L’orientamento degli edifici, lo studio della posizione più idonea ai diversi ambienti è un fattore determinante, non solo per il comfort e la qualità della vita interna, ma anche per l’ottimizzazione dei consumi energetici: una disposizione ottimale, studiata in base all’apporto solare nei diversi periodi dell’anno permette di abbassare significativamente le spese di riscaldamento e raffrescamento.
Orientamento degli edifici: la parola all’architetto Vittorio Grassi
“Svegliarsi in una camera baciata dal sole del mattino, cenare in un ambiente avvolto dalla luce calda della sera, piuttosto che ammirare una vista panoramica sono esperienze che migliorano la nostra vita”, spiega l’architetto Vittorio Grassi, Founder & CEO Vittorio Grassi Architects.
“L’orientamento degli ambienti e degli arredi è fondamentale nella progettazione e ristrutturazione degli spazi abitativi. La corretta gestione dell’orientamento può migliorare significativamente il comfort, la funzionalità e l’efficienza energetica di una casa. La disposizione degli ambienti rispetto al percorso del sole e la selezione accurata degli arredi non solo ottimizzano l’uso della luce naturale, ma creano anche atmosfere più armoniose e vivibili. Noi progettiamo ambienti di tutti i tipi: residenze, uffici, hotel. Ciascuno di essi richiede attenzioni particolari.
Per esempio, nel progetto del Mirazur a Menton, un ristorante tre stelle Michelin sul confine italo-francese, abbiamo aperto finestre a tutta altezza per liberare la vista verso il mare e l’orizzonte. Nel progetto residenziale di Porta Pamphili a Roma abbiamo creato soggiorni con terrazzi che si affacciano a sud sulla Riserva Naturale della Valle dei Casali, mentre in progetti come Antica Cà Litta in centro città a Milano, abbiamo valorizzato gli affacci più silenziosi sui cortili interni”.
Qual è l’esposizione migliore per un immobile?
Una regola condivisa da molti progettisti (rispetto alla nostra zona climatica) fissa nell’esposizione a sud l’opzione migliore soprattutto per gli ambienti più vissuti, quindi cucina e zona giorno.
Questa inclinazione, infatti, consente di captare al meglio i raggi del sole e avere interni più caldi e luminosi; nelle regioni più calde, tuttavia, dove in estate si raggiungono temperature molto elevate si valutano anche esposizioni diverse. Se si ha una struttura indipendente è opportuno collocare a nord gli ambienti poco vissuti, la zona notte o, meglio ancora, ripostigli, cabine armadio.
Quanto incide l’orientamento di un immobile sulla qualità della vita al suo interno e sui consumi energetici?
L’orientamento è determinante per la qualità interna degli ambienti, nonché per ottimizzare la climatizzazione in tutte le stagioni. L’analisi del contesto in funzione dell’orientamento più corretto è infatti il criterio principale utilizzato dall’architettura bioclimatica.
Quando si può progettare una corretta esposizione solare?
Una corretta esposizione solare si progetta sulla carta, in caso di nuova realizzazione, ma non solo, anche nelle riqualificazioni è possibile quasi sempre intervenire sull’assetto e la disposizione degli ambienti interni e talvolta prevedere nuove aperture se ritenute funzionali.
Come si può “correggere” l’orientamento degli ambienti interni di un edificio in fase di riqualificazione?
Rigenerare una struttura architettonica significa dare un nuovo contenuto al contenitore, in quest’operazione è contemplata anche l’azione di riassetto degli ambienti funzionali interni. Perché quando si progetta è fondamentale tener conto degli apporti gratuiti di luce, sole e calore, ancor prima che degli affacci sulle strade.
Gli apporti gratuiti ti consentono di risparmiare energia, di fare degli impianti chiaramente efficienti, ma che consumano ancora meno grazie all’utilizzo di luce e calore naturale. Ecco qualche esempio.
Esposizione a sud nel territorio Lombardo
L’architetto Andrea Benedetti (CEO Panificio Architecture Workshop) ha tradotto in pratica questa forma mentis in diversi progetti, primo tra tutti il panificio del nonno (in provincia di Brescia) che ha trasformato nel suo ambiente di lavoro, nonché studio di architettura, rigenerazione di un fabbricato post-guerra del 1948, all’interno di un sobborgo agricolo dove oggi si “sfornano” (come Benedetti ama evocativamente dire) tanti progetti: “Qui c’è tutta la parte appunto di tematica del retrofit, ovvero dare al contenitore un nuovo contenuto”, spiega l’architetto.
Il progetto di rigenerazione, partito nel 2018, si è poi allargato alla casa dei nonni, oggi giardino segreto, all’ex fienile e ad un’altra porzione residenziale che sono diventati rispettivamente zona giorno a doppia altezza e zona notte per la casa dell’architetto.
My Home, come si chiama appunto la parte residenziale del complesso, ristrutturazione di un antico cascinale con fienile, è orientata a sud:
“Siamo in pianura, gli edifici sono molto diffusi e tutti orientati a sud”, spiega Benedetti. “Si tratta di edifici forniti di porticati e frontali, con gronde anche molto importanti che superano gli 8 m, con pilastri e mattoni per sorreggere questi tetti inclinati che erano necessari perché con l’orientamento a sud, nel periodo estivo il sole batte molto forte e c’è bisogno di proteggere le facciate e le aperture finestrate; mentre in inverno il sole è basso all’orizzonte, e riesce a raggiungere le finestre e a fornire apporto gratuito di calore agli ambienti interni. Questo principio fondamentale purtroppo è stato ignorato da molti progettisti soprattutto nell’ultimo ventennio del Novecento”.
