Nasce a Milano il primo showroom OBI: 450 mq dedicati al design, alla consulenza e all’“Intelligenza Manuale”

OBI inaugura a Milano, in via Piceno 11, il suo primo Showroom globale, uno spazio di 450 mq dedicato alla progettazione e alla consulenza. Non un punto vendita tradizionale, ma un concept pilota con brand selezionati di arredo, bagno, superfici e domotica.

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Nasce a Milano il primo Showroom OBI 450 mq dedicati al design, alla consulenza e all’“Intelligenza Manuale”OBI inaugura in via Piceno 11, in zona Dateo, il suo primo Showroom a livello globale, scegliendo Milano come città simbolo di innovazione e design. Uno spazio di 450 mq, pensato non come semplice estensione della grande distribuzione, ma come luogo dedicato alla progettazione e alla consulenza, con un’offerta selezionata di brand noti del settore arredo, bagno, superfici e domotica.

Nasce a Milano il primo showroom OBI

A differenza dei tradizionali punti vendita OBI, lo showroom non propone private label né assortimenti da scaffale, ma un’esposizione mirata di soluzioni di fascia diversa, incluse collezioni per l’arredo bagno e per l’outdoor. L’obiettivo è accompagnare clienti e professionisti – architetti, interior designer e progettisti – nella realizzazione di spazi dell’abitare più attenti, funzionali e personalizzati.

“Lo showroom di Milano segna un passo importante nella nostra strategia in Italia: non è solo un punto vendita, ma uno spazio consulenziale, un luogo dove le progettualità prendono forma attraverso l’esperienza e la relazione con professionisti”, ha dichiarato Gabriele Gennai, Amministratore Delegato di OBI Italia.

L’Intelligenza Manuale: un progetto culturale

Durante la presentazione alla stampa, OBI ha illustrato i risultati della ricerca “Intelligenza Manuale”, condotta con GfK – An NIQ Company*. I dati confermano come, nell’era digitale, le competenze manuali restino un patrimonio prezioso per il Paese: per l’80% degli italiani rappresentano un fattore che rafforza le relazioni sociali, mentre il 91% le considera fondamentali nella vita quotidiana. Tuttavia, il 62% riconosce un calo delle abilità pratiche rispetto a dieci anni fa, segno di una progressiva perdita di familiarità con un “saper fare” che da sempre caratterizza la cultura italiana.

Le professioni artigiane continuano comunque a godere di grande rispetto: il 77% degli italiani le ritiene di valore e meritevoli di maggiore considerazione, mentre la metà del campione auspica un sostegno più concreto da parte delle istituzioni, soprattutto in termini di formazione, semplificazione burocratica e riduzione della pressione fiscale.

Interessante anche il rapporto con la tecnologia: il 74% degli intervistati vede nell’integrazione tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza Manuale non una minaccia, ma un’opportunità. Tra i benefici attesi emergono la riduzione degli errori, il supporto alla progettazione e la capacità di affrontare problemi imprevisti.

Da qui nasce la scelta di OBI di trasformare l’Intelligenza Manuale in un progetto culturale: attraverso una serie di workshop esperienziali in collaborazione con The Offline Club, le persone saranno invitate a “disconnettersi” dal digitale e “riconnettersi” con il valore del saper fare manuale, creando community locali e momenti di condivisione autentica. Un percorso che non guarda solo al fai-da-te, ma più in generale al contributo delle abilità pratiche nel definire un futuro in cui innovazione e manualità si rafforzano reciprocamente.

L’Intelligenza Manuale un progetto culturale
Lo showroom OBI in via Piceno 11, in zona Dateo a Milano

 

Un format strategico e scalabile

Lo showroom di via Piceno non è stato concepito come succursale, ma come concept pilota scalabile e replicabile in altre città europee. La scelta di Milano, con il suo bacino di progettisti, designer e clienti finali esigenti, conferma la volontà di OBI di posizionarsi come brand non solo vicino e competente, ma anche culturalmente rilevante.

Con questo nuovo spazio, OBI riafferma la propria centralità nel settore del fai-da-te e del design abitativo, proponendo un modello che unisce consulenza, tecnologia e valorizzazione del “saper fare” come elementi distintivi.

*Ricerca realizzata a luglio 2025 su un campione di 1.000 persone intervistate tra i 18 e i 70 anni, rappresentativo per genere, età e area geografica





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