Indice degli argomenti:
- Contaminazione e fluidità nell’ambiente casa
- Tecnologie, materiali e funzioni: a colloquio con lo Studio Meneghello Paolelli
- Lo Studio Meneghello Paolelli
Con un’attenzione verso il design, l’innovazione e la sostenibilità, lo Studio Meneghello Paolelli vanta collaborazioni con molte aziende che lavorano nell’ambito dell’arredo-bagno e dei rivestimenti, nel wellness, nell’arredo in&outdoor, nell’illuminazione e nei complementi.
Contaminazione e fluidità nell’ambiente casa
Il particolare approccio metodologico porta i due progettisti – Marco Paolelli e Sandro Meneghello – a sviluppare ogni progetto mutuando stimoli estetici o soluzioni progettuali anche da ambiti di produzione totalmente al di fuori del design in senso stretto. Il risultato sono prodotti oltre che funzionali e innovativi, sono anche fortemente iconici, caratterizzati da un approccio autoriale al progetto che consente di riconoscere la firma dello studio nel mondo intero.
I designer si definiscono “partner” delle loro aziende: dietro ogni progetto esiste un lungo e assiduo percorso fatto insieme ad esse, dal brief alla produzione in un vero e proprio rapporto di collaborazione a lungo termine.
Tecnologie, materiali e funzioni: a colloquio con lo Studio Meneghello Paolelli
Rivolgiamo qualche domanda a Marco Paolelli e Sandro Meneghello cercando di capire in che modo, attraverso quali intuizioni approcciano ogni volta un nuovo progetto, mantenendo fede sempre al loro tratto distintivo e iconico riconosciuto oggi a livello internazionale.
I materiali per voi sono molto importanti, a prescindere che il prodotto realizzato sia un sistema arredo o un singolo oggetto. Che importanza rivestono all’interno di un’abitazione?
Certamente la ricerca di materiali a volte offre degli strumenti in più nello sviluppo di un progetto di design proprio perché in un materiale è intrinseca anche una certa funzionalità, una performance o una caratteristica formale che poi contribuisce a definire il progetto. Tendenzialmente noi ci affidiamo proprio alle aziende partner e al loro know-how per individuare delle soluzioni materiche e tecnologiche nelle quali si sentano più competenti e da qui elaboriamo il nostro progetto.
Per fare un paio di esempi, con Unopiù abbiamo sviluppato un progetto di sedute modulari da esterno (Deauville), in cui il materiale è un brevetto di nome Breath Air perfettamente idoneo all’utilizzo outdoor perché non solo resiste all’acqua, ma la filtra, rendendo l’imbottitura perfettamente waterproof. In quel caso il design del progetto si è adattato al materiale che doveva restare quanto più possibile lineare, essenziale.
In un altro caso, per The.ArtCeram, nel progetto TheOne abbiamo utilizzato il materiale Wood-skin per rivoluzionare il concetto della tavoletta WC eliminando la cerniera.
I materiali possono portare a delle “rivoluzioni domestiche”, a nuovi concept e dunque nuove fruizioni dell’oggetto e semplificare la vita di ogni giorno.
Il bagno è stato per voi l’inizio della vostra carriera e notorietà nel mondo del design, arrivando oggi a collaborare per diversi noti brand del settore. In che modo si è sviluppato negli ultimi anni questo ambiente?
Il bagno è forse la stanza più ricca di tecnologie, materiali e funzioni. In uno spazio comunque ridotto rispetto al living o all’area notte, si devono concentrare più necessità sempre nell’ottica della performance e della lunga durata, senza rinunciare all’estetica.
Il trend che ormai si riscontra da un po’ di tempo a questa parte è di considerare il bagno un luogo di benessere, raccoglimento, relax e non si vuole pertanto rinunciare a prodotti dall’alto standard estetico sia nelle superfici, nei sanitari, nella rubinetteria, nei radiatori o altri accessori. Ultimamente abbiamo riscontrato un’esigenza di arricchire il bagno con l’elemento della decorazione, ad esempio con wallcovering waterproof o con decorazioni e colorazioni dei sanitari.
