Indice:
- I vantaggi di un impianto connesso
- Ma serve la messa a norma
- Interventi senza rotture
- Fai da te o affidarsi a un professionista?
- La serie Idea di Vimar
- Gli altri componenti che possono diventare smart
Può un interruttore elettrico di tipo tradizionale trasformarsi in un impianto di ultima generazione grazie al quale comandare l’illuminazione della casa, alzare e abbassare le tapparelle, controllare i consumi elettrici? Oggi, con l’aiuto della tecnologia, queste e altre funzioni sono alla portata di molte delle abitazioni in cui viviamo.
Grazie all’evoluzione della produzione è infatti possibile rendere smart un impianto elettrico tradizionale e fare del proprio alloggio, in modo rapido e senza interventi sulle murature, un ambiente connesso ad altri dispositivi tramite l’utilizzo di Internet e controllare, a distanza, praticamente tutto il proprio appartamento.
Per farlo è sufficiente sostituire gli interruttori tradizionali con i nuovi dispositivi, capaci di ospitare deviatori, attuatori e gateway connessi, trasformando l’impianto esistente in uno di ultima generazione. Mediante un app o uno smart speaker è così possibile accedere anche da remoto ed eseguire le operazioni desiderate.
I vantaggi di un impianto connesso
Rispetto a uno tradizionale, l’impianto connesso permette di avere a portata di mano o di voce una serie di funzioni. In questo modo è possibile garantire una casa confortevole, efficiente e sicura, migliorando la vita di chi vi abita e aumentando il valore del proprio immobile.
Ma serve la messa a norma
Per funzionare correttamente, onde evitare spiacevoli sorprese, gli impianti elettrici devono essere sottoposti a interventi di manutenzione. Spesso, invece, si tende a intervenire solo quando si verificano disfunzioni o, peggio, incidenti.
Le statistiche non lasciano dubbi: oltre un terzo degli impianti domestici esistenti non sono conformi alle normative. Il rinnovo dei vecchi impianti elettrici rappresenta quindi un’opportunità da cogliere sia da parte delle imprese installatrici, sia degli amministratori di condominio e, ovviamente, dei proprietari degli alloggi.
Interventi senza rotture
Oltre che per le nuove costruzioni, i prodotti connessi sono la soluzione ideale in caso di ristrutturazione dell’abitazione per il potenziamento delle funzioni di un impianto esistente e il supporto agli anziani e alle persone con difficoltà motorie.
Trasformare dunque la propria casa in un edificio connesso è semplice, veloce e senza intralci: basta sostituire alcuni interruttori tradizionali con i nuovi meccanismi e poi alimentarli.
Fai da te o affidarsi a un professionista?
Per trasformare i tradizionali interruttori in apparecchi smart occorre effettuare alcuni lavori che, nella totalità dei casi, si collocano come opere di manutenzione straordinaria. Infatti, secondo il decreto ministeriale 37 del 2008 tutto ciò che non è di nuova installazione, trasformazione, ampliamento o manutenzione ordinaria, come per esempio la sostituzione di un componente con caratteristiche diverse dalle precedenti, aggiunta o spostamento di prese o punti luce esistenti, ricade appunto negli interventi straordinari.
Essendo tali e per disporre poi di un impianto a norma, che risulti sicuro e che non comporti pericolo per chi ne usufruisce, è fondamentale rivolgersi a personale specializzato e competente, che non solo sia in grado di eseguire i lavori, ma che possa rilasciare la Dichiarazione di conformità.
La serie Idea di Vimar
Anche la serie Idea di Vimar, un prodotto classico della società di Marostica, grazie ai nuovi dispositivi, diventa smart. In questo modo, le linee rigorose della placca in versione Classica o quelle più morbide della versione Rondò (disponibili entrambe in tecnopolimero o in metallo pressofuso verniciato), potendo ospitare deviatori, attuatori e gateway connessi, trasformano l’impianto elettrico tradizionale in uno capace di gestire in modo semplice fino a 16 scenari, garantendo anche un’elevata personalizzazione della propria casa. In pratica diventa un impianto connesso.
Grazie ai comandi in radiofrequenza, l’impianto può essere esteso in qualsiasi momento: infatti, utilizzando la tecnologia Bluetooth, i comandi per essere alimentati non richiedono né fili né batterie e possono essere collocati anche su supporti di vetro o legno.
Gli altri componenti che possono diventare smart
Oltre agli interruttori, che sono alla base dell’IoT dell’impiantistica, diversi, allo stato attuale, sono i componenti che possono diventare smart. Le prese elettriche, ad esempio: grazie all’integrazione con l’impianto si possono attivare o disattivare a distanza o in automatico, per interrompere o riattivare il passaggio di corrente. Quindi i contatori, che in realtà sono già connessi al sistema di distribuzione.
Segue l’interruttore magnetotermico differenziale: si tratta di una novità, da poco disponibile sul mercato; per riattivare la corrente, il salvavita connesso si può governare anche a distanza per mezzo di uno smartphone. Infine, ci sono le lampadine, che possono essere controllate sia in automatico che manualmente sempre da smartphone, con possibilità di disporre di diverse varianti e funzioni, come il controllo della luce emessa e la possibilità di cambiare colore, tra più lampade anche in modo coordinato.