Luce naturale e coerenza cromatica: è tutta una questione di armonia

Le scelte cromatiche possono aiutare molto nella definizione degli spazi e nella percezione che ne deriva: tinte chiare per l’involucro (pavimenti e rivestimenti), ambienti monocromi, oppure, in alternativa, palette in armonia tra loro per gli elementi strutturali, sono le strategie più utilizzate dai progettisti per illuminare gli interni e sfruttare al meglio la luce naturale veicolata generalmente da grandi aperture e lucernari, dove possibile.

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Luce naturale e coerenza cromatica: è tutta una questione di armonia

Esistono colori che danno luce naturale agli ambienti per antonomasia, il bianco, tutti i colori delle palette neutre, le tinte pastello che, utilizzate per pavimenti e rivestimenti aiutano ad amplificare gli spazi. Ma anche alcune tinte brillanti, come l’arancio e il giallo, permettono di creare punti luce di grande effetto. Come spesso avviene nell’universo della creatività, le regole sono dettate dal gusto personale, da quello che intendiamo per luminosità, dal tipo di effetto che vogliamo ottenere, se naturale o artefatto, omogeneo, pastoso o caratterizzato da contrasti ed evidenziazioni cromatiche. Come già diceva Gerolamo Cardano nel 1500, ogni colore ha un valore luminoso intrinseco.

L’architettura si nutre del rapporto tra luce naturale / artificiale e tonalità e l’effetto finale in gran parte dipende da come questi due elementi interagiscono, nei diversi momenti della giornata e durante le differenti stagioni dell’anno.

L’Abc degli ambienti luminosi
Stella House dell’architetto Alessandro Ronfini di Demo

L’Abc degli ambienti luminosi

Ci sono molti modi per dare luce ad un ambiente, il primo è attraverso le aperture in fase di progetto: progettare finestre, porte-finestre, lucernari in posizione strategica, tenendo conto dell’esposizione dell’edificio, garantisce un apporto di luce abbondante in ogni periodo dell’anno.

Quando l’architettura segue le leggi della natura i risultati sono evidenti, un esempio ben riuscito è Stella House dell’architetto Alessandro Ronfini di Demo

Un ambiente piccolo, meno di 140 mq, con due camere da letto e un grande open space a doppia altezza che si apre a sud verso una insenatura lungo la costa del Maine (Oceano Atlantico, costa nord-orientale del Nord America): “Se possibile cerchiamo di avere finestre in almeno due facciate in ogni stanza, questo crea una luce diffusa e la sensazione di maggior spazio rispetto ad una luce diretta che proviene da una sola fonte. Quando le due aperture non sono allineate (per esempio un lucernario e una finestra come nella camera da letto della Stella House o una porta a vetri e una finestra circolare, come nel soggiorno dello stesso progetto), l’effetto è ancora più interessante e spinge il visitatore ad esplorare lo spazio per capire come funziona” spiega l’architetto Ronfini.

L’Abc degli ambienti luminosi
Stella House dell’architetto Alessandro Ronfini di Demo

Luce naturale e coerenza nei colori

Certo la luce del Maine non è replicabile altrove, ma il progetto ci fornisce preziosi suggerimenti anche in merito ai colori scelti: sono tutte tonalità naturali, della palette della terra, pavimento e travi in legno chiaro fanno da cornice ad un ambiente coerente nella sua semplicità, con pochi oggetti dai colori che richiamano quelli del paesaggio, il verde antico della base della cucina, il lampadario della cucina in rame, il divano carta da zucchero del soggiorno. L’effetto d’insieme è armonico, pastoso, accogliente, e soprattutto coerente con il contesto naturale in cui si trova.

Luce naturale e coerenza nei colori
Studio Ecoarch di Varese si pone come obiettivo spazi fluidi, ampie prospettive e dialogo della struttura con l’ambiente naturale che la circonda

 

Su questa linea anche i progettisti di Studio Ecoarch di Varese che si pongono come obiettivo spazi fluidi, ampie prospettive e dialogo della struttura con l’ambiente naturale che la circonda: “In Studio Ecoarch abbiamo particolarmente a cuore la qualità della luce naturale e cerchiamo, nell’impostare i progetti, di donare all’edificio quelle caratteristiche necessarie per vivere lo spazio architettonico con la massima leggerezza e luminosità”, spiega l’architetto Mauro Rivolta.

“Superfici chiare, tagli di luce inaspettati, ampie finestre (protette dai raggi solari estivi) sono i materiali che usiamo con maggiore frequenza, unitamente a una paletta materico/cromatica limitata ma di assoluta qualità: il bianco calce per muri e soffitti, il legno per le pavimentazioni, il Tadelakt (intonaco di origine marocchina a base di calce Ndr) per i bagni e le cucine. Questa lettura sobria dello spazio, ha il pregio di lasciare alle personalità che abiteranno quegli ambienti di completarli con gli elementi personali: libri, quadri, tessuti colorati. Nel disegno degli interni, un passo indietro dell’architetto permette ai proprietari una maggiore libertà d’espressione” conclude l’architetto Rivolta.

Luce naturale e coerenza nei colori
Superfici chiare, tagli di luce inaspettati, ampie finestre (protette dai raggi solari estivi) sono i materiali che Studio Ecoarch di Varese usa con maggiore frequenza

Pillole di restorative design: colori scuri e monocromia

I colori scuri e il cosiddetto effetto scatola (pareti dello stesso colore che creano ambienti monocromatici) non aiutano ad illuminare né ad amplificare visivamente gli ambienti, a livello emozionale hanno più una funzione contenitiva e per taluni rassicurante, come un abbraccio. Quindi possiamo dire che sono potenzialmente sconsigliati per chi ama gli ambienti “ariosi”.