Nella parte del fienile riconvertita a residenziale, dove oggi si trova la zona giorno, c’è un grande sbalzo della copertura che consente di proteggere le vetrate durante il periodo estivo e quindi di non creare un effetto serra, un surriscaldamento eccessivo dell’ambiente interno, che si tramuterebbe in una maggior richiesta di energia per il raffrescamento.
“Perché noi chiaramente quando creiamo ambienti residenziali immaginiamo zone di comfort. Ambienti né troppo caldi né troppo freddi, confortevoli in tutte le stagioni. Per il fienile, con queste grandi vetrate, essendo perfettamente orientato a sud, nel periodo invernale, riesco ad ottenere un apporto gratuito e ad aumentare di 4 gradi la zona giorno senza gravare sul riscaldamento”.
La progettazione dell’orientamento in fase di nuova costruzione
Seppur possibile anche in fase di ristrutturazione l’intervento sull’orientamento degli ambienti interni è sicuramente più semplice ed efficace quando si progetta ex-novo.
Gli interventi possono essere di varia natura: in primis posizionando le aree più vissute (living e cucina) a sud, in generale dove l’apporto del sole è maggiore; e invece riservare alla zona notte e, ancora di più agli ambienti di archiviazione, le posizioni meno illuminate. Se siamo in presenza di aperture con grandi vetrate, nella zona giorno, si possono scegliere vetri selettivi, oppure dotare la facciate di un ombreggiamento strutturale come porticati o vele a sbalzo.
Demolizione e ricostruzione: come ottenere un edificio Nzeb grazie all’orientamento
Con il progetto Villa Noal, l’architetto Benedetti ha edificato una struttura NZEB dove un tempo sorgeva una villa degli anni ’70. L’edificio preesistente era una villa progettata negli anni 70, con il porticato e l’ingresso rivolto verso la strada. Il porticato era esposto a destra e la luce estiva era molto fastidiosa al mattino. Con il nuovo progetto si è chiuso la parte che affaccia sulla strada e reso più aperta l’area che affaccia sul lotto privato, ovvero sulla corte interna.
La facciata rivolta alla strada presenta quindi finestre piccole, strette e lunghe, mentre la zona giorno si apre all’interno con grandi vetrate. L’ombreggiamento è stato concepito attraverso una serie di vele a sbalzo molto esili che vanno a disegnare il porticato.
Invece in inverno il sole è basso e riesce comunque a raggiungere le vetrate per offrire un apporto gratuito: è un edificio ad emissioni zero, produce più energia di quanta ne consuma. “Abbiamo 20 kilowatt di fotovoltaico sul tetto, 50 kilowatt di accumulo, ricarica auto, tutto in full electric”, spiega l’architetto. “Con involucri così prestanti in futuro l’obiettivo è quello di ridurre gli impianti”.
Come arredare gli interni per sfruttare al meglio l’esposizione al sole
La regola è sempre la stessa, anche per i sistemi d’arredo: gli ambienti più soleggiati devono essere destinati a zona giorno, con elementi modulari per zona living e cucina, anche in open space. Viceversa, la zona notte va posizionata a nord-est (al mattino si può godere proprio della luce che arriva da est); a nord si può collocare il bagno e la cabina armadio.
La porzione più difficile da gestire è quella ad ovest, dove tramonta il sole, perché mentre il sole si abbassa la temperatura è ancora molto alta. Laddove non è possibile, per svariate ragioni, spostare un ambiente, magari invertendolo con un altro ci si deve aiutare con sistemi schermanti, tende, tapparelle, oppure qualche sistema ombreggiante naturale come alcune specie di sempreverdi se si ha a disposizione una porzione di giardino all’esterno.
“Se mi trovassi in un punto dove in ristrutturazione proprio non riesco a spostare determinate funzioni dalla zona ovest”, spiega Benedetti, “e non riesco neppure a introdurre porticati profondi che riescono a proteggermi dal sole, allora opterei per dei sempreverdi, oppure se voglio che il sole mi entri d’inverno, quindi mi dia un apporto gratuito, metterei degli alberi che d’estate hanno le foglie e d’inverno le perdono lasciando entrare il sole. Infine resta l’opzione vetri selettivi, che consentono di mantenere all’esterno della lastra il calore durante l’estate e in inverno, invece fanno entrare il calore”.
Tutto cambia a un’altra latitudine
Una villa a Miami Beach (Stati Uniti), La Corte, sempre di Panificio Architecture Workshop, con l’architetto Gaia Sonzogni, mostra come le regole dell’esposizione al sole si capovolgano con il passaggio a una diversa latitudine.
Qui è necessario ripararsi dai raggi del sole, ecco perché le grandi aperture vetrate sono posizionate a nord, mentre le porzioni a sud, est ed ovest sono chiuse, una villa chiusa su tre lati e aperta all’interno, nella sua forma a ferro di cavallo.
All’interno della corte è stato collocato un idromassaggio, prosecuzione in outdoor del living che aiuta, anch’esso a rinfrescare l’aria. Questo progetto così concepito permette di sfruttare al massimo le parti esterne.
Foto in apertura: Andrea Benedetti per Villa Noel. Courtesy of Eclisse. Photo: Enrico Dal Zotto