“Sopra” e “sotto” sono gli avverbi che esprimono la verticalità dello spazio, quello che generalmente risulta più difficile da sfruttare e da destinare alle funzioni pratiche della quotidianità (archiviazione, superfici di lavoro).
Ed è proprio come una sfida che la possibilità di utilizzare lo spazio verticale in un’abitazione è ormai diventata prerogativa di quasi ogni progetto, piccolo o grande che sia. Come diceva Le Corbusier, spazio, luce e ordine sono le cose di cui gli uomini hanno bisogno come hanno bisogno di pane o di un posto per dormire. E l’ordine dipende proprio dal corretto sfruttamento di ogni volume dello spazio, anche dalle volumetrie che si sviluppano in direzione pavimento – soffitto (basse o alte che siano).
Molte aziende del settore hanno dedicato alla ricerca di soluzioni di arredo che esprimessero questo concept, molte delle loro risorse e ad oggi è praticamente possibile trovare sistemi componibili per ogni tipo di ambiente, a partire proprio dalle soluzioni su misura e studiate sartorialmente ad hoc.
Ma è interessante anche vedere il punto di vista dei progettisti, l’osservazione e l’analisi dello spazio da parte di un occhio esperto e professionale che reinterpreta gli spazi verticali a partire da uno studio a monte del progetto e come obiettivo finale di questo.
La verticalità dello spazio, progetti di architetti e interior designer
Gianluca Chiocca di Chiocca Design
Gianluca Chiocca è interior designer con un master in “Yacht Interior Design” conseguito presso il Politecnico di Milano nel 2010. Lavora soprattutto tra Londra e Milano.
“Sicuramente per chi come me opera nel residenziale nelle grandi città come Milano, Roma o Parigi, sfruttare lo spazio in verticale è qualcosa di cruciale ed ogni centimetro conta. Gli arredi verticali come librerie o armadi modulari possono essere facilmente adattati e modificati per soddisfare le esigenze in evoluzione di chi ci abita. Oltre a letti a scomparsa o armadi a tutta altezza (come anche cucine a tutta altezza), una cosa che consiglio sempre ai miei clienti è di ricreare un mezzanino in quota sopra al bagno in modo da poter stivare valige o attrezzature che si prendono poche volte all’anno, sfruttando il fatto che l’altezza minima consentita di un bagno è di 240 cm e gli appartamenti ad oggi sono alti tra i 270 ed i 310 cm di altezza”.
Desearq Studio
Desearq Studio è uno studio di architettura milanese che deriva il suo nome dalla desinenza “des”, come design e dal suffisso “arq”, da architettura in lingua spagnola. Lavora sia in Italia che in Svizzera e si occupa soprattutto di ristrutturazioni (residenziali e contract). Lo studio si occupa anche di ristrutturazioni di immobili destinati ad affitti brevi.
Diversi interventi strategici che scaturiscono dall’analisi del contesto e dei suoi dettagli sono quelli che si trovano nelle ristrutturazioni ad opera del milanese Desearq Studio. Come nell’appartamento N22 di 110 mq ristrutturato per una giovane coppia, dove per valorizzare il corridoio – spina dorsale dell’appartamento (di famiglia) è stata realizzata una scatola grigia decorata con un binario luminoso.
La volontà di sfruttare lo spazio verticale è evidente anche nell’armadiatura della camera padronale con la porta sottostante per l’accesso al bagno. In camera è, inoltre, stata realizzata una cabina armadio.
Piccolo appartamento AS47, di 45 mq, nel centro di Milano, dove sono state demolite tutte le pareti divisorie per sfruttare al massimo l’illuminazione naturale proveniente dalle uniche tre finestre presenti. Qui lo spazio d’archiviazione è stato ricavato anche grazie ad alcune nicchie nel muro molto alte.
