Pulire casa non è solo una questione funzionale. Dietro ogni gesto di igiene e ordine si nasconde un atto simbolico: una forma di cura verso sé stessi, verso chi condivide i nostri spazi, e verso l’ambiente in cui viviamo.
In questo articolo esploriamo la relazione profonda tra pulizia e benessere domestico, osservando come ogni scelta — dai prodotti che usiamo, ai gesti quotidiani, fino alla gestione dello spazio — racconti il nostro modo di abitare.
Parleremo dell’igiene come forma di consapevolezza, del valore educativo dell’ordine, di pulizia come prevenzione e rispetto, fino a toccare l’impatto ambientale delle nostre abitudini e il ritorno alla ritualità del pulire. Perché la casa non è solo un luogo fisico, ma un ecosistema di relazioni, affetti e scelte.
Pulito in casa: educare al gesto quotidiano
L’importanza di conoscere il “come” e non solo il “cosa” nei gesti domestici.
L’igiene della casa come pratica consapevole, non automatica.
I gesti quotidiani che facciamo disegnano durante la giornata il nostro inevitabile impatto ambientale.
La sostenibilità parte sempre dal mettere radicalmente in discussione i nostri comportamenti ed essere disposti a cambiarli, uno alla volta, in un processo virtuoso che ci avvicinerà, lo speriamo, in futuro, all’impatto zero.
Anche nella gestione della casa possiamo fare la differenza scegliendo con consapevolezza le soluzioni giuste e davvero utili.
L’igiene e il pulito sono fondamentali per una vita sana anche se occorre sempre vigilare dagli eccessi e dalle fobie che ci portano ad esagerare con inutili sprechi di prodotti e di tempo.
Lavare con intelligenza – la gestione corretta dei detersivi
Quanto detersivo è davvero necessario?
Il rispetto dei dosaggi è fondamentale, soprattutto quando si parla di detersivi per lavatrice che hanno le formule più ricche di tensioattivi di tutto il mercato. Ogni marchio, ogni prodotto ha la sua dose, definita in base alla formula scelta e quella va rispettata per molte ragioni.
La prima è che quasi mai serve tanto detersivo perché laviamo capi poco sporchi; meglio metterne qualche goccia pura su qualche eventuale macchia piuttosto che aumentare la quantità complessiva da versare nel cassettino.
Nuncas consiglia proprio questa abitudine sui propri prodotti, consapevole del fatto che tutte le formule sono sicure e molto delicate sulle fibre e anche applicati puri non danneggiano i capi, anche quelli più preziosi.
La seconda ragione è che un eccesso di prodotto può portare a generazione anomala di schiuma e alla conseguente difficoltà di risciacquo: nell’oblò della lavatrice a fine lavaggio permane un po’ di schiuma segno che anche sui capi possono essere rimasti residui che irrigidiscono le fibre e possono generare irritazioni alle pelli più sensibili.
Ogni eccesso poi è ovviamente uno spreco, di costo e di risorse.

Come leggere le etichette e seguire le dosi consigliate
Le dosi di prodotto corrette sono indicate in etichetta sulla base di tre parametri:
- Peso dei capi asciutti: pesare i capi ogni tanto per farsi un’idea dei pesi che carichiamo in lavatrice può essere utile. È facile utilizzando una bacinella per panni e una bilancia pesapersone. Ci si pesa con la bacinella piena in mano e ancora con la bacinella dopo aver messo i capi in lavatrice ed è presto fatto. Da considerare che purtroppo le lavatrici sembrano già piene quando cariche solo a metà del totale dichiarato: pesare per credere.
- Quantità di sporco: poco, normale o molto.
- Durezza dell’acqua. In passato per la tipologia di tensioattivi utilizzati la durezza dell’acqua aveva un impatto notevole sulla efficacia del prodotto. Oggi con i nuovi tensioattivi efficaci a freddo il problema è parzialmente risolto ma un aumento del dosaggio in caso di acqua molto calcarea può essere consigliato.
Differenze tra detersivo liquido, in polvere e in capsule
I detersivi in polvere, i primi introdotti anni fa nel mercato sono sempre meno diffusi. Le loro caratteristiche intrinseche, l’alcalinità elevata e la residualità dovuta a una solubilità non ottimale, li rendono particolarmente aggressivi sia sulle fibre naturali che su quelle sintetiche. I capi risultano rigidi, secchi e i colori sbiadiscono.
Nuncas non produce detersivi in polvere ma solo formulazioni liquide, più delicate, completamente solubili e facilmente risciacquabili. Erroneamente si pensa che i prodotti in polvere siano più concentrati ma non è così: anch’essi contengono una sorta di riempitivo che nei liquidi è acqua e nelle polveri è in sale.
