Sono sempre meno le case sprovviste di climatizzatore e oggi la scelta può essere fatta tra molti modelli differenti. Su tutte, però, una delle caratteristiche a cui si dovrebbe prestare particolare attenzione è la prestazione energetica, indice della quantità di energia necessaria per il loro funzionamento.
Si tratta di un aspetto particolarmente importante per due motivi: da un lato il tema ambientale, di rilievo sempre maggiore nel mondo dell’edilizia civile, dall’altro quello del risparmio economico, che sicuramente sta a cuore a tutti i consumatori. Per fare una scelta consapevole, ecco le informazioni principali che si devono conoscere.
Etichetta energetica dei climatizzatori: che informazioni contiene
Le prime etichette energetiche, introdotte e rese obbligatorie dall’Unione Europea, risalgono ormai agli inizi degli anni ’90. Nel corso del tempo, però, la tecnologia si è evoluta e i target in materia di sostenibilità ed efficienza energetica si sono fatti sempre più ambiziosi. Per questo motivo, le classi di efficienza degli elettrodomestici sono state riviste.
Dal 2021, per alcuni elettrodomestici, è in vigore la nuova etichettatura, mentre per i condizionatori per ora è ancora in vigore quella già in uso. Su di essa si possono reperire diverse importanti informazioni, che ci aiutano a valutare le prestazioni energetiche del dispositivo. Tra queste ci sono i valori SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio) e SCOP (Seasonal Coefficient Of Performance), la capacità nominale (in kW) in modalità raffrescamento e riscaldamento e la stima del consumo energetico annuo, sempre per entrambi i regimi di funzionamento.
In più, per la modalità riscaldamento, le prestazioni sono fornite in modo specifico in base alle differenti zone climatiche europee.
I coefficienti che indicano le prestazioni energetiche: da COP a SCOP e da EER a SEER
Cosa è SEER e SCOP?
I coefficienti SEER (Seasonal Energy Efficency Ratio) è l’indicatore dell’efficienza energetica per il freddo e SCOP (Seasonal Coefficent Of Performance) è il coefficiente di prestazione per il caldo. Insieme rappresentano il modo per poter confrontare facilmente i vari modelli di impianti a parità di potenza.
I coefficienti stagionali SEER e SCOP hanno sostituito i precedenti valori di COP e EER, che indicavano quanto era efficiente un climatizzatore, fornendo informazioni in merito alla quantità consumata e prodotta. Ciò che li ha resi inadeguati alle esigenze di oggi è il fatto che non prendevano in considerazione alcuni fattori che, però, incidono sui livelli di prestazione dell’impianto, come il variare delle temperature, la zona climatica in cui sono installati i dispositivi e le caratteristiche progettuali.
Il COP indicava il rapporto tra potenza erogata in modalità di riscaldamento e la potenza elettrica assorbita, mentre l’EER il rapporto tra potenza erogata in raffrescamento e la potenza elettrica assorbita. Ma si trattava di valori statici: quanti kW di elettricità sono necessari per produrre altrettanti kW di calore o di freddo.
Oggi, invece, si fa riferimento a SCOP e SEER, valori che tengono in considerazione più variabili e che sono reperibili sull’etichetta energetica di ogni climatizzatore.
Che differenza c’è tra SCOP e SEER per un climatizzatore?
Come anticipato, la principale differenza tra COP, EER e SCOP, SEER riguarda proprio i fattori considerati in fase di definizione delle prestazioni energetiche del dispositivo. Come il COP e l’EER, anche SCOP e SEER hanno la finalità di indicare le prestazioni in modalità riscaldamento e raffreddamento, ma prendendo in considerazione variabili non statiche, come la temperatura esterna. Per questo motivo, in realtà, per ogni climatizzatore si possono calcolare diversi indici di prestazione, ciascuno in base al variare delle condizioni che incidono sul calcolo. Sull’etichetta energetica, però, è riportato un solo