L’illuminazione naturale è essenziale per il comfort interno, per il benessere delle persone e, in aggiunta, anche per la sostenibilità dell’edificio. La luce naturale, infatti, è disponibile in natura, gratuitamente e senza inquinare. Impatta positivamente sull’umore delle persone e anche sulla loro capacità di concentrarsi. È per questi motivi che la luce naturale dovrebbe essere ottimizzata attraverso un design architettonico intelligente, attuando specifiche strategie e approfittando di tutti i vantaggi che ne derivano, massimizzandone la diffusione all’interno di casa.
I benefici dell’illuminazione naturale
Sono molti gli studi che hanno dimostrato quanto la luce naturale contribuisca al benessere psicologico e fisiologico delle persone. L’esposizione alla luce solare aiuta a regolare il ritmo circadiano ed influenza il sonno, l’energia e l’umore. Oltre ai benefici per la salute e il benessere, la luce naturale rappresenta anche una risorsa fondamentale per l’efficienza energetica degli edifici. Il suo utilizzo permette di ridurre il ricorso all’illuminazione artificiale, con un conseguente risparmio energetico.
Ma non solo: se correttamente gestita, la luce naturale può contribuire a regolare la temperatura interna degli ambienti, riducendo il bisogno di riscaldamento durante la stagione invernale (grazie agli apporti solari gratuiti) e di raffrescamento durante quella estiva (se è studiato un buon sistema di ombreggiamento).
A questi aspetti funzionali si aggiunge anche una valenza estetica di grande rilievo: la luce naturale, in quanto elemento dinamico, cambia continuamente nel corso della giornata e delle stagioni, trasformando gli spazi in modo sempre nuovo e suggestivo. Un uso sapiente della luce solare può mettere in risalto materiali, superfici, volumi e colori, donando agli ambienti profondità, armonia e carattere.
Strategie di progettazione per ottimizzare la luce naturale
Per ottimizzare quanto più possibile la luce naturale, è essenziale includere questo aspetto fin dalle prime fasi progettuali. Se l’obiettivo è quello di ridurre l’illuminazione artificiale, infatti, saranno necessarie alcune accortezze, ad esempio, nello studio dell’orientamento dell’edificio, nella valutazione della disposizione e della dimensione delle aperture. Si tratta di scelte che possono influenzare molto i risultati, inficiando anche in modo irrimediabile la possibilità di godere a pieno della luce naturale.
Per non commettere errori, però, il punto di partenza è senza dubbio il contesto in cui si trova l’edificio. Non è un caso che quando si integrano i principi dell’architettura bioclimatica nella progettazione architettonica, si faccia uno studio approfondito del percorso solare e del clima locale.
Inoltre, è importante sapere che la luce naturale penetra all’interno fino a una certa profondità, strettamente connessa alla dimensione e all’altezza della finestra. Per aumentare la quantità di luce si possono usare alcuni stratagemmi, come la realizzazione di pozzi o camini di luce, piuttosto che di pareti riflettenti o, almeno, di colore bianco, per una maggior diffusione della luce.
Studio dell’orientamento dell’edificio
L’orientamento dell’edificio è il primo passo fondamentale per massimizzare l’apporto di luce solare. A seconda dell’esposizione, infatti, cambiano le caratteristiche della luce disponibile. Ad esempio, nei locali rivolti a nord si ha una luce diffusa e costante, particolarmente adatta per ambienti come studi e uffici dove è preferibile una luminosità uniforme.
Diversamente, a sud si ottiene la massima esposizione durante l’arco della giornata, condizione vantaggiosa soprattutto nei climi freddi, dove il calore solare può contribuire al riscaldamento naturale degli ambienti. A est e a ovest si hanno le più importanti variazioni nell’arco della giornata: si cattura la luce del mattino e est, ideale per spazi come le camere da letto, mentre a ovest si riceve una luce intensa nel pomeriggio. Soprattutto nei climi caldi, ciò può risultare eccessivo e quindi è essenziale una corretta schermatura.
Una progettazione architettonica che considera attentamente l’orientamento dell’edificio consente di sfruttare appieno le diverse qualità della luce naturale nell’arco della giornata, ottimizzando il comfort interno, l’efficienza energetica e la vivibilità degli spazi. Ne consegue, quindi, anche un’attenta disposizione degli spazi interni, che dovrebbero “seguire” l’illuminazione naturale.
Gli ambienti che necessitano di più luce, come soggiorni e cucine, dovrebbero essere collocati nelle zone meglio esposte alla luce solare, mentre locali di servizio come bagni e ripostigli possono occupare le aree meno illuminate.
Lo studio delle finestre e delle aperture
Oltre all’orientamento e alla disposizione interna dei locali, è chiaro che tra le principali questioni di affrontare a livello progettuale ci sia la distribuzione e la definizione di forme e dimensioni delle aperture. Che si tratti di finestre, lucernari, vetrate e pareti trasparenti, questi elementi sono essenziali per convogliare la luce naturale all’interno. In questo caso, l’equilibrio deve essere trovato mettendo a sistema la necessità di luce naturale, la necessità di regolare gli apporti solari fonte anche di calore e i principi architettonici e compositivi che guidano i progettisti.
Ogni tipologia di finestra, infatti, può dare un differente contributo. Ad esempio, i lucernari portano luce zenitale, utile in edifici profondi o a pianta centrale, inserendo una fonte di luce naturale anche laddove non è possibile inserire delle finestre. Le finestre a nastro favoriscono la diffusione uniforme della luce, mentre le facciate vetrate assicurano elevata luminosità durante tutto il giorno. Attenzione, poi anche nella scelta della tipologia di vetrata, che da un lato deve garantire isolamento termico e controllo del surriscaldamento, dall’altro il passaggio abbondante di luce.
FAQ Illuminazione naturale
La luce naturale è fondamentale per il comfort degli ambienti interni, il benessere delle persone e contribuisce in modo significativo alla sostenibilità dell’edificio. Di seguito alcune delle domande più ricercate sul web dagli utenti.
La luce naturale può essere causa di fenomeni di abbagliamento?
Una luce troppo intensa o mal distribuita può provocare abbagliamento e disagio visivo; pertanto, è fondamentale progettare schermature adeguate e utilizzare superfici opache o diffusori. Oltre al fenomeno dell’abbagliamento è importante prevenire anche il surriscaldamento.
Perché è importante considerare l’illuminazione naturale nella progettazione di un edificio?
L’illuminazione naturale è essenziale per il comfort visivo e per il benessere degli occupanti, ma anche per ridurre il consumo energetico. Un edificio ben progettato può sfruttare al massimo la luce del sole durante il giorno, riducendo l’uso dell’illuminazione artificiale e contribuendo a una maggiore sostenibilità ambientale e a minori costi di gestione.
Come massimizzare la luce naturale in casa?
Per ottimizzare la luce naturale all’interno di casa è possibile, fin dalla sua progettazione, porre particolare attenzione all’orientamento dell’edificio e allo studio della disposizione delle finestre. Nel caso di un edificio già realizzato, si possono modificare le finestre esistenti o introdurre sistemi come i camini di luce.
Come si può controllare l’eccesso di luce solare per evitare abbagliamento o surriscaldamento?
Per gestire la luce in eccesso si possono utilizzare schermature solari fisse o mobili, come i brise soleil e le tende. Possono aiutare molto anche i vetri selettivi o trattati, in grado di regolare l’apporto luminoso e termico. Anche la vegetazione strategicamente posizionata può fornire ombreggiamento naturale.