Un luogo ricco di storia e una sfida progettuale da affrontare. Ci troviamo nel centro storico di Piacenza, in un edificio degli anni Sessanta situato nei pressi di quello che un tempo era uno dei mulini urbani dell’epoca romana. Qui ha preso vita un progetto che mi ha particolarmente coinvolta, sia dal punto di vista professionale che umano.
“Letizia, sono disperata, ho comprato casa ma non riesco proprio a capire come arredare la cucina. Mi aiuti?”
Con queste parole mi ha contattata F., una giovane artigiana che realizza abbigliamento e accessori fatti a mano. Era entusiasta del suo nuovo appartamento, ma non riusciva a immaginare come dare forma alla cucina dei suoi sogni. Senza una soluzione concreta, le sembrava impossibile trasferirsi con suo figlio nella nuova casa.
L’appartamento, recentemente ristrutturato, presentava ambienti ampi e ben distribuiti: un’ottima base di partenza. Tuttavia, la cucina era diventata per lei un vero e proprio incubo progettuale, tanto che “neanche il falegname ha saputo darci una soluzione”.
Da dove si parte? Palette colori e ispirazione
Per allentare la tensione iniziale e cominciare a dare una forma concreta alle idee, ho iniziato a lavorare sulla moodboard e sulla palette colori. È una delle fasi che amo di più, perché consente di creare fin da subito un’immagine d’insieme armoniosa ed evocativa, allineando materiali, finiture e sensazioni.
Le richieste della cliente e la situazione iniziale
La cucina si sviluppava a forma di “L”, ma con una chiusura particolarmente stretta. Le pareti erano tutte fuori squadro, e l’unica parete realmente sfruttabile era interrotta da una finestra e da un calorifero molto ingombrante. Il progetto doveva tenere conto di vincoli tecnici e impiantistici non modificabili, e al contempo accogliere esigenze ben precise: lavastoviglie, raccolta differenziata, lavatrice e asciugatrice, il tutto all’interno di un budget definito.
Vincoli strutturali e impiantistici da rispettare
Non era possibile eliminare le pareti per aprire lo spazio verso la zona giorno, né modificare il plafone, sotto il quale ho poi ricavato la zona lavanderia, in quanto ospita il vano scala del palazzo. Anche gli scarichi e il termosifone dovevano restare nella posizione originale.
Nonostante le limitazioni, ho voluto presentare a F. tre proposte progettuali, ciascuna con caratteristiche e vantaggi diversi, per esplorare al massimo le possibilità offerte dallo spazio.
La prima soluzione era più compatta, ma permetteva di inserire un tavolo più ampio per ricevere gli amici. Tuttavia, offriva poco piano di lavoro, poco adatta per chi, come F., ama cucinare.
La seconda opzione prevedeva una penisola d’appoggio che aumentava lo spazio contenitivo e operativo. Una proposta efficiente ma, a suo avviso, troppo vincolante nei movimenti quotidiani.
La terza soluzione: su misura, funzionale, armonica
La terza proposta si è rivelata quella vincente. Ho progettato un piano di lavoro continuo che corre lungo tutta la parete della cucina, realizzato completamente su misura per adattarsi al disegno della finestra e al suo davanzale.
La zona operativa è dotata di piano cottura a induzione con cassetti profondi per posate, tovaglie e pentole. L’angolo è stato risolto con una base su misura per compensare il fuori squadro. Seguono una lavastoviglie da 45 cm, il lavello e una base a giorno dove F. ha disposto i suoi libri di cucina. Chiude la composizione una base dispensa per piccoli elettrodomestici e il suo adorato angolo del caffè, perfettamente integrato nel contesto.
Lo spazio davanti al calorifero è stato lasciato libero per favorire la circolazione del calore, ma il piano superiore è stato esteso anche lì per garantire continuità e funzionalità.
Una lavanderia nascosta, funzionale e ordinata
Sotto la scala ho ricavato un vano chiuso da due ante a libro, pensato per ospitare la zona lavanderia con lavatrice, asciugatrice, caldaia e raccolta differenziata (plastica, vetro, carta). Le ante scorrono su binari superiori a scomparsa e sono guidate da rotelle inferiori nascoste, garantendo un risultato pulito e discreto.
Dettagli di stile: rivestimenti e resa finale
Il tocco personale di F. si è espresso nella scelta delle piastrelle: formato 30×30 cm, riproducono listelli verdi lucidi e sono state posate in verticale fino al soffitto, enfatizzando l’altezza della stanza e donando profondità visiva.
Il risultato finale è una cucina funzionale, armonica e completa di ogni comfort, capace di unire estetica e praticità in ogni dettaglio. F. ha finalmente il suo spazio ideale, dove cucinare, ospitare e condividere momenti speciali con il suo bambino.
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A presto,
Letizia
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Photo credit: Letizia Bonatti