Indice degli argomenti:
- Come si può intervenire sul caro bollette?
- Temperatura in casa, un grado in meno per limitare i consumi
- I termosifoni si accenderanno più tardi del solito
- Docce più brevi e stop agli elettrodomestici in standby
- Sostituire i vecchi elettrodomestici e le lampadine tradizionali
- Contatori intelligenti per “razionare il gas”
Sarà un inverno al freddo? Questo è impossibile prevederlo, ma di sicuro molti italiani dovranno modificare alcuni comportamenti che hanno un impatto notevole sui consumi di luce, gas e acqua. Il caro bollette non è evitabile, a causa del prezzo del gas che è schizzato alle stelle, mentre si possono ridurre gli sprechi seguendo le ultime indicazioni del Governo.
Come si può intervenire sul caro bollette?
Stiamo parlando di una serie di “buone pratiche” che non solo consentono di abbassare il costo delle utenze, ma anche di sposare uno stile di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Ne citiamo qualcuno: abbassare la temperatura dei termosifoni, fare docce più brevi, staccare la spina degli elettrodomestici e non lasciarli in standby. Accorgimenti che, se seguiti da tutti, permetteranno di risparmiare fino a 2,9 miliardi di metri cubi di gas.
Non si tratta soltanto di una questione di denaro, ma soprattutto etica: in un momento di crisi energetica ciascuno può e deve fare la sua parte. Per iniziare ecco la lista dei comportamenti consigliati dal Governo.
Temperatura in casa, un grado in meno per limitare i consumi
La misura che avrà un impatto immediato nella vita di migliaia italiani riguarda la riduzione della temperatura in casa e negli uffici. Se fino allo scorso anno si consigliava di non superare i 20°, nell’inverno 2022 gli utenti dovranno tenere al massimo 19° nelle abitazioni private. Per quanto riguarda gli edifici industriali e artigianali, invece, si scende addirittura a 17°. In entrambi i casi, il Governo ammette 2° di tollerabilità anche se, per chi non si attiene alle indicazioni, non dovrebbero esserci delle vere e proprie sanzioni, ma piuttosto degli “ammonimenti”.
I termosifoni si accenderanno più tardi del solito
Parliamo ancora di riscaldamento e termosifoni. Un’altra novità approvata dal Governo riguarda la data di accensione dei riscaldamenti lungo lo Stivale. Questa è stabilita da uno specifico decreto ministeriale in base alla temperatura media percepita in ciascuna regione e può essere modificata dagli enti locali in caso di eventi meteorologici eccezionali. Ciò accade, ad esempio, quando vi è una ondata di caldo/freddo fuori stagione.
Per il 2022 il Governo ha deciso di derogare alle date prestabilite per legge e posticipare l’accensione dei termosifoni di una settimana in tutta Italia. Ciò vale sia per le abitazioni private che per uffici e luoghi pubblici, come scuole e università (mentre restano esclusi dalla misura gli ospedali e le Rsa).
La data di accensione ci sarà eccezionalmente 8 giorni dopo quella fissata dal Dpr 74/2013, mentre lo spegnimento 7 giorni prima del solito. Una disposizione che – stando alle dichiarazioni degli esperti – consentirebbe di risparmiare circa 3,2 miliardi di metri cubi di gas.
Docce più brevi e stop agli elettrodomestici in standby
Oltre alla temperatura interna e alla data di accensione dei caloriferi, il Governo sta promuovendo una serie di comportamenti “green” che fanno bene all’ambiente, riducono il consumo di gas e il prezzo delle utenze. Tra questi ve ne sono due particolarmente importanti:
● fare docce più brevi tenendo una temperatura dell’acqua più bassa del solito (quindi addio alle lunghe docce bollenti o ai bagni nella vasca);
● non lasciare gli elettrodomestici in standby, ad esempio la Tv e il decoder.
A queste pratiche se ne aggiungono delle altre che, se messe in atto da tutti, possono concretamente fare la differenza:
“L’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine.”
Sostituire i vecchi elettrodomestici e le lampadine tradizionali
Non si può pensare di risparmiare sulle bollette e ridurre i consumi se in casa sono presenti elettrodomestici datati con una classe energetica bassa. Il “trucco” più importante per limitare gli sprechi è fare un investimento iniziale acquistando elettrodomestici di ultima generazione, più efficienti e meno inquinanti. Il Governo raccomanda a tutti i cittadini di sostituire i vecchi apparecchi con nuovi di classe energetica almeno A, installare pompe di calore elettriche al posto delle caldaie a gas e valutare i pannelli solari sul tetto.
I numerosi bonus fiscali legati all’acquisto di grandi elettrodomestici di ultima generazione servono proprio a questo: limitare i consumi personali e ridurre lo spreco energetico globale. Per farlo lo Stato mette a disposizione dei richiedenti la detrazione Irpef del 50%.
Oltre agli elettrodomestici ci sono poi le lampadine; le tradizionali dovrebbero essere sostituite con quelle a Led. Il risparmio è impressionante: chi si dota di lampadine a Led spende in media il 95% in meno di chi usa le lampadine a incandescenza, il 90% in meno rispetto alle lampade alogene e il 60% in meno rispetto a quelle fluorescenti.
Contatori intelligenti per “razionare il gas”
In questi giorni si sente spesso parlare di “razionamento del gas” ovvero una limitazione imposta per ridurre i consumi, stavolta in modo coatto e non sotto forma di consigli e ammonimenti. Cosa si intende veramente per “razionamento” e come farà il Governo a controllare i consumi delle famiglie?
Precisiamo che, almeno per il momento, nessun razionamento del gas è in atto. Potrebbe diventarlo in futuro se la proposta del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, venisse approvata. In tal caso, potrebbero essere installati in ogni casa o condominio dei contatori intelligenti – gli smart meter – dotati di un sistema per ridurre l’approvvigionamento di gas in determinate fasce orarie. Questi contatori possono essere monitorati da remoto per verificare i consumi e gli sprechi.
Qualora diventasse realtà, il razionamento non sarebbe in vigore tutto il giorno in particolari fasce orarie, quelle che registrano i consumi più elevati cioè dalle 8.00 alle 19.00. Come abbiamo detto però, a differenza delle altre misure, quest’ultima non ha ancora trovato conferma.