Monossido di Carbonio: quali sono gli apparecchi domestici che lo producono?

Il Ministero della Salute mostra che l’80% circa dei casi di avvelenamento da Monossido di Carbonio in Italia avviene nelle case private. Ma quali sono gli apparecchi domestici responsabili e come possiamo difendere la nostra abitazione in caso di pericolo? Le risposte nell’indagine condotta da Netatmo in collaborazione con Dynata.

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Monossido di Carbonio: quali sono gli apparecchi domestici che lo producono?

L’intossicazione da Monossido di Carbonio avviene quando questo gas si accumula in ambienti poco ventilati, soprattutto a seguito di malfunzionamenti degli apparecchi di riscaldamento domestici. Inoltre, essendo incolore e inodore, risulta difficile – se non impossibile – riconoscere una situazione di pericolo.

Secondo un’indagine condotta da Netatmo, solo il 10% degli italiani ha un rilevatore di Monossido di Carbonio in casa, nonostante la maggior parte riconosca la gravità di questo gas nelle abitazioni. In particolare, solo il 34% degli intervistati è in grado di distinguere tutti i sintomi da intossicazione, mentre la metà non sa che gli apparecchi per il riscaldamento sono tra le fonti più a rischio. Inoltre, emerge che le donne sono meno informate degli uomini su questo argomento.

Monossido di Carbonio: lo studio condotto da Netatmo

I dati del Ministero della Salute mostrano che circa l’80% dei casi di avvelenamento da Monossido di Carbonio in Italia avviene all’interno delle abitazioni. Questo dato è preoccupante e mette in luce la scarsa conoscenza del Monossido di Carbonio nel nostro Paese.

L’indagine condotta da Netatmo in collaborazione con Dynata ha coinvolto un campione rappresentativo di 1.000 persone con un’età compresa tra i 25 e i 55 anni e ha evidenziato la necessità di aumentare la consapevolezza della popolazione riguardo a questo gas tossico.

Monossido di Carbonio: quali sono gli apparecchi domestici che lo producono?
In grado di misurare con precisione la quantità di particelle di CO, il Rilevatore di Monossido di Carbonio avvisa in tempo reale gli utenti attraverso un allarme

Monossido di Carbonio: quali sono gli apparecchi domestici che lo producono?

Dalla ricerca emerge che il 95% degli intervistati sa cosa si intende per Monossido di Carbonio (CO), un gas tossico, incolore, inodore, insapore e non irritante, mentre del restante 5% sono soprattutto le donne (il 7% di loro contro il 3% degli uomini) a non sapere cosa sia.

Sebbene la quasi totalità sappia cosa sia il CO, la situazione si complica se viene chiesto di riconoscere quali sono gli apparecchi domestici che lo producono. Infatti, solo il 2% degli intervistati è in grado di citare tutte le fonti di Monossido e sono soprattutto i più giovani (25-35 anni) a riconoscere tutti gli apparecchi più a rischio.

Mentre il 73% indica correttamente la stufa e il 60% il camino, solo la metà degli italiani riconosce anche i fornelli a gas (55%) e gli apparecchi di riscaldamento (52%). Le percentuali calano vertiginosamente se si considerano altri elettrodomestici di uso quotidiano e che possono provocare fuoriuscite di CO: solo il 18% ha infatti indicato il forno.

Infine, solo il 4% degli italiani sostiene che il CO non viene prodotto da elettrodomestici di uso quotidiano e di questi sono soprattutto gli intervistati nella fascia di età tra i 46-55 anni (5%).

La gravità del CO per la salute

Solo il 34% degli intervistati ha saputo indicare tutti i sintomi che il Monossido di Carbonio può provocare: vertigini (60%), mal di testa (69%), nausea e vomito (64%) e infine stato confusionale (81%). Il 20% degli italiani pensa erroneamente che il mal di gola sia un effetto da intossicazione da CO, il 9% che possa provocare reazioni allergiche e infine il 3% raffreddore.

Oltre a questi effetti più comuni, 9 italiani su 10 riconoscono che l’esposizione a livelli elevati di CO può provocare anche perdita di coscienza e morte. Solo l’1%, senza particolari distinzioni tra genere, età e area geografica, sostiene che gli effetti del Monossido di Carbonio siano sopravvalutati e che in realtà non sia così pericoloso.

