Impatto ambientale dei resi nell’e-commerce: quanto conviene alle aziende?

La startup italiana YOCABÈ ha pubblicato un report intitolato “Guida ai resi nel mondo dell’e-commerce“, nel quale viene rivelato che i prodotti di abbigliamento come vestiti, pantaloni e gonne sono quelli che vengono restituiti più frequentemente dai consumatori italiani. Ma che valore complessivo hanno questi affari e con che impatto sull’ambiente?

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e-commerce: quanto conviene tra resi e sostenibilità? Risponde YOCABÈ

La startup italiana YOCABÈ ha pubblicato un report intitolato “Guida ai resi nel mondo dell’e-commerce”. Il report sottolinea come i resi nel settore dell’e-commerce rappresentino una spesa significativa per le aziende e un impatto sull’ambiente non trascurabile, considerando le attività necessarie per gestire la logistica inversa.

Inoltre, il report evidenzia che i prodotti di abbigliamento, come vestiti, pantaloni e gonne, sono quelli che vengono restituiti più frequentemente dai consumatori italiani, con una percentuale di reso del 36%, 31% e 29% rispettivamente. Tuttavia, l’Italia risulta avere la percentuale di resi moda più bassa d’Europa, pari al 16%, a causa del livello di digitalizzazione inferiore rispetto ad altri paesi europei.

Quanto conviene l’e-commerce alle aziende?

In particolare, la moda rappresenta il settore con la più alta percentuale di resi in tutto il mondo, pari al 56%. Questo dato è supportato dalla statistica di SaleCycle, che indica che in media nel mondo viene reso il 20% di tutti gli acquisti online, mentre nel commercio tradizionale si arriva al 10%. Questo si traduce in un valore complessivo dei resi globali stimato intorno ai 550 miliardi di dollari, di cui il 23% generato solo dall’Europa, pari a circa 126 miliardi di dollari. La tendenza è inoltre in aumento, con una crescita del 63% annuo dei resi in Europa. Questo rappresenta una sfida per le aziende che operano nel settore dell’e-commerce e necessita di una gestione oculata e mirata, soprattutto in considerazione del valore degli acquisti online che vengono restituiti.

Il 16% degli acquisti online torna indietro

L’indagine YOCABÈ evidenzia i prodotti più restituiti in Europa e offre consigli alle aziende e-commerce per gestire i resi in modo efficiente. In Italia, il 16% degli acquisti di moda online viene restituito, la percentuale più bassa rispetto ad altri Paesi come Svizzera, Germania e Francia. Tuttavia, ciò non è dovuto a una maggiore attenzione degli italiani, ma alla minor digitalizzazione del Paese rispetto agli altri.

Il 16% degli acquisti online torna indietro
Il 16% degli acquisti online torna indietro

Abbigliamento, scarpe e accessori: le categorie che generano più resi

Analizzando le categorie dei resi fashion a livello europeo, l’analisi appena rilasciata da YOCABÈ ci dice che sul podio troviamo l’abbigliamento (38%), seguito dalle scarpe (29%) e dagli accessori (25%). Guardando solo all’Italia, il nostro Paese rende in media il 25% dell’abbigliamento comprato online – gli Svizzeri e i Tedeschi più del doppio, con percentuali oltre il 50% -, il 15% delle scarpe e il 10% degli accessori.

Resi e sostenibilità: qual è l’impatto ambientale dell’e-commerce?

Qual è l’impatto dei resi sulla sostenibilità sia dal punto di vista economico che dell’inquinamento? Optoro stima che la maggior parte degli articoli finisce in discarica anziché essere riassortita, e che nel 2020 i resi hanno generato 5,8 miliardi di libbre di rifiuti in discarica in un anno e che la spedizione dei resi abbia emesso 16 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

La Scuola Superiore S. Anna di Pisa ha effettuato una ricerca in cui si sottolinea quanto impatta l’e-commerce sull’ambiente. In pratica, l’e-commerce:

  • è conveniente solo se l’acquirente deve percorrere (in media) una distanza superiore ai 15km per raggiungere il negozio fisico;
  • genera un packaging dal peso 3 volte superiore rispetto a quello dei negozi fisici;
  • genera un packaging più difficile da smaltire perché multi-materiale;
  • genera un packaging il cui impatto ambientale è 10 volte superiore a quello del classico sacchetto di plastica. In numeri: 182 kg di CO2 equivalente vs. 11 kg di CO2 equivalente. In pratica, la consegna rapida di un singolo prodotto rappresenta la scelta peggiore dal punto di vista ambientale, con il peggior impatto per prodotto consegnato per chilometro percorso.

Quali sono i prodotti più resi? E gli acquisti sicuri?

Secondo l’indagine, gli articoli di abbigliamento più restituiti dagli eshopper italiani sono i vestiti (36%), i pantaloni (31%) e le gonne (29%), mentre i meno restituiti sono i pullover e i cardigan (poco più del 10%). Le scarpe più restituite sono i sabot (38%), seguiti dalle ballerine (31%) e dalle scarpe con plateau e tacco vertiginoso (24%), mentre le sneaker sono quelle meno restituite (poco più del 10%). Gli accessori più restituiti sono gli occhiali (19%), le cinture (15%) e i portafogli (10%).

Il 72% dei consumatori online verifica sempre la politica di resi

Secondo un’indagine Nielsen, il 72% dei consumatori italiani verifica sempre la politica di reso di un sito e-commerce prima di effettuare un acquisto, e il 52% rinuncia ad acquistare se il periodo di reso è inferiore ai 30 giorni. Per le aziende, i resi rappresentano una spesa da sostenere e la gestione ottimale dei resi, detta “logistica inversa”, include tutte le attività che riguardano il trasporto, il controllo qualità e l’eventuale riparazione, riciclaggio o smaltimento dei prodotti restituiti dai clienti..

Immagini, descrizioni, recensioni e procedure interne: i trucchi “anti-reso”

Secondo il CEO di YOCABÈ, la tecnologia e i contenuti sono fondamentali per migliorare l’esperienza d’acquisto e ridurre i resi, soprattutto su marketplace. La governance della reverse logistics, ovvero l’ottimizzazione dei tempi e dei costi di gestione dei resi, aumenta la propensione all’acquisto e riduce i tempi di rimessa in vendita degli articoli. Inoltre, la raccolta dei dati relativi a vendite, logistica e resi è importante per ottimizzare le vendite online multi-canale e multi-nazione. La reverse logistics rappresenta un’importante attività di gestione della supply chain per ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità dei processi produttivi. Infine, un customer service accessibile ed efficiente può aiutare a intercettare a monte il problema dei resi e fidelizzare i clienti.

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