Il progetto Design_Fiction per una nuova generazione di arredi “non definitivi”

Attraverso l’hackeraggio di oggetti di design, il progetto design_fiction, realizzato da ISIA Firenze con concept a cura del professor Mirko Tattarini e un repertorio di progetti sviluppati da studenti e studentesse del corso di Design, ha voluto dimostrare che scrivere una seconda storia del design è possibile. L’esposizione realizzata in occasione della Milano Design Week ha spiegato come.

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Il progetto Design_Fiction per una nuova generazione di arredi "non definitivi"

Il progetto Design_Fiction, presentato durante l’ultima edizione della Milano Design Week, ha suscitato grande interesse grazie alla sua innovativa proposta. A cura del professor Mirko Tattarini, il progetto si è avvalso della collaborazione di studenti e studentesse del corso di Design Strategico del Biennio Magistrale, che hanno sviluppato una serie di progetti utilizzando come punto di partenza i prodotti di Mirabili Design.

Il progetto Design_Fiction alla Milano Design Week

14 poltrone hackerate da altrettanti progettisti del corso di Design Strategico del biennio magistrale di ISIA Firenze. Ogni poltrona si presenta con un proprio simbionte luminoso. In mezzo, il tappeto ibrido Planet Fiction Rug. Con gli oggetti, la narrativa di 14 personaggi assenti per un’inclusiva assemblea del terzo millennio: design fiction con radici nella prospettiva solarpunk.

L’installazione è stata supportata da contenuti realizzati attraverso sistemi di intelligenza artificiale e resi disponibili in realtà aumentata ed altre modalità interattive. Un progetto curato da Mirko Tattarini, in collaborazione con Veronica Bogao e Francesco Bonomi, condotto per il debutto di Mirabili Design di Formitalia Luxury Group.

Verso una nuova generazione di arredi sostenibili e “non definiti”

Design_Fiction vuole essere una risposta alle attuali problematiche ambientali e sociali, proponendo una nuova generazione di arredi sostenibili e “non definiti”. L’obiettivo è infatti quello di stimolare l’immaginazione e la creatività degli utenti, invitandoli a interpretare liberamente i prodotti e a utilizzarli in modo flessibile, in base alle proprie esigenze.

Il progetto punta inoltre a sensibilizzare i consumatori sulla necessità di un consumo responsabile e consapevole, evidenziando l’importanza di scegliere prodotti che rispettino l’ambiente e la società. Design_Fiction dimostra che il design può essere uno strumento efficace per promuovere uno stile di vita più sostenibile e consapevole, offrendo soluzioni innovative e creative per affrontare le sfide del futuro.

Verso una nuova generazione di arredi sostenibili e "non definiti"

Scrivere una seconda storia del design è possibile e auspicabile

Accettata l’insostenibilità connaturata alla disciplina del design (almeno nella sua prima istituzionalizzazione), il gruppo di lavoro che ha dato vita al progetto Design_Fiction considera che l’estensione del ciclo di vita degli oggetti, a partire dalla loro concezione, sia la chiave primaria per iniziare a scrivere una seconda storia del design. Solo così è possibile intervenire nella filiera profonda del sistema prodotto e tornare ad esportare nel futuro buona cultura materiale, anziché solo rifiuti.

Hackerare un oggetto significa interpretarlo diversamente da quanto previsto dalla sua prima progettazione, svelarne le opzioni, ampliarne l’orizzonte d’uso, quindi allungarne la vita sconfiggendo l’obsolescenza percepita. Quella stessa che porta a dismettere cose che molto avrebbero ancora da dare.
Con questo progetto abbracciamo l’idea di definire un futuro più auspicabile attraverso gli oggetti e promuoviamo una generazione di arredi non definitivi, aperti e pronti ad essere interpretati, anche nell’uso.

Il tappeto "Planet Fiction Rug"
Il tappeto “Planet Fiction Rug”

Il tappeto “Planet Fiction”

Un tappeto di dati pronto per lo storytelling costituito da 26 diverse tessere che ospitano delle infografiche sul cambiamento climatico e sulle migrazioni che può generare.

Il tappeto diventa così l’opportunità per vivere il pavimento in termini di relax ma anche pretesto per ricordare, discutere e generare consapevolezza, specialmente nei più giovani. Il tappeto è un concept di Mirko Tattarini, con la collaborazione di Veronica Bogao e Elisabetta Mucci nella manipolazione dei materiali e delle tecnologie di lavorazione.

Le diverse tessere che compongono il tappeto sono state realizzate da MOST, un laboratorio specializzato in lavorazioni e nobilitazioni di alta gamma attraverso tecnologie avanzate. MOST è un’azienda attiva nella lavorazione e nobilitazione di materiali e accessori destinati al settore del lusso e dell’alta moda che, attraverso il tappeto Planet-Fiction, ha messo in mostra possibili applicazioni nel settore dell’arredo.





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