L’impatto ambientale di un detersivo in polvere è spesso maggiore di quelli liquidi poiché se è vero che l’acqua è una risorsa importante e non va sprecata, essa è però anche facilmente disponibile senza costi e impatti di trasporto, confezionamento e lavorazione, cosa che invece non si addice a qualsiasi sale riempitivo, sia esso un carbonato, solfato o cloruro.
Inoltre, la sintesi ovvero il processo che porta alla realizzazione dei tensioattivi avviene spesso in ambiente acquoso e questa acqua viene lasciata insieme alla materia prima ottenuta se dovrà essere utilizzata in un prodotto liquido, nel caso di utilizzo in polveri essa dovrà essere eliminata per essicazione con un notevole utilizzo di energia e relative emissioni di CO2.
Ancora una volta è necessario approfondire nel dettaglio l’impatto ambientale complessivo di un prodotto prima di definirne la maggiore o minore sostenibilità.
Lavatrice, alleata o nemica? Uso corretto ed errori comuni
Temperatura: quando serve l’acqua calda e quando no
Se è vero che la temperatura elevata delle lavatrici aiuta a solubilizzare i grassi, è altrettanto vero che alcune macchie con l’acqua calda si fissano ai tessuti e non se ne vanno più (ad esempio, sangue, mirtilli, uovo).
Oggi, inoltre, i detersivi lavano bene anche a basse temperature grazie alla introduzione nelle formule, ormai da decenni, degli enzimi che hanno drasticamente migliorato l’efficacia pulente, riducendo la necessità di utilizzare eccessive quantità di tensioattivi e ampliando la tipologia di macchie che possono essere facilmente rimosse.
Oggi utilizzare un buon detersivo enzimatico consente di lavare quotidianamente sempre al di sotto dei 40°C (spingendoci anche a 20 °C con i capi meno sporchi) risparmiando molta energia e riducendo drasticamente l’impatto ambientale del lavaggio.
Nuncas ha in gamma molti prodotti enzimatici come Biolindo, Passione Bianco e Passione Nero, tre detergenti efficaci per il lavaggio di tutti i capi sintetici e in fibre di origine cellulosica come cotone, lino e viscosa.
È opportuno lavare a 60°C solo i tessuti da cui occorre eliminare gli acari, ovvero quando siamo in presenza di persone allergiche ai loro escrementi perché questi insetti muoiono solo sopra i 50°C. Oppure se ci sono persone ammalate in casa o che necessitano di livelli di disinfezione particolari.
Occorre inoltre ricordare che a temperature elevate tutte le fibre, anche se per ragioni differenti, tendono ad irrigidirsi e usurarsi. Lavare a basse temperature è quindi anche un modo per mantenere i capi sempre come nuovi e farli durare di più, un altro punto importante per chi vuole essere più sostenibile possibile.
Per tutte queste ragioni oggi si può essere più sostenibili cominciando dalla scelta del programma e della temperatura giusta, la più bassa possibile.

Prelavaggio, centrifuga, carico pieno: miti da sfatare
Il prelavaggio è come un risciacquo energico a freddo, magari con un po’ di detersivo!
Può essere utile in caso di capi con molto particolato, ad esempio capi infangati, oppure quando sui capi è presente un eccesso di sporco ancora non legato alle fibre che può essere facilmente rimosso; in questo caso un esempio potrebbero essere capi sportivi fradici di sudore o una tovaglia su cui abbiamo sversato un intero piatto di minestra. Il prelavaggio rimuove il grosso in modo che il detersivo poi possa agire solo sullo sporco legato alle fibre. Non serve il prelavaggio in caso di macchie di grasso che non avrebbero il tempo di emulsionarsi ed essere rimosse, né per tutte quelle macchie che richiedono l’azione di un enzima che è caratterizzato da una azione tipicamente più lenta, come quelle di sangue, di frutta, di gelato.
Nel bucato normale di tutti i giorni è inutile quindi sprecare acqua, corrente e detersivo per prelavare i capi perché non ne miglioreremmo né la pulizia, né l’igiene complessiva al termine del programma.
Meglio investire invece su programmi più lunghi che consento al detersivo di agire in profondità e che sono generalmente più ecologici perché hanno rampe di innalzamento della temperatura più controllate e meno energivore.
Attenzione a caricare eccessivamente la lavatrice; è vero che meno lavaggi effettuiamo e minore sarà il nostro impatto ma se i capi non hanno lo spazio di muoversi liberamente nel cestello, l’azione meccanica fondamentale per rimuovere le macchie non si eserciterà.
