In Italia e non solo, il connubio tra ceramica e sostenibilità sta emergendo come una tendenza sempre più seguita e realizzata attraverso iniziative mirate ed efficienti. Il settore ceramico si sta orientando verso il futuro, adottando pratiche che favoriscono la sostenibilità ambientale e sociale.
Dove si produce la ceramica in Italia?
Nel nostro paese la tradizione ceramica è consolidata e tante sono le eccellenze produttive, in altrettante aree territoriali. I principali distretti industriali di questo settore sono:
- Sassuolo e Scandiano, in Emilia Romagna, principale per numero di aziende e di produzione (pari al 90% della realizzazione nazionale di piastrelle);
- Imola e Faenza, nella stessa regione, rinomato per la ceramica artistica e di design
- Impruneta, in Toscana, specializzato nella terracotta e quindi nella produzione di elementi per l’edilizia, oltre che per vasi e altri oggetti decorativi;
- Civita Castellana, nel Lazio, e Sesto Fiorentino, in Toscana, dalla lunga tradizione nel campo dei sanitari;
- Vietri sul Mare, in Campania, celebre per prodotti decorati a mano;
- Bassano del Grappa, in Veneto, specializzato nelle piastrelle di gres porcellanato.
Il comparto è leader mondiale nella produzione di piastrelle e di sanitari, grazie alla qualità e all’affidabilità dei risultati (frutto sia di una tradizione secolare sia di un know-how ingegneristico avanzato), al design, all’efficienza produttiva. Oltre che per l’attenzione alle istanze ambientali.
Quali sono i rischi ambientali del settore ceramico?
Il settore ceramico ha presentato fino ad oggi diverse criticità dal punto di vista dell’impatto ambientale, tuttavia già mitigate, nel nostro paese e in quelli più avanzati, da una serie di misure, assodate nei processi aziendali oppure in via di definizione.
Emissioni in atmosfera
La macinazione, l’atomizzazione e la cottura delle materie prime, pur di origine naturale, generano polveri sottili, mentre la combustione fossile per l’alimentazione dei forni crea anidride carbonica e altri gas serra, negativi per il riscaldamento atmosferico. Inoltre, alcuni additivi e smalti possono rilasciare composti organici volatili (VOC), dannosi per la salute umana.
Consumo e inquinamento idrico
La produzione ceramica richiede generalmente un notevole consumo idrico. E le acque reflue derivate dai processi produttivi possono contenere argilla, smalti e altri inquinanti altamente dannosi per gli ecosistemi naturali.
Consumo energetico
La produzione della ceramica è altamente energivora, richiedendo un ingente consumo di fonti non rinnovabili.
Produzione di scarti
Le diverse fasi realizzative generano sfridi di argilla, smalti e altri materiali, che devono poi essere smaltiti correttamente. Anche l’utilizzo di imballaggi non riciclabili può contribuire all’aumento dei rifiuti, con conseguenze negative sull’ambiente.
Ceramica e sostenibilità ambientale è dunque un binomio significativamente sfidante, che il settore sta affrontando con un approccio proattivo e con l’implementazione di soluzioni concrete, atte a ridurre gli impatti negativi e a rendere i sistemi industriali compatibili con quelli naturali e rispettosi.
Cosa si può fare per la sostenibilità nel settore ceramico?
La normativa
Da giugno 2021 esiste una norma in merito, la ISO 17889-1:2021, Ceramic tiling systems – Sustainability for ceramic tiles and installation materials – Part 1: Specification for ceramic tiles, seguita l’anno scorso dalla seconda parte (ISO 17889-2:2023, inerente i materiali per la posa delle piastrelle, come adesivi, fughe, membrane), primo standard internazionale applicato alle piastrelle di ceramica sostenibili, costituito da 38 indicatori inerenti gli aspetti ambientali, sociali, economici di ogni prodotto. Un passo non da poco, visto che risulta in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dall’ONU per Agenda 2030.
Le associazioni
Le associazioni di categoria italiane stanno già da tempo lavorando sul binomio ceramica e sostenibilità, spingendo su una evoluzione ecologica del comparto. E comunicando agli operatori del settore e agli acquirenti tali avanzamenti.
Allo scorso Cersaie, Confindustria Ceramica ha promosso una campagna incentrata sulle otto prerogative per una ceramica davvero sostenibile – riutilizzo di materiali di scarto, cogenerazione energetica e fotovoltaico, durata rispetto ai tempi di produzione, riciclo totale dell’acqua, dichiarazione ambientale di sostenibilità, abbattimento delle emissioni di sostanze nocive, non-proliferazione di batteri, applicazione normativa ISO -, declinata attraverso immagini sintetiche e supporti dal sapore vintage (come ad esempio le cartoline) per raccontare al grande pubblico, in modo immediato e gradevole, aspetti prettamente tecnici.