Tuttavia, i colori scuri usati come sfondo sono ideali per creare quinte per gli elementi vegetali, soprattutto piante verdi, la cui intensità cromatica viene così esaltata. E le piante e gli elementi vegetali negli ambienti rappresentano un’ottima risorsa per ottenere ambienti gradevoli, accoglienti, molto confortevoli, come sostiene la filosofia del restorative design. Questa teoria legata agli spazi abitativi si fonda sulla convinzione che gli oggetti che ci circondano, gli spazi che viviamo ogni giorno hanno un riflesso sui nostri stati d’animo e sul modo in cui reagiamo e affrontiamo gli eventi che ci riguardano.

Pillole di restorative design: colori scuri e monocromia
RAK Ceramics linea B-Materia. Un gres porcellanato che si ispira alla combinazione tra pietra e marmo: colori neutri che accostati a un intonaco coordinato crea una quinta ideale per esaltare il verde delle piante

 

Strategie per amplificare gli spazi e nuove tendenze

Le superfici riflettenti e i motivi geometrici che si ripetono per pavimenti e rivestimenti, possono servire ad amplificare gli spazi. Ma anche alcuni oggetti dal carattere particolare, con la forte personalità cromatica sono da soli, utili alleati alla creazione della profondità. I colori brillanti in contrasto con quinte neutre sono una tendenza emersa anche all’ultima edizione del Salone appena concluso: palette chiare, calde, luminose, ispirate ai colori della terra, l’ocra, il crema, l’avorio, il tortora, il grigio, ma anche le tonalità del legno, cammello, giallo senape, porpora, rosa, turchese. E poi il filone dei colori saturi, viola, gialli, rosa, verdi blu accesi e anche gold, perlati, fiordaliso.

Trai nuovi legni presentati da Alpi c’è Raggiosole, ideato dal designer tedesco Konstantin Grcic, un interessante studio sul modo di sfumare un colore in un altro, alternando i colori in una sequenza programmata che trae ispirazione, come afferma Grcic, dalle chitarre degli anni Sessanta, laccate con effetto sunburst.

Strategie per amplificare gli spazi e nuove tendenze
Raggiosole di Alpi, ideato dal designer tedesco Konstantin Grcic

 

Lapitec, il rivestimento per architettura prodotto in maniera naturale e sostenibile ha di recente presentato i nuovi colori del catalogo, tutti rigorosamente chiari: si passa dalla morbidezza del Bianco Serena, con venature dorate su una base cromatica tendente all’avorio, al rigore della trama grigia di Bianco Atena.

Strategie per amplificare gli spazi e nuove tendenze
Lapitec con la Collezione Bianco Atena. Colori chiari per far risaltare la luce naturale degli spazi indoor

 

Le superfici super lucide, i colori vivaci, i motivi geometrici e la texture che evoca la lavorazione artigianale sono le cifre stilistiche di Sol, la nuova linea di rivestimenti di Ragno che si ispira alle ceramiche vietresi e come queste interagisce con la luce naturale.

Strategie per amplificare gli spazi e nuove tendenze
Motivi geometrici e texture che evocano la lavorazione artigianale sono le cifre stilistiche di Sol, la nuova linea di rivestimenti di Ragno

 

Di diversa natura, ma ugualmente incentrati sul dialogo con la luce sono i rivestimenti in pietra sinterizzata Light On Light di Nexion. Nell’installazione, presentata al Fuorisalone 2023, si fa leva sulla dinamica tra luce e percezione individuale dello spazio, ovvero su come la luce altera la nostra percezione dei colori allo stato naturale. E le ambientazioni sono una conferma di quanto le superfici riflettenti amplifichino lo spazio.

Strategie per amplificare gli spazi e nuove tendenze
Rivestimenti in pietra sinterizzata Light On Light di Nexion

antoniolupi che ha reso il bagno una galleria del design, riveste i lavabi in Flumood di marmo e li fa interagire con il colore utilizzando la grammatica della luce, dei riflessi e delle trasparenze. Ecco, per esempio, la riedizione di Albume di Carlo Colombo in marmo Calacatta viola.

Strategie per amplificare gli spazi e nuove tendenze
Riedizione di Albume di Carlo Colombo in marmo Calacatta viola per antoniolupi

 

Suggestioni di colore: lo studio multidisciplinare Draga & Aurel

“In questa nuova opera, la luce è il nostro pennello per disegnare suggestioni di colore”, si esprimono Draga Obradovic e Aurel K. Basedow dello studio multidisciplinare Draga & Aurel in merito agli oggetti presentati all’evento RoCOLLECTIBLE, presso la Galleria di Rossana Orlandi durante la Milano Design Week.

Suggestioni di colore: lo studio multidisciplinare Draga & Aurel
Oggetti by studio multidisciplinare Draga & Aurel, presentati all’evento RoCOLLECTIBLE, presso la Galleria di Rossana Orlandi durante la Milano Design Week 2023

 

Elementi d’arredo come opere d’arte, bagnate da una cascata di colore, Color Waterfall. Luce e colore dialogano costantemente: i raggi di luce delle lampade Ray, l’aspetto scultoreo della poltroncina Tito, la geometria dei tavolini e console Baia; le nuove varianti colore dei pezzi storici, Joy, le poltroncine Beba, pezzi unici Heritage, mobili vintage recuperati e trasformati dagli artisti.

Suggestioni di colore: lo studio multidisciplinare Draga & Aurel
Oggetti by studio multidisciplinare Draga & Aurel, presentati all’evento RoCOLLECTIBLE, presso la Galleria di Rossana Orlandi durante la Milano Design Week 2023




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