Klimahouse 2025: progettare il futuro con la natura protagonista

Klimahouse 2025 si presenta come un punto di incontro fondamentale per esplorare il futuro dell’edilizia sostenibile e ripensare il modo in cui viviamo e progettiamo le città. Non è solo una fiera dedicata alle innovazioni tecnologiche, ma un’occasione per immaginare una nuova visione di comunità, in cui natura e progettazione lavorano insieme per rigenerare gli spazi urbani e migliorare la qualità della vita.

A cura di:

Klimahouse 2025 progettare il futuro con la natura protagonista

Klimahouse 2025, in programma a Bolzano dal 29 gennaio al 1° febbraio, celebra la sua 20a edizione come punto di riferimento per l’efficientamento energetico e l’edilizia responsabile. L’evento, riconosciuto a livello internazionale, si propone di esplorare le nuove frontiere della sostenibilità, intrecciando architettura, ingegneria, innovazione e visione istituzionale.

Ad aprire la presentazione alla stampa dello scorso 12 dicembre organizzata presso gli spazi di Green Media Lab è stato Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano (foto in apertura), che ha fornito una panoramica sui temi e le iniziative principali della prossima edizione. Mur ha evidenziato quanto sia cruciale adottare un approccio alla sostenibilità che integri architettura, ingegneria, imprese e istituzioni, favorendo una collaborazione sinergica tra i diversi attori coinvolti.

Klimahouse 2025

In un mondo in rapido cambiamento, la sfida non è solo adottare tecnologie green, ma anche ridefinire la nostra relazione con l’ambiente, aprendoci a soluzioni che riconoscano nella natura un interlocutore centrale e indispensabile. Un’ispirazione che può guidare la progettazione urbana verso una nuova era di sostenibilità e connessione autentica. È proprio su questi temi che si concentrerà Klimahouse 2025, in programma dal 29 gennaio al 1° febbraio a Bolzano, riaffermandosi come punto di riferimento per il futuro dell’edilizia responsabile.

Ripensare il rapporto tra natura e progettazione, l’intervento dell’arch. Annalisa Metta

L’architetto Annalisa Metta, Professoressa di Architettura del Paesaggio all’Università Roma Tre, ha inaugurato il programma conferenze con un intervento tanto stimolante quanto necessario, dal titolo “Il paesaggio è un mostro. Progettare con la natura”. La sua riflessione ha invitato a ripensare il rapporto tra natura e progettazione, ponendo al centro l’idea di una connaturazione tra spazi urbani e ambiente naturale, un approccio che supera il tradizionale controllo umano sulle risorse per abbracciare una visione collaborativa e rigenerativa.

Ripensare la progettazione: la natura come soggetto agente

L’intervento della Professoressa Metta si è concentrato su una domanda chiave: che cosa significa progettare con la natura? Non si tratta solo di integrare elementi naturali nei contesti urbani, ma di riconoscere la natura come un soggetto attivo, un partner con cui dialogare. Questo richiede un cambio di paradigma profondo, che riveda concetti ormai consolidati come quelli di servizi ecosistemici o sostenibilità.

Secondo Metta, la natura non può essere considerata una risorsa inerte da modellare, ma deve essere coinvolta nel processo decisionale attraverso un’alleanza che rinnovi gli obiettivi e i metodi progettuali. Tale visione critica apre nuovi orizzonti per il progetto di paesaggio, trasformandolo in un esercizio di negoziazione e co-creazione.

“In un tempo di crisi climatica e ambientale – ha sottolineato – dobbiamo imparare a vedere la natura non come un’estetica nostalgica o una risorsa da sfruttare, ma come una forza viva, capace di rigenerarsi e rigenerarci. Questo ci invita a ripensare profondamente le nostre città e il loro futuro”.

Può la connaturazione rigenerare le nostre città?

La prospettiva di Metta ha offerto spunti fondamentali per il futuro delle aree urbane, sempre più afflitte da problemi di degrado ambientale e disconnessione sociale. Rigenerare gli spazi delle nostre città significa accettare la sfida della connaturazione, ovvero intrecciare il progetto architettonico e paesaggistico con la vitalità della natura, senza ridurla a elemento decorativo.

Questo approccio potrebbe, ad esempio, trasformare le periferie in ecosistemi ibridi, in cui infrastrutture verdi e servizi umani convivano armoniosamente. O ancora, ripensare i parchi urbani non come spazi chiusi e separati, ma come reti interconnesse che dialogano con il tessuto cittadino e partecipano attivamente al miglioramento della qualità della vita.

Ripensare il rapporto tra natura e progettazione, l'intervento dell'arch. Annalisa Metta
L’arch. Annalisa Metta durante la conferenza stampa dello scorso 12 dicembre presso gli spazi di Green Media Lab a Milano

 

Le conferme e le novità che si vedranno in fiera

A seguire l’intervento di Daniel Degasperi, Brand Manager di Klimahouse Fiera Bolzano che ha svelato il programma e i contenuti dell’edizione 2025, commentando in primis il Klimahouse Congress, due giornate (31 gennaio – 1 febbraio), organizzate in collaborazione con l’Agenzia CasaClima, per approfondire progetti architettonici ispiratori e innovativi, attraverso il fil rouge della rigenerazione urbana, tema principale.

Ancora Thomas Mur, ha presentato poi il Klimahouse Future Hub 2025, realizzato in collaborazione con PoliHub, l’acceleratore del Politecnico di Milano. L’area sarà dedicata a 20 startup innovative che porteranno idee rivoluzionarie per il settore edile, con progetti suddivisi in cinque categorie: nuovi materiali, energia, benessere e salubrità degli edifici, intelligenza artificiale e soluzioni circolari. Tra le proposte, materiali fonoassorbenti per migliorare l’acustica e micro-cogeneratori a biomassa per l’autosufficienza energetica di abitazioni e piccole imprese.

Il programma ha incluso il lancio della Wood Architecture Academy by Klimahouse, un Short Master curato dai più prestigiosi studi di architettura internazionali, introdotto da Alessandro Cecchini, direttore di YACademy Bologna. Il corso offre ai giovani progettisti un’occasione unica di aggiornamento e crescita professionale.

Grande attesa anche per i 12 progetti finalisti del Wood Architecture Prize 2025, presentati dall’Architetto Manuel Benedikter, Presidente di giuria. I vincitori del premio, dedicato all’architettura in legno, saranno annunciati durante la manifestazione, in programma dal 29 gennaio al 1° febbraio 2025. 

Progettare il futuro con una visione integrata

Klimahouse 2025 si presenta quindi non solo come un’occasione per scoprire le ultime innovazioni in edilizia sostenibile, ma anche come un momento di confronto su una nuova idea di città e di comunità. La visione dell’Architetto Metta ci invita a immaginare un futuro in cui natura e progetto collaborano per rigenerare spazi, stili di vita e, in ultima analisi, il nostro rapporto con il pianeta.

Leggi anche

Klimahouse 2024 a Bolzano: “Costruire bene, vivere bene”
Klimahouse 2023: costruire bene per vivere meglio. Cosa vedere in fiera





back to top