Oppure può essere una boiserie ben studiata a creare nuovi spazi sfruttando l’altezza, seppur modesta, di un appartamento di 30 mq, è il caso del monolocale B20. Nella camera l’armadiatura accoglie addirittura un elemento estraibile su ruote che si trasforma, all’occorrenza in letto.
Lisa Andrea Lorini di Alare interior design
Alare interior design si occupa del progetto d’interni in ogni sua fase, dalla progettazione dello spazio all’installazione.
Progettare librerie e pensili su misura a tutta altezza è un’altra soluzione per sfruttare lo spazio in verticale. Ne sono un esempio due lavori di Lisa Andrea Lorini, co-founder and Lead designer di Alare interior design. “Il progetto di cucina mette in mostra un altro importante metodo per usufruire al meglio dello spazio verticale: progettare e installare dei pensili a tutta altezza. La libreria a tutta altezza nell’home office offre spazio di contenimento per libri, ma anche un opportunità per decorare lo spazio”.
Soluzioni per i diversi ambienti della casa: living e cucina
Nel living
Nella zona giorno boiserie, librerie o pareti attrezzate possono permettere di sfruttare tutta l’altezza della stanza. Come nella composizione Modern+Load-it di Porro: la libreria Load-it (Wolfgang Tolk) con pannelli a muro e mensole in acciaio con luci LED che incornicia la finestra centrale e da vita ad una scenografia in cui sono collocati diversi sistemi (il modulo quadrato di Modern) e oggetti in colori e materiali diversi. Dimensioni del programma in foto: L. 5802 x H. 4525 x P. 584 mm.
O come Levia Divider di Ronda Design, in metallo verniciato, presente al Salone 2024: una scenografia leggera e slanciata a tutta altezza per contenere libri e oggetti diversi ma anche per dividere gli ambienti.
Cucina
In area cucina ormai quasi ogni progetto nasce con l’obiettivo di interpretare al meglio gli spazi verticali. Ne è un esempio il Progetto 3 di Doimo Cucine, un sistema a tutta altezza dal marcato carattere funzionale ed esteticamente materico (grazie all’aspetto simil pietra delle superfici in laminato HPL Dark Pulpis e quello ligneo del Synchroface olmo Grigio).
Il blocco della cucina ad angolo è monolitico, chiuso agli estremi da colonne, dotate di maniglioni verticali nello spazio refrigerazione.
Anche Aran Cucine con il progetto CUCINAnD’O mostra di valorizzare lo spazio in verticale, non solo quello in alto, ma anche quello sotto il piano di lavoro, con uno spazio ispirato ai tavoli del ristorante D’O dello Chef Davide Oldani, adattato in versione domestica per accogliere gli oggetti personali.
La parte inferiore dello snack è stata pensata per posizionare i dispositivi elettronici o altro, consentendo alle persone di staccarsi digitalmente e di concentrarsi pienamente sulle conversazioni e sull’esperienza culinaria condivisa. Il progetto si completa con il modulo a giorno laccato grigio opaco e il book case in metallo nero, dotati di ripiani per sfruttare al meglio lo spazio conviviale disponibile.
Progetti trasversali di design (etico)
Una soluzione originale e inedita pensata per ogni tipo di ambiente è Linee Collection di gumdesign per Savema Spa: una superficie d’architettura dal carattere poetico che contamina il marmo con il metallo (declinato in numerose varianti materiche e superficiali) per sviluppare superfici verticali contenitive, con mensole dedicate all’ambiente bagno e cucina, scaffalature o vere e proprie librerie per la zona living oppure soluzioni personalizzate per lo spazio abitativo e/o contract.
Il marmo è lavorato a laser e saldato manualmente, acidato con sensibilità artigianale e perfettamente assemblato per essere inserito nelle fresature della lastra lapidea. Il progetto ha un forte carattere etico: ogni fase del processo di produzione è rispettosa dell’ambiente, senza l’uso di prodotti chimici o altri additivi.