Alcuni esempi di aziende sostenibili
Le azioni di mitigazione dell’impatto ambientale da parte dei produttori del settore ceramico sono perseguite su più fronti:
- migliorare l’efficienza energetica, grazie a tecnologie avanzate applicate all’approvvigionamento delle fonti e a sistemi che ne calibrino lo sfruttamento;
- trattare e riutilizzare le acque reflue, implementando gli impianti di depurazione, abbattendo nel contempo il carico inquinante;
- ridurre drasticamente gli scarti, reintroducendone gran parte nei processi di produzione e promuovendo l’economia circolare e lo smaltimento corretto delle rimanenze;
- sviluppare nuove tecniche sostenibili, a basso impatto sull’ambiente, in base a principi di eco-compatibilità condivisi.
Un operato che, nel nostro paese grazie agli investimenti delle aziende di settore concentrati sensibilmente sui temi del rispetto ambientale, sta portando i suoi frutti. Il miglioramento è rivelato dai dati di Confindustria Ceramica: 99% di emissioni di polveri abbattute, 47% del fabbisogno energetico autoprodotto, mediante sistemi fotovoltaici (nel 2023 più che raddoppiati rispetto all’anno precedente) e cogenerazione ad alta efficienza, maggiore circolarità economica.
Oggi infatti la quasi totalità dei siti produttivi reimmette nei processi produttivi i propri sfridi crudi e cotti così come le acque reflue, mentre da tempo (fin dal 2015) gran parte delle aziende ha intrapreso un percorso di trasparenza con la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), riportante le prestazioni ambientali dei prodotti lungo l’intero ciclo di vita.
Una comunicazione ambientale volontaria, certificata e verificata in modo indipendente, che esprime, in modo comprensibile per i consumatori e confrontabile, i valori delle performance ambientali di un oggetto nell’arco della sua vita, secondo lo standard ISO14025.
Acquabella
Tutti i prodotti per il bagno Acquabella sono marchiati A+ e privi di composti organici volatili e silice. Dal ciclo di vita lungo, sono realizzati con processi senza utilizzo di acqua e a basso consumo di energia, con imballaggi di materiali riciclati, legno certificato FSC® e meno plastica possibile. Per questo ad esempio i piatti doccia hanno appena ricevuto la Environmental Product Declaration EPD, certificazione che ne riporta l’impatto ambientale. Inoltre, il trasporto è ottimizzato nell’organizzazione, mentre la ricerca nel settore della sostenibilità è continua.
Azzurra
Il marchio Azzurra è stata premiata nel 2022 con l’Ecol Design Award, riconoscimento all’elevata efficienza ecologica aziendale, raggiunta attraverso la riduzione dei rifiuti, la valorizzazione dei materiali di scarto, il risparmio dei combustibili fossili, la mancanza di produzione di anidride carbonica e la preservazione dell’acqua. Inoltre, l’azienda sostiene un EcoBosco, foresta nata dalla collaborazione tra Recycla e Treedom.
Roca Group
Roca Group ha investito nel primo forno elettrico a tunnel al mondo per la produzione ceramica sanitaria. Dopo quattro anni di studio e il brevetto, l’impianto, alimentato a energia elettrica da fonti rinnovabili, è stato installato nel sito produttivo Laufen a Gmunden, in Austria. Altamente efficiente, decarbonizzato e automatizzato, fornisce una valida alternativa alla cottura tradizionale con combustibili fossili e rappresenta il punto di svolta per il primo impianto di produzione ceramica sanitaria a impatto zero al mondo entro il 2024.
Scarabeo Ceramiche
Scarabeo Ceramiche ha inaugurato un forno produttivo di nuova generazione, per la cottura della ceramica. Interamente made in Italy, lungo 90 metri, opera in modo totalmente automatizzato a ciclo continuo con una miscela gas/idrogeno, abbattendo sensibilmente i consumi energetici. Un ulteriore tassello della transizione green dell’azienda, il cui sito produttivo ha un impianto fotovoltaico, un sistema di cogenerazione, illuminazione totalmente a led e un processo di depurazione e di reimmissione nella lavorazione di tutta l’acqua necessaria.
VitrA
L’impianto VitrA a Bozüyük (Turchia) integra in modo virtuoso tecnologia, AI, sostenibilità grazie a un investimento di oltre 76 milioni di euro. Gli impianti, che sfruttano l’intelligenza artificiale più avanzata, garantiscono una automazione end-to-end e includono un impianto solare per la transizione verso un’energia verde certificata I-REC.
I consumatori
I consumatori possono contribuire orientandosi verso prodotti ceramici sostenibili, realizzati con processi attenti all’ambiente, materiali riciclati, a basso contenuto di sostanze nocive, certificati secondo standard internazionalmente riconosciuti. Nel contempo è fondamentale anche supportare le aziende del comparto che si distinguano per l’adozione di modelli produttivi eco-compatibili, che contemplino un reale impegno nella tutela delle risorse naturali e del territorio.
Articoli correlati
Sanitari colorati: come rendere il bagno più glamour ed efficiente
Tra natura e bellezza: la ceramica è la regina della casa
Foto in apertura: Foto archivio Cersaie 2023