Meglio valutare bene se un capo è davvero da lavare oppure se, ben ripiegato e riposto, potrà essere indossato una volta ancora; in questo modo ridurremo le lavatrici, senza rinunciare a un pulito impeccabile.
Lavare in lavatrice è anche certamente più sostenibile che lavare a mano e se per capi di tutti i giorni non penseremmo mai alla soluzione “vecchio stile” quando si tratta di capi in lana ancora il lavaggio a mano riscontra molti favori.
Eppure, in lavatrice, con le dovute accortezze, i maglioni anche in cachemire vengono perfetti!
Basta lavarne non più di due o tre alla volta, in base alla dimensione, per evitare che l’eccessivo sfregamento possa usurare le fibre. Scegliere una temperatura di 20° o 30°C, con il detersivo giusto e il programma specifico per lana con centrifuga a 800 giri. Strano? Sembra troppo? E invece è proprio la velocità perfetta per bloccare i capi sulle pareti del cestello così da evitare sfregamento ed avere capi ben strizzati che asciugano in pochissime ore e mantengono la loro morbidezza.
Manutenzione della lavatrice: perché influisce anche sulla qualità del lavaggio
Due sono i nemici della lavatrice: il calcare e le mucillagini su cui crescono batteri e muffe.
Il primo si concentra intorno alle resistenze, dove l’acqua riscaldata tende ad evaporare lasciando uno strato bianco che cresce lavaggio dopo lavaggio.
Questo strato, di calcare appunto, isola il metallo di cui le resistenze sono costituite e rallenta il processo di riscaldamento dell’acqua durante i lavaggi. Due possono essere gli effetti: un maggior richiesta di energia per riuscire a riscaldare l’acqua oppure una impossibilità di raggiungere la temperatura richiesta per tempo durante il programma con conseguente minor efficacia lavante.
Le mucillagini scure, che si accumulano nella guarnizione e nell’area tra il cestello e la camera di lavaggio in cui esso gira, sono invece responsabili dei cattivi odori che rimangono sui nostri capi, nonché del possibile trasferimento di batteri sui capi.
Quindi, se vogliamo avere capi igienizzati e puliti con il minor impatto ambientale, è indispensabile mantenere la lavatrice in ottime condizioni di manutenzione.
Basta una pulizia regolare con prodotti specifici, ogni 6 mesi, per sgrassare, igienizzare, deodorare ed eliminare il calcare.
Evitare di aggiungere additivi ad ogni lavaggio che rappresentano uno spreco, ambientale ed economico, e alterano il funzionamento dei detersivi che, se di qualità, sono formulati per avere al loro interno tutto quello che serve per eliminare al meglio ogni traccia di sporco.
Nuncas ha in gamma due prodotti specifici Nuncas Lavatrice Sgrassante e Nuncas Lavatrice Decalcificante da utilizzare uno alla volta in questa sequenza per ripristinare le condizioni di efficienza perfetta dell’elettrodomestico, Sono prodotti monodose, polveri da mettere nel cestello vuoto prima di avviare un programma di lavaggio per cotone a 60°C (non serve aumentare la temperatura perché questa è più che sufficiente per attivare tutti i principi attivi). Elimineranno ogni odore, rimuoveranno i batteri e scioglieranno tutto il calcare presente negli interstizi e sulle resistenze.
Sostenibilità senza rinunce
È possibile pulire bene senza impattare sull’ambiente?
Ogni gesto che compiamo ha un impatto sull’ambiente che abitiamo. Ogni volta che ci alleniamo emettiamo più anidride carbonica di quando stiamo sul divano, ogni frutto che mangiamo ha avuto una filiera che lo ha portato fino a casa nostra, ogni posata usa e getta anche se compostabile ha un impatto pessimo rispetto ad una di metallo che poi posso riutilizzare.
Non esiste l’impatto zero. Se siamo seri, e analizziamo l’intero ciclo di vita dei prodotti ed elettrodomestici che utilizziamo scopriamo che un impatto negativo, ovvero che perturba il sistema ambiente c’è sicuramente. Per questo occorre diffidare dei claim da impatto zero.
Quello però che possiamo fare è scegliere i prodotti meno impattanti, sia per la loro realizzazione che per le fasi del loro utilizzo. La ricerca sta muovendo passi, a volte lenti a volte più rapidi, per offrire soluzioni più ecologiche senza rinunciare a risultati di pulizia impeccabili.