Nelle superfici, ad esempio, noi ci siamo espressi con un progetto per Ceramica Bardelli: La collezione “ZIP”. La collezione prende il suo nome (“ZIP”) dal fatto che la linea di fuga tra le piastrelle, da semplice elemento di separazione e divisione, si trasforma in un elemento estetico rilevante, non solo di giuntura, ma con un ruolo decorativo differenziante, proprio come se fosse una “cerniera” che unisce due lembi di tessuto. Abbiamo così interpretato a modo nostro, senza esprimerci su un tema di decorazione fine a sé stesso, l’idea di un progetto industriale applicato alle piastrelle.
Tutte le aziende sono poi certamente impegnate nel proporre nuovi materiali più sostenibili o soluzioni progettuali (pensiamo ad esempio alla rubinetteria) che portino a un minore impatto ambientale attraverso il risparmio di acqua. In questo senso noi siamo gli interpreti di esigenze anche commerciali dei nostri partner e cerchiamo di dare una risposta a questi input attraverso prodotti che comunque ci rappresentino.
Contaminazione tra persone e territori. Cosa vi ha portato nel tempo questo genere di approccio nel vostro lavoro?
La contaminazione e il “pensiero laterale” sono proprio il nostro mantra. Da sempre cerchiamo di guardare a settori esterni al design o anche all’interno di esso a contaminazioni fra diversi ambiti merceologici. A volte un’idea scatta proprio osservando territori esterni, soluzioni progettuali o perché no attingendo anche dalla moda o dall’arte.
Il risultato è un modo inedito di vedere un oggetto: anche una semplice manopola di un rubinetto (come avviene in Macarons per Stella Rubinetterie, giusto per fare un esempio) può trasformarsi in un interessante esplorazione di finiture, di accostamenti, come se si parlasse di un accessorio di moda.
Che consigli vi sentite di dare per organizzare gli spazi domestici in modo funzionale e intelligente?
Il primo consiglio è esprimere sé stessi conoscendo le proprie abitudini, esigenze e il proprio gusto. Non seguire dunque mode imposte, ma riflettersi nel proprio ambiente per trarne un benessere psicologico. È difficile esprimersi in modo astratto su come organizzare gli spazi domestici in modo funzionale. Un trend al quale stiamo assistendo è la fluidità degli spazi e dunque non adottare criteri rigidi e separare tassativamente gli ambienti, ma prevedere di poter svolgere diverse funzioni (si pensi allo smart-working) in modo più flessibile.
Alcuni prodotti ideati o progetti residenziali realizzati, più interessanti da un punto di vista sostenibile?
Tutti i designer e progettisti ora devono necessariamente confrontarsi con questo tema, anche se a nostro parere sono le aziende a doverci guidare (anche in base alla loro attività di ricerca e sviluppo) assegnandoci dei brief che tengano nota, ad esempio, di un certo materiale o una determinata tecnologia. Quanto a Gibus, azienda per la quale abbiamo ricevuto il Red Dot 2022, è un’azienda che opera proprio nell’ambito dell’efficientamento energetico. Le tende parasole sono indirettamente sostenibili proprio in virtù di questo risultato.
Lo Studio Meneghello Paolelli
Fondato nel 2006 a Milano da Marco Paolelli e Sandro Meneghello, dopo la laurea conseguita da entrambi al Politecnico di Design, lo Studio Meneghello Paolelli affianca aziende italiane ed estere con il fine di creare valore aggiunto attraverso il design di prodotto.
La spinta verso l’innovazione, tanto nell’idea che nella forma, non è mai tuttavia fine a sé stessa. Ancorare l’innovazione alla concretezza di un bisogno funzionale e di bellezza è la mission dello studio.
A testimonianza di questo impegno e della concretezza del suo approccio, lo studio ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui 12 Red Dot Design Award di cui un “Best of the Best”, 7 Design Plus, 3 Good Design Award, 8 ADI Design Index, 4 menzioni speciali per il German Design Award e 3 iF Design Award.
Foto in apertura: Progetto di sedute modulari da esterno (Deauville) per Unopiù