Indice degli argomenti:
- Riciclo senza limiti
- Cartone intelligente
- La luce come opera d’arte
- Piani hi-tech
- Vetro che rinasce
- Una nuova pietra
Il prefisso “ri” anteposto ai verbi conferisce generalmente un significato reiterativo all’azione, esprime un atto che si rinnova e fa pensare ad una rinascita. Oggi questo prefisso è accostato, anche graficamente, alla green economy e molto spesso anche al design, e attraversa trasversalmente diversi settori dell’industria e dell’artigianato.
Dal 1997 il Decreto Ronchi ha aperto al nuovo orizzonte della raccolta differenziata, oggi entrata a far parte dei nostri gesti quotidiani e dal 2015, con l’Agenda 2030, il simbolo dell’infinito (della materia che si esaurisce mai) rappresenta il Goal 12 (dei Sustainable Development Goals).
Il design, come disciplina artistica, è uno degli ambiti in cui l’azione del recupero e reimpiego dei materiali ha maggiormente mostrato le sue potenzialità espressive. E così, da un sistema nato dalla necessità di rimodulare l’impatto umano sull’ambiente e ridurre il consumo di risorse, prende forma una nuova filiera del made in Italy che coinvolge aziende e creativi.
Ecco alcuni degli esempi più virtuosi e belli.
Riciclo senza limiti
Costume di Stefan Diez per Magis
Costume è un divano realizzato con scarti industriali per la struttura che a sua volta è stato progettato per essere riciclato in futuro, almeno in alcune sue parti: “Un divano diventa riciclabile in primo luogo grazie alla modularità della sua struttura”, ha spiegato il suo autore, Stefan Diez. E infatti Costume può essere smontato in diverse componenti e questa struttura modulare permette di lavare o sostituire le parti sporche o usurate.
Si è partiti dall’idea di creare un prodotto che permettesse l’uso consapevole dei materiali e in quest’ottica, la maggior parte dei materiali impiegati nel sistema – divano può essere facilmente riciclata. In tutto solo quattro elementi: il modulo di seduta vero e proprio, che può essere poi completato con un bracciolo a destra o sinistra e con una ottomana. L’azienda è molto sensibile alle tematiche ambientali e ha sviluppato una propria idea di produzione circolare; inoltre, per le proprie produzioni utilizza energia da fonte idroelettrica proveniente dall’impianto idrico di Grosio (SO) e i materiali sono certificati, come il legno FSC®, l’MDF, i pannelli di origine lignea CARB e TSCA title VI.
Cartone intelligente
Ecodesign Collection di Giorgio Caporaso per Lessmore
Elementi d’arredo dalle forme sinuose, come la X2Chair, realizzati in cartone riciclabile. Il cartone è sottoposto a un trattamento che lo rende più solido e resistente ma non impedisce che possa essere completamente riciclato. Gli elementi d’arredo sono disponibili in diversi colori. La linea insieme al marchio Lessmore nasce dall’ingegno dell’architetto Giorgio Caporaso e comprende sedute, tavoli, sistemi e complementi ispirati al design modulare e componibile che proprio per questa caratteristica possono essere disassemblati e riparati e in ultimo stadio di andare a fine vita allo smaltimento differenziato e al riciclo.
Diversi materiali, primo fra tutti il cartone, ma anche il legno, il metacrilato e la bioplastica, vengono combinati tra loro per dare vita a prodotti resistenti, capaci di durare nel tempo. I materiali impiegati sono spesso già riciclati, o certificati FSC.
La luce come opera d’arte
Brecce, Dora, Diametri di Marco Stefanelli
Brecce, Dora e Diametri sono tre collezioni di oggetti luminosi da interni ed esterni progettate e realizzate dal designer torinese Marco Stefanelli che utilizzano ceppi di cedro ricavati da scarti di segheria e resina. Questi elementi scultorei, al limite tra arte e design si caratterizzano per la magistrale dialettica tra la natura (che rinasce), la tecnologia del LED e la trasparenza della resina.
“Uso la luce che esce dalle grinze di una materia navigata, stampata, che possiede nella sua sostanza la memoria di ciò che non è più”, spiega l’autore sul sito.
Piani hi-tech
Cosmolite di Stone Italiana
Lastre hi-tech composte interamente da inerti da riciclo pre-consumo diversi dal quarzo. Con questo materiale si realizzano generalmente piani di lavoro per la cucina perché presenta una resa estetica di impatto unità alle prestazioni funzionali e igieniche.
Vetro che rinasce
Il Paese delle Meraviglie di Tonelli Design
Di fronte alla mole di scarti derivanti dagli sfridi di lavorazione (circa 10 tonnellate annue di scarti), il marchio Tonelli Design, con il designer Paolo Lomazzi, ha trovato un’alternativa alla discarica con la tecnologia Kristal Fusion. Si tratta di una tecnica di lavorazione che unisce al vetro altri materiali come la resina e da vita a un altro materiale resistente e plastico con cui poter creare nuovi prodotti, come la linea Il Paese delle Meraviglie.
Krystal Fusion può essere declinato cromaticamente grazie alla sua base vitrea che garantisce una struttura molecolare analoga a quella dei liquidi, risultando così plasmabile. Il vetro di scarto risulta così riciclato al 100%.
Una nuova pietra
Alpi 4.0 di Grassi Pietre
Questo rivestimento per interni ed esterni nasce dal riutilizzo degli scarti di Pietra di Vicenza delle cave dell’azienda Grassi Pietre. L’impasto è a base cementizia e non presenta resina o altri aggreganti. I frammenti che compongono il prodotto hanno dimensioni da 2 a 4 cm e sfumature di grigio chiaro e scuro. Il risultato è un rivestimento a grana grossa, con un ritmo compositivo movimentato e mai uguale a sé stesso. Lastre base di 305×125 cm dalle quali ricavare diversi formati standard o cut to size (tagliato su misura).
Foto in apertura: Il Paese delle Meraviglie di Tonelli Design