Una delle cose più importanti da ricercare è la circolarità di materiali utilizzati. Una risorsa estratta dall’ambiente, sia essa di origine fossile o rinnovabile (mi piace questo termine rispetto al banale termine NATURALE perché anche il petrolio è naturalissimo, non è altro che la trasformazione in tempi geologici di flora e fauna acquatica depositatasi sul fondo di mari e laghi), deve poter essere riutilizzata più volte possibile.
Nuncas da più di un decennio produce flaconi interamente realizzati in plastica riciclata e sta implementando nelle proprie formulazioni saponi derivati dalla lavorazione degli oli di frittura esausti dell’industria alimentare e solventi derivati dalla purificazione degli scarti della sintesi farmaceutica.

Trovare risorse nei rifiuti è una delle strade più virtuose da percorrere
L’importanza della biodegradabilità e delle formule concentrate.
Grazie alle regolamentazioni dell’Europa la biodegradabilità (valutata nei sistemi di depurazione delle acque reflue civili e non in ambiente libero, perché si assume che sia responsabilità delle persone, non sversare detersivi direttamente nella terra, nei corsi d’acqua o nel mare) è un obbligo di legge per tutti i tensioattivi utilizzati nei nostri mercati. Non può quindi essere una caratteristica da utilizzare come claim.
Tuttavia, ci sono materie prime aggiuntive che consentono di ottimizzare le funzionalità dei detersivi che possono essere non biodegradabili e se così fosse esse potrebbero accumularsi nell’ambiente e perturbarlo in modo irreversibile.
È il caso delle microplastiche, utilizzate per rendere i profumi più persistenti, o di tanti polimeri utilizzati per esaltare il bianco o rendere viscosi i prodotti (perché quasi tutti i detersivi sono in origine molto liquidi ma al consumatore non piacciono per cui sono resi gellosi artificialmente).
Per orientarsi nella scelta di detersivi che siano davvero totalmente biodegradabili ci si può aiutare scegliendo prodotti che siano certificati da protocolli governativi e non privati (a garanzia di serietà ed indipendenza) come Ecolabel (della commissione Europea) o Blue Angel (del ministero dell’ambiente tedesco).
Per ottenerla occorre rispettare molti criteri di sostenibilità evitando materie prime non biodegradabili, nocive per gli organismi acquatici prima di biodegradarsi o pericolose per la salute.
La linea VEGETALE di Nuncas racchiude prodotti per la pulizia di tutta la casa, dai piatti al bucato passando per superfici e sanitari, tutti certificati Ecolabel, in flaconi con il 100% di plastica riciclata e ipoallergeniche perché con Nichel sotto la soglia critica per chi è allergico, controllato su ogni lotto, prive di allergeni da profumi e conservanti e testate dermatologicamente.
La certificazione Ecolabel prevede anche un test di efficacia in confronto a prodotti tradizionali così da garantire la soddisfazione in uso, senza compromessi: la massima efficacia con il minimo impatto ambientale. Le certificazioni Ecolabel prevedono un rinnovo periodico per adattare le formule alle nuove soluzioni innovative che consento di migliorare sempre più la sostenibilità complessiva del prodotto.
La trappola del “fai da te” nei prodotti casalinghi
Essere sostenibili non deve significare tornare indietro e dimenticare i passi avanti, la ricerca che il nostro settore come tanti altri ha compiuto negli ultimi decenni, ma al contrario deve essere una spinta verso soluzioni sempre più innovative che non ci facciano rinunciare all’igiene che è stata alla base del nostro progresso umano. Senza igiene non si vive, né bene, né a lungo.
Per questo la scelta dei rimedi fai da te spesso non rispecchia lo spirito ecologico di cui Nuncas si fa promotrice. Si tratta spesso di soluzioni poco efficaci anche perché spesso applicati senza una vera consapevolezza della chimica con cui si sta “giocando”. Ed ecco aceto e bicarbonato mescolati insieme a generare meravigliose ma inutili bollicine.
La sostenibilità non è improvvisazione ma studio, analisi, ricerca e innovazione tecnico scientifica.
Pulizia consapevole: come igiene e ordine trasformano la qualità dell’abitare
Pulire è molto più che rimuovere lo sporco. È un atto di presenza, di responsabilità, di connessione con lo spazio. Quando scegliamo come e con cosa pulire, stiamo costruendo — giorno dopo giorno — la cultura del nostro abitare.
Un’abitudine quotidiana che diventa scelta estetica, etica ed ecologica.
Perché una casa pulita non è solo più bella: è più viva, più sana, più nostra.
Contenuto realizzato in collaborazione con Nuncas
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