzare compensato e multistrato di pioppo proviene da filiere certificate, a conferma dell’impegno costante alla tracciabilità e sostenibilità delle materie prime di Panguaneta. Impegno al quale si affianca il sostegno a molte iniziative di tutela della biodiversità dei territori destinati alla pioppicoltura. Da dieci anni, ha raccontato Alessia Martinelli, HSE Specialist, la società ha definito un sistema per monitorare la progressiva riduzione dell’impatto ambientale sia nell’ambito dei processi produttivi, riducendo le emissioni di GHG (GHG Inventory), sia migliorando l’efficienza degli impianti e implementando l’approvvigionamento da fonti alternative: l’essiccazione dello sfogliato di legno avviene, infatti, con utilizzo di energia termica prodotta internamente e al 90% da fonti rinnovabili. L’azienda ha inoltre sviluppato lo studio e la quantificazione della Carbon Footprint tramite LCA – Life Cycle Assessment, una metodologia analitica e sistematica che valuta l’impatto ambientale dei prodotti lungo l’intero ciclo di vita, nuovo paradigma della sostenibilità dettato dalle direttive internazionali.
Saviola, una multinazionale nata dalla vocazione al riuso
L’overview del Gruppo, affidata a Marco Volpi, Energy Manager, ha portato la platea dei Green Design Days a scoprire i molti settori nei quali opera Saviola, multinazionale con sede a Viadana, in provincia di Mantova. Dalla raccolta e selezione del legno usato alla produzione di resine, dalla produzione di pannelli e mobili in kit sino alla ricerca nel settore chimico e bioscientifico. Per molti consumatori Saviola è sinonimo di Pannello Ecologico®, il primo realizzato 100% da legno post-consumo. Per molti professionisti il marchio è ora noto anche per la ricerca fatta nel settore delle superfici decorative e la creazione di gamme di pannelli melamminici con una vasta proposta di texture e decori. Le dimensioni della sostenibilità del Gruppo ne confermano la leadership: il 98% del materiale che esce dai cicli di produzione è riciclato, oltre il 30% del fabbisogno energetico deriva dalla produzione di impianti fotovoltaici aziendali. Oltre 60 sono le persone impiegate alla raccolta e sistematizzazione dei dati per il Bilancio di Sostenibilità e un comitato ESG lavora su tutti e tre i pillar, non solo ambiente ma anche Governance e Persone.
Valcucine, sostenibilità ante litteram
Per il marchio ha parlato la sua storia. Daniele Prosdocimo, Marketing Manager di Valcucine, ha ricordato come da sempre il brand lavori sui paradigmi della sostenibilità: dematerializzazione, riciclabilità, riduzioni delle emissioni tossiche e lunga durata. Sono rimaste nella storia del design le linee di prodotto modulari e con telai leggeri, strutture in alluminio, sino a Vitrum, cucina in vetro, materiale 100% riciclabile e all’infinito – come lo stesso alluminio. Un lavoro al contenimento del consumo delle risorse che l’azienda sta facendo anche in merito alla riduzione del fabbisogno energetico – il 30% è coperto dagli impianti fotovoltaici aziendali – e supportando l’Associazione Bioforest per la tutela della biodiversità.
Grazie al continuo lavoro di ricerca sui materiali e sui loro limiti di resistenza, la tecnologia costruttiva di Valcucine permette di ridurre le strutture all’essenziale senza comprometterne la qualità. Un approccio che porta al centro la responsabilità della progettazione che sarà sempre più determinante rispetto al ciclo di vita dei prodotti.
Visionnaire, la tutela del saper fare e la ricerca sui materiali
Artigianato diffuso e innovazione tecnologica, Questi i poli della ricerca del marchio Visionnaire, ha ricordato Eleonore Cavalli, Art Director e Co-Founder. Un percorso di sostenibilità che unisce l’attenta selezione dei materiali e la salvaguardia della tradizione artigianale del nostro Paese.
Nel 2021 nasce il progetto Re-Generation che porta l’azienda a selezionare tessuti e pelli a basso impatto tra cui, Eco-Skin e Paddington. È invece di quest’anno la proposta del sistema d’arredo modulare C-Square – realizzato con tecnologia HYLEtech – per la realizzazione di strutture in alluminio, leggere, resistenti e dal montaggio con arresto magnetico.
Di pari passo l’azienda supporta e ha messo in rete quaranta laboratori artigianali che realizzano lavorazioni di alta gamma, per consentire a queste realtà produttive di operare con continuità tramandando la loro competenza.
XILIA, il valore alla scala del dettaglio
Xilia ha come elemento distintivo la capacità di creare soluzioni in legno con superfici dalle esclusive texture tridimensionali, di grande effetto su spessori estremamente sottili. Il risultato sono superfici in legno eco-sostenibili dagli effetti materici e dai colori inediti e preziosi che rappresentano soluzioni ideali per rivestimenti, porte, mobili e qualsiasi altro elemento dell’Interior design.
Società Benefit dal 2024, ha ricordato Mirko Longo, Sales Director, che sul fronte dei processi l’azienda lavora solo con supporti a bassa o nulla emissione di formaldeide, utilizzando legni provenienti da foreste certificate, collanti a base di acqua e prodotti vernicianti formulati con resine derivanti da scarti di lavorazione. Il risultato è una superficie naturale, molto piacevole al tatto, ecologica e inodore,
Scopri il programma dell’evento Green Design Days
Al link il programma dell’evento Green Design Days che ha visto anche lo svolgersi di alcuni workshop e dell’Assemblea Generale della Federazione con la celebrazione dell’ottantesimo anniversario della sua fondazione.