Raccolta acqua piovana: come funziona e cosa c’è da sapere

Raccogliere l’acqua piovana e riutilizzarla a casa permette di ridurre i consumi idrici, con benefici per l’ambiente e anche economici. Ecco le risposte alle domande principali da porsi se si vuole installare un impianto di recupero dell’acqua piovana nella propria abitazione in modo intelligente e vantaggioso.

 

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Raccolta acqua piovana: come funziona e cosa c'è da sapere

L’acqua è una risorsa di grande valore e tutti dovremmo impegnarci ad essere più sostenibili e ridurne i consumi. Oltre alle buone abitudini, ci sono ormai diverse soluzioni interessanti da installare a casa, tra cui i sistemi di raccolta dell’acqua piovana. Ce ne sono di diverse tipologie, costi e dimensioni, da scegliere in base alle proprie necessità. Per saperne di più, proviamo a rispondere alle 5 domande più importanti relative ai sistemi di raccolta dell’acqua piovana.

Impianto di recupero dell’acqua piovana: come funziona?

Esistono diverse tipologie di impianti per la raccolta dell’acqua piovana, ma in generale si possono individuare alcuni elementi fondamentali e comuni. Innanzitutto, è necessaria una superficie di raccolta, ossia un’area captante utilizzata per raccogliere l’acqua piovana. Nella maggior parte dei casi si usa il tetto delle abitazioni, accessoriato di appositi sistemi di convoglio, con grondaie e tubazioni che trasportano l’acqua al serbatoio o alla cisterna in cui viene raccolta.

Come funziona un impianto di recupero dell’acqua piovana?

Tutti i sistemi, poi, sono dotati di sistemi di drenaggio e di filtri, in modo da evitare che sporcizia e residui di diverse dimensioni, incluse foglie e terra, finiscano nel serbatoio e nell’acqua poi utilizzata in casa.

Questi “contenitori” possono essere interrati, così da non occupare spazio, o anche lasciati all’esterno. Attenzione perché, se lasciati all’esterno, durante i mesi invernali potrebbe essere necessario svuotarli, per evitare che l’acqua ghiacci. Un sistema di pompaggio, poi, è in grado di distribuire l’acqua raccolta dal serbatoio all’abitazione. Questi impianti sono alimentati ad energia elettrica e, per chi vuole essere ancora più green, possono essere collegati a sistemi fotovoltaici.

Perché si raccoglie l'acqua piovana?

Perché si raccoglie l’acqua piovana?

Installare un sistema di raccolta dell’acqua piovana è una scelta che assicura diversi vantaggi, sia ambientali, che economici. Infatti, come detto in apertura dell’articolo, l’acqua è una risorsa preziosa e i sistemi di recupero permettono di ridurre il consumo di acqua potabile, che viene così destinata solo a quegli usi in cui è davvero necessario contare su acqua di una certa qualità.

L’acqua raccolta è appositamente filtrata e trattata, in modo da essere sicura per gli scopi a cui è destinata. Inoltre, non contiene calcare, il che comporta diversi benefici per chi decide di usarla per gli elettrodomestici di casa. Ridurre i propri consumi di acqua, oltre a ridurre il proprio impatto ambientale in quanto si usano meno risorse naturali, permette anche di risparmiare sulle bollette.

Cosa si può fare con l'acqua piovana?

Cosa si può fare con l’acqua piovana?

Una volta raccolta e trattata, l’acqua piovana può diventare una preziosa risorsa da utilizzare in casa. Grazie al sistema di recupero, infatti, può essere utilizzata per tutti gli usi esterni, come l’irrigazione del giardino, il lavaggio delle auto, della pavimentazione o in generale della casa. A seconda dell’impianto che si realizza, poi, il suo uso può essere esteso ad usi interni e riguardare ad esempio gli scarichi dei wc, la lavatrice o anche il funzionamento di alcuni impianti, come i condizionatori.

La normativa, però, vieta di utilizzare l’acqua piovana raccolta per scopi alimentari. Inoltre, se utilizzata all’interno per gli usi sopra indicati, si deve comunque garantire una rete secondaria specifica, così da evitare in ogni caso miscelazione con l’acqua potabile. Prima di essere utilizzata, inoltre, è necessario informare il Comune di riferimento.

Quanta acqua si riesce a raccogliere dal tetto e quanto sono grandi le cisterne?

La quantità di acqua piovana che si può raccogliere attraverso il tetto varia principalmente a seconda di tre fattori: il clima, o meglio la quantità di precipitazioni, la dimensione della superficie captante e il materiale con cui è realizzata. In base a questi dati, infatti, è possibile calcolare quanta acqua può mediamente essere raccolta per ogni mq di copertura, confrontando il risultato con le necessità di utilizzo della famiglia. In questo modo, è possibile calcolare anche la capienza delle cisterne e dei serbatoi in cui l’acqua viene raccolta e stoccata.

Quanto costa un impianto di raccolta?

Quanto costa un impianto di raccolta?

Il costo di un impianto di raccolta dell’acqua piovana dipende dalla tecnologia installata e dalle dimensioni del serbatoio. Si devono aggiungere, poi, eventuali costi dovuti allo scavo per interrare la cisterna, alla manodopera e alla realizzazione dell’impianto secondario in casa per la distribuzione dell’acqua.

Questo significa che, per avere un’idea precisa di quanto possa costare l’impianto di cui si ha bisogno, è fondamentale chiedere un preventivo preciso e completo di ogni voce. In ogni caso, un impianto semplice di piccole dimensioni può costare circa 1000/1.500 euro. Un sistema di maggiori dimensioni e più complesso, può superare anche i 7.000 euro. È bene ricordare, però, che l’investimento rientra grazie alla riduzione dei consumi di acqua, anche pari al 50%. Inoltre, la realizzazione di nuovi impianti di irrigazione rientra negli interventi ammessi al Bonus Verde, includendo anche la realizzazione di un impianto di raccolta dell’acqua piovana dedicato.