Impianti domotici e smart home: come funziona il bonus fiscale e cosa cambia nel 2026

Il Bonus Domotica 2025 consente di detrarre fino al 50% delle spese per impianti di smart home che migliorano comfort ed efficienza energetica. Ammessi solo interventi su edifici esistenti, con sistemi conformi alla norma EN 15232 e comunicazione obbligatoria all’ENEA. Possibili modifiche e riduzioni delle aliquote dal 2026 con la nuova Legge di Bilancio: ecco cosa sapere.

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Impianti domotici e smart home: come funziona il bonus fiscale e cosa cambia nel 2026Il Bonus Domotica è un’agevolazione fiscale pensata per chi ama la tecnologia e desidera coniugare innovazione e risparmio energetico. Gli impianti di smart home, infatti, garantiscono il massimo comfort e un controllo intelligente dei consumi, permettendo di ridurre sprechi e ottimizzare l’efficienza della casa.

Grazie all’Ecobonus, i contribuenti che eseguono interventi di domotica e di efficientamento energetico possono recuperare parte della spesa sostenuta attraverso la Dichiarazione dei redditi annuale. Ad esempio, rientrano nel bonus le spese di acquisto e installazione di termostati intelligenti, centraline di controllo del riscaldamento, sistemi di automazione di impianti e tapparelle e molto altro ancora.
Tuttavia il quadro delle detrazioni casa potrebbe cambiare a partire dal prossimo anno: cosa sapere per ristrutturare in modo smart senza commettere errori.

Bonus domotica, le detrazioni fiscali in vigore

Il bonus domotica fa parte del più vasto Ecobonus e consiste in una detrazione fiscale da ripartire in 10 rate annuali di pari importo all’interno della Dichiarazione dei redditi. Per il 2025, l’aliquota detraibile è pari al 50% per gli interventi eseguiti sulle abitazioni “prima casa” e del 36% sulle seconde, con il tetto massimo di spesa dai 30.000 ai 100.000 euro in base alla tipologia di interventi.

Questo bonus è ideale per chi vuole modernizzare la propria casa con un tocco tecnologico; infatti si possono detrarre le spese per l’acquisto e l’installazione di sistemi di building automation e dei dispositivi e sistemi che permettono di gestire gli impianti (anche da remoto).

A questi si aggiungono gli strumenti di monitoraggio dei consumi che consentono di anticipare quanto si spende in bolletta e risparmiare sul lungo termine. Ma c’è un requisito da rispettare: i sistemi di domotica devono rientrare nella classe B o superiore, devono rispettare la norma EN 15232 e devono essere installati su edifici esistenti.

Bonus domotica, le detrazioni fiscali in vigore
Gli strumenti di monitoraggio dei consumi forniscono dati in tempo reale o storici che permettono di stimare le spese in bolletta e intervenire per ridurre gli sprechi energetici

 

Lavori ammessi

I lavori ammessi nel bonus domotica sono molteplici. Tra i più richiesti ci sono i sistemi di building automation, quindi impianti avanzati per gestire in modo smart il riscaldamento, il climatizzatore e l’acqua calda sanitaria; i dispositivi di controllo da remoto, ad esempio i termostati intelligenti e i sistemi che permettono la programmazione a distanza; in ultimo i sistemi di monitoraggio dei consumi energetici, ovvero apparecchi che forniscono dati aggiornati sui consumi e creare statistiche, evidenziando eventuali dispersioni e sprechi.

Il bonus copre la fornitura, la posa in opera e l’attivazione dei sistemi domotici, incluse le opere murarie e le prestazioni professionali necessarie. Al contrario, non si estende alle spese per l’acquisto di smartphone e tablet poiché considerati dispositivi di controllo da remoto e non impianti di building automation.

Serve inviare i dati all’ENEA?

Sì, trattandosi dell’Ecobonus, la comunicazione ENEA è obbligatoria per poter usufruire della detrazione fiscale. Questo perché il richiedente deve dimostrare l’effettivo miglioramento della classe energetica dell’immobile oggetto degli interventi.

