Fabbrica dell’Aria 2.0: la natura che purifica le nostre case

Fabbrica dell’Aria 2.0 è un innovativo sistema di purificazione dell’aria che utilizza piante e microrganismi per filtrare gli inquinanti indoor. Presentato alla Biennale Architettura 2025, unisce tecnologia vegetale, design biofilico e materiali rigenerativi. Non è un prototipo, ma una soluzione concreta per migliorare il benessere negli spazi abitati. Un nuovo modo di vivere, sano e sostenibile.

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Fabbrica dell’Aria 2.0 la natura che purifica le nostre caseC’è un luogo, nel cuore della Biennale Architettura 2025, dove le piante non sono solo arredamento: sono tecnologia. Si chiama Fabbrica dell’Aria 2.0 ed è un’installazione-scultura viva che respira, depura, e ci ricorda, che la bellezza della natura, può diventare parte della nostra vita quotidiana, anche dentro casa, in ufficio, a scuola, ovunque.

Ideato da PNAT, con il supporto di A2A, Ottagono Green Architecture e Ricehouse, il progetto porta in scena un nuovo modo di abitare: più sano, più sostenibile, più umano.

Cos’è la Fabbrica dell’Aria 2.0?

Una serra di design, un dispositivo biofilico, un filtro vivente. Fabbrica dell’Aria 2.0 è tutto questo: una teca di vetro ottagonale che ospita piante, radici e microrganismi, che collaborano per purificare l’aria dagli inquinanti più comuni delle abitazioni moderne, come la formaldeide, VOC, polveri sottili, muffe.

A differenza dei normali purificatori, non usa filtri artificiali, ma la forza della vita vegetale. Attraverso un substrato bioattivo e il sistema brevettato Stomata®, l’aria passa, viene filtrata, depurata, e poi rilasciata pulita. Il tutto monitorato da sensori in tempo reale.

Cos’è la Fabbrica dell’Aria 2.0?
L’installazione Fabbrica dell’Aria alla Biennale è un vero laboratorio scientifico che rende visibile ciò che normalmente accade nelle radici delle piante

 

Aria pulita dove serve di più: dentro casa

Secondo i dati presentati dal neurobiologo Stefano Mancuso, passiamo in media 22 ore al giorno in ambienti chiusi. E l’aria che respiriamo dentro casa, può essere fino a 5 volte più inquinata di quella esterna, a causa di mobili, vernici e detergenti.

Fabbrica dell’Aria 2.0 risponde a un’urgenza concreta: migliorare la qualità dell’aria negli spazi abitati. E non si limita a un’esposizione. Dopo i test in Biennale, il dispositivo entrerà negli uffici di A2A, in scuole e ospedali, ma anche in versioni stand-alone per le nostre abitazioni, senza bisogno di allacciamenti idrici o impianti complessi.

FAria pulita dove serve di più: dentro casa
Fabbrica dell’Aria 2.0 è un esperimento reale di rigenerazione urbana e domestica presentato alla Biennale Architettura 2025

 

Tecnologia vegetale con risultati certificati

Durante l’esperimento alla Biennale, Fabbrica dell’Aria 2.0 ha dimostrato una capacità di abbattimento del 70% degli inquinanti indoor. La versione modulare, già in uso in ambienti di lavoro, raggiunge anche il 100% di eliminazione della formaldeide, con una portata d’aria purificata fino a 170 m³/h.

Questi dati sono stati validati con test secondo lo standard AHAM presso i laboratori INTERTEK negli Stati Uniti, e successivamente confermati nell’installazione reale a Venezia. Il dispositivo non è un prototipo da laboratorio: è una soluzione pronta all’uso.

I numeri dell’aria pulita: i risultati dell’esperimento

La botanica Camilla Pandolfi, CEO di PNAT, ha presentato i dati emersi dal monitoraggio ambientale, confermando l’efficacia del dispositivo nel ridurre gli inquinanti dell’aria indoor.

Il progetto è il risultato di un lungo processo di ricerca e sviluppo che ha integrato diversi elementi: dalla selezione delle specie vegetali al design biofilico, dal substrato microbico all’illuminazione calibrata. Quest’ultima è fondamentale: garantisce alle piante la giusta energia per svolgere il loro lavoro di depurazione anche in ambienti chiusi e scarsamente illuminati. La luce non è un semplice accessorio estetico, ma una componente tecnologica chiave del sistema.
La natura, se ben illuminata, sa ancora sorprenderci.

Design biofilico, materiali rigenerativi

La bellezza di Fabbrica dell’Aria non è solo nei risultati, ma anche nella forma. La struttura è stata progettata da Ottagono Green Architecture, in acciaio sagomato a freddo, leggero e riciclabile. Il rivestimento è firmato Ricehouse, che utilizza una malta naturale ottenuta dagli scarti del riso mescolati con calce aerea.

Un esempio di architettura rigenerativa, che respira come un organismo vivente, riduce l’impatto ambientale e genera benessere. Le geometrie richiamano i principi della natura: gusci, foglie, reti. La tecnologia imita la vita, e la casa diventa parte del paesaggio.

Design biofilico, materiali rigenerativi
Fabbrica dell’Aria 2.0 ha dimostrato una capacità di abbattimento del 70% degli inquinanti indoor

 

Un futuro che possiamo abitare oggi

L’esperienza di Fabbrica dell’Aria 2.0 ci racconta una verità semplice: la casa del futuro non è fatta solo di domotica, ma di equilibrio con la natura. Possiamo trasformare ogni stanza, in uno spazio più sano. Possiamo respirare meglio senza sacrificare estetica o comfort.
L’aria pulita è un diritto, non un lusso. E la natura, con le sue intelligenze silenziose, è pronta ad aiutarci.

Vivere bene, respirare meglio grazie alla natura

Portare la Fabbrica dell’Aria nella nostra quotidianità, è un atto di cura verso noi stessi e verso il pianeta. Un modo nuovo di abitare, dove natura e tecnologia non si oppongono, ma si potenziano a vicenda.
Questa è la rivoluzione verde che possiamo fare ogni giorno, anche nel nostro salotto.

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