Come prevenire situazioni di pericolo da Monossido di Carbonio
Esistono però una serie di accorgimenti che permettono di prevenire gli effetti dannosi, il più sicuro può essere l’installazione di un rilevatore dedicato, ad altezza uomo

 

Come prevenire le situazioni di pericolo

Come abbiamo detto in apertura, l’intossicazione da Monossido di Carbonio avviene quando questo gas si accumula in ambienti chiusi poco ventilati, soprattutto a causa del malfunzionamento di alcuni apparecchi domestici.

Esistono però una serie di accorgimenti che permettono di prevenire gli effetti dannosi provocati da questo agente tossico. Tra questi, il più semplice e immediato consiste nell’arieggiare frequentemente gli ambienti di casa. Fondamentale è invece effettuare controlli periodici di tutti gli elettrodomestici più a rischio.

Tuttavia, un dato che spicca dalla ricerca è che secondo il 69% degli italiani utilizzare appositi Rilevatori di Monossido di Carbonio può essere uno strumento per tenere sotto controllo i livelli di CO all’interno della propria casa, con una prevalenza di risposte maschili (74%) rispetto a quelle femminili (65%).
Molto interessante è anche la differenza di questo dato tra le diverse fasce di età. Mentre i più adulti hanno indicato i rilevatori di CO come strumenti funzionali – con il 70% di risposte tra i 36-45 anni e ben il 76% tra i 46-55 anni – i più giovani sembrerebbero leggermente meno propensi (62%).

A cosa servono i rilevatori di Monossido di Carbonio?

Gli italiani sanno effettivamente cosa sia un Rilevatore di Monossido di Carbonio? Sì per il 75% degli intervistati, ma sono soprattutto le donne (più precisamente il 29% di loro) a non sapere di cosa si tratta.

In grado di misurare con precisione la quantità di particelle di CO, il Rilevatore di Monossido di Carbonio avvisa in tempo reale gli utenti attraverso un allarme. Solo l’1% degli italiani non li ritiene dispositivi utili. Tra le principali motivazioni il fatto che siano sottoposti a malfunzionamenti ed errori, non rilevando situazioni rischiose o al contrario segnalando falsi allarmi.

Dall’indagine emerge che solo 1 italiano su 10 possiede un rilevatore di Monossido di Carbonio, con la penetrazione più bassa nella fascia di età 46-55 anni (11%) e nel Centro Italia (10%).
Al contrario, se si considera l’intenzione di acquisto il dato è più che positivo: il 77% degli intervistati sta considerando l’idea di acquistarne uno. Del restante 23%, sono soprattutto le donne (26%) e gli adulti nella fascia di età 46-55 anni (28%) a non sentire il bisogno di acquistare un rilevatore di CO. Tra le principali motivazioni ci sono il costo e il fatto che ancora non se ne veda la necessità, ritenendo che sia sufficiente arieggiare gli ambienti aprendo le finestre. Un metodo utile, ma non sempre sufficiente.

Come e dove installare i rilevatori

I rilevatori di Monossido di Carbonio devono essere collocati sul muro. Il fumo è più leggero dell’aria e quindi sale rapidamente verso il soffitto: per questo motivo il rilevatore di fumo va installato nel punto più alto della stanza. Al contrario, il Monossido di Carbonio ha la stessa densità dell’aria, mescolandosi nell’ambiente e soprattutto laddove l’aria circola di più: il centro della stanza.

Per questo motivo il rilevatore di CO va collocato ad altezza uomo e a circa 2 metri dall’apparecchio di combustione per un’efficacia maggiore. Solo il 24% degli intervistati ha risposto correttamente.

Il rilevatore di Monossido di Carbonio intelligente di Netatmo
Il Rilevatore di Monossido di Carbonio intelligente di Netatmo avvisa con un allarme da 85 dB e con una notifica immediata sullo smartphone se i livelli sono troppo alti

 

Il rilevatore di Monossido di Carbonio intelligente di Netatmo

Capace di rilevare in tempo reale e con precisione la quantità di particelle di CO emesse dagli apparecchi a combustione domestici (come stufe, scaldabagno, camino, …), il Rilevatore avvisa con un allarme da 85 dB e con una notifica immediata sullo smartphone se i livelli sono troppo alti. Inoltre, è dotato di una batteria dall’autonomia di 10 anni, durata di vita massima di tutti i rilevatori di Monossido di Carbonio.

Infine, grazie alla funzione di Auto-Test, il dispositivo verifica autonomamente il proprio funzionamento, inviando un avviso sullo smartphone in caso di necessità. Il Rilevatore di Monossido di Carbonio è disponibile a un prezzo consigliato al pubblico di 99,99 €.




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