Il richiedente deve inviare la comunicazione sul portale ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori, seguendo le indicazioni riportate sul sito. Sono richieste informazioni dettagliate sul beneficiario delle detrazione, sui pagamenti e documentazione tecnica.
Tale comunicazione, oltre a servire per usufruire del bonus, fornisce dati interessanti all’ENEA per realizzare le statistiche nazionali sull’energia e pianificare le politiche energetiche del Paese.

Infine, si ricorda di conservare sia la comunicazione ENEA, una volta inviata, sia tutta la documentazione fiscale, inclusi i bonifici parlanti, le fatture e, se presenti, le schede tecniche e l’asseverazione del tecnico.

Serve inviare i dati all’ENEA?
Soluzioni di impianti domotici per una casa smart: tecnologia, comfort ed efficienza energetica al servizio dell’abitare sostenibile

 

Smart home: cosa aspettarsi nel 2026

Il quadro dei bonus casa, comprese le agevolazioni per gli impianti domotici, potrebbe cambiare nel 2026. Nella prossima Legge di Bilancio è probabile che molti dei bonus attualmente in vigore vengano cancellati o ridimensionati.

Per quanto riguarda il bonus Ristrutturazioni, per la prima casa la detrazione potrebbe passare dal 50% al 36%; l’Ecobonus potrebbe essere confermato al 36% per la prima casa e al 30% per le altre nel 2026 e 2027.
La conferma si avrà a fine anno, quando il governo elaborerà la bozza definitiva della prossima Legge di Bilancio con tutti i dettagli su detrazioni, requisiti, e lavori ammessi.

FAQ: Impianti domotici, come funziona il bonus fiscale

Il Bonus Domotica 2025 permette di detrarre fino al 50% delle spese per impianti di smart home pensati per aumentare comfort, sicurezza ed efficienza energetica. Ecco le domande più frequenti degli utenti interessati al futuro dell’abitare sostenibile e connesso.

Quali sono le detrazioni fiscali per gli impianti di domotica nel 2025?

Fino al 31 dicembre 2025, chi desidera installare impianti domotici ha diritto a diverse agevolazioni fiscali come l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni. La detrazione copre gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica, l’installazione di sistemi d’allarme, i dispositivi di automatizzazione e i termostati smart.

Quali lavori di impianto elettrico sono detraibili al 50%?

I lavori sugli impianti elettrici sono detraibili se rientrano in una più ampia ristrutturazione straordinaria dell’immobile. L’agevolazione fiscale copre diversi interventi: messa in sicurezza, l’installazione di citofoni e videocitofoni, cablatura per domotica e illuminazione a LED e altro ancora.

Qual è la detrazione fiscale per l’impianto di allarme nel 2025?

La detrazione destinata all’impianto di allarme, chiamata anche “bonus Sicurezza”, consiste nella detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute fino a un massimo di 48.000 euro per unità immobiliare, recuperabile in dieci quote annuali uguali.
L’agevolazione è indipendente da interventi di ristrutturazione e si applica alle spese effettuate entro il 31 dicembre 2025.

Cosa succede se non si rispettano i requisiti tecnici richiesti?

Tutti i bonus fiscali previsti dall’Agenzia delle Entrate richiedono il rispetto di precisi requisiti tecnici e burocratici. Il bonus domotica non fa eccezione. Se i lavori eseguiti non rientrano tra quelli elencati o se non sono state rispettate le regole in vigore, si rischia di perdere l’agevolazione e, in alcuni casi, sono dovute delle sanzioni amministrative.

Quanto costa un impianto domotico

Il costo di realizzazione di un impianto domotico dipende da diversi fattori, in primis dalla complessità del sistema e dalla qualità delle componenti installate. Per questo motivo i prezzi possono variare sensibilmente; a titolo esplicativo, rendere la casa domotica può costare dai 1.000 ai 3.000 euro per interventi poco complessi, ma si possono raggiungere cifre ben più elevate (dai 10.000 ai 20.000 euro) in caso di sistemi più sosfisticati che integrano sicurezza, elettrodomestici e sistemi audio/video multi-room.

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