Lampadine, quale scegliere per abbattere i costi. 3 trucchi per risparmiare

La scelta delle lampadine giuste per la propria casa è cruciale per ottimizzare i costi: ecco una guida per un acquisto consapevole.

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Lampadine, quale scegliere per abbattere i costi 3 trucchi per risparmiareIlluminare la casa è indispensabile ma è anche una delle principali fonti di consumo energetico. Tuttavia bastano alcuni accorgimenti per diminuire l’importo delle bollette ed evitare inutili sprechi di energia.

Quando si parla di lampadine, spesso si fa confusione: molti consumatori ignorano che una scelta consapevole può fare la differenza e che tipologie, intensità e dimensioni hanno un impatto concreto.

Tra le varie tipologie presenti sul mercato, ecco quali scegliere per la propria casa in base alle esigenze, e qualche “trucco” per risparmiare senza sacrifici rilevanti.

Lampadine, quelle LED sono più efficienti

Il primo “trucco” per risparmiare sulle bollette della luce è sostituire le vecchie lampadine con quelle LED, decisamente più efficienti.

Le lampadine LED consumano quasi l’80% in meno rispetto alle alogene: in altri termini, il costo medio per 1000 ore di utilizzo è di circa 2 euro contro gli 8 euro delle alogene.

Altro fattore che rende le lampadine LED migliori e più convenienti è la loro durata. Possono arrivare fino a 50.000 ore, in molti casi non vanno sostituite prima di 5 anni dal loro acquisto. Queste lampadine non si surriscaldano, quindi emettono poco calore, non si danneggiano e sono più sicure. Altro vantaggio è che si accendono immediatamente, senza bisogno di aspettare che raggiungano la massima luminosità.

Oltre al fattore economico, le lampadine LED sono anche la scelta più ecologica rispetto alle lampade alogene, in quanto non contengono materiali pericolosi per l’ambiente.

Sul mercato se ne possono trovare in grande quantità: diverse per modelli, forme e tonalità di luce.

Scegliere le lampadine LED
La sostituzione della lampadina con una LED nella lampada è una scelta conveniente, considerando diversi fattori legati al risparmio energetico

 

1.Scegliere la classe energetica alta

Aspetto da non sottovalutare quando si scelgono le lampadine della propria casa è la classe energetica. Nel 2021 è stata introdotta una nuova classificazione, che ha sostituito il vecchio – e più confusionario – sistema basato su lettere e segni “+”. Le vecchie classi A+, A++ e A+++ sono state eliminate, lasciando spazio a un sistema con 7 livelli: dalla classe A (massima efficienza) alla classe G (minima efficienza).

La nuova etichetta presenta un codice QR che, se scansionato con lo smartphone, mostra tutte le informazioni dettagliate sul prodotto. Il consumo energetico viene sempre espresso in kWh per 1000 ore di utilizzo, facilitando il confronto tra diversi modelli.

2.Scegliere la giusta luminosità

Come scegliere potenza e luminosità delle lampadine LED? Ecco alcune indicazioni in base alla stanza in cui andranno installate.

Per la camera da letto si consiglia una lampadina LED da 10W per il soffitto e lampade più piccole, tra 3 e 5W, per le abat-jour sul comodino.

In bagno, invece, servirebbe una lampadina LED da 15-20W. Passando alla cucina, ci sono alcune precisazioni: per il soffitto meglio scegliere le lampade tra i 15 e i 20W, mentre sopra i fornelli basta una intensità minore tra i 5-10W. Per la luce principale in salotto, meglio una lampadina LED da 15W per illuminare l’ambiente in modo uniforme, mentre negli angoli lettura/lavoro meglio bastano quelle da 5-10W.

Per ottimizzare, ancora di più, i consumi, la scelta migliore è optare per lampadine LED dimmerabili, ovvero regolabili in intensità luminosa. Con le lampade dotate di dimmer si può regolare la luce in base alle occasioni e alle esigenze, con un risparmio stimato fino al 30%.

3.Bonus e agevolazioni per lampadine a LED

L’acquisto delle lampadine LED può, in alcuni casi, essere agevolato da bonus fiscali. Il requisito è aver eseguito interventi di ristrutturazione edilizia straordinaria, restauro conservativo o messa in sicurezza dell’immobile.

In tali casi, il contribuente può accedere al bonus mobili, l’agevolazione fiscale destinata all’acquisto di mobili ed elettrodomestici a seguito di lavori di ristrutturazione. Il bonus consiste nella detrazione del 50%, sul tetto massimo di spesa di 5.000 euro per tutto il 2025.

Per ottenere la detrazione, l’acquisto delle lampadine e degli altri mobili deve avvenire dopo l’inizio della ristrutturazione e deve essere pagato tramite bonifico parlante. Inoltre è obbligatorio inviare una comunicazione all’ENEA* entro 90 giorni dalla fine dei lavori, specificando gli interventi effettuati.

FAQ Lampadine, quale scegliere per abbattere i costi

Quando si tratta di lampadine, la confusione è comune: molti consumatori non sanno che una scelta consapevole può fare la differenza. Ecco le domande più ricercate sul web.

Quali sono in assoluto le lampadine che consumano meno?

Come detto, le lampadine che consumano meno sono quelle LED: consumano il 20% in meno delle fluorescenti e l’80% in meno delle alogene.
Per ottenere il massimo risparmio, meglio scegliere i modelli con bassi valori di Lumen e appartenenti alla classe energetica A, e le lampadine LED dimmerabili con le quali regolare l’intensità luminosa grazie a un dimmer.

Come risparmiare sulla bolletta della luce?

Ecco alcune buone pratiche per risparmiare sulle bollette della luce, spendere meno senza rinunciare al comfort:

  • leggere attentamente le bollette e monitorare i consumi;
  • sfruttare il più possibile la luce naturale;
  • scegliere lampadine a basso consumo;
  • spegnere i dispositivi stand-by e staccare le spine.

Dove si buttano le lampadine LED?

Le lampadine LED sono particolarmente durevoli. Se rotte e non più funzionanti vanno smaltite come rifiuti elettronici (RAEE): bisogna portarle nei centri di riciclo specializzati o negli appositi cassonetti RAEE.
In alternativa, si possono consegnare direttamente ai rivenditori al momento dell’acquisto di una nuova lampadina.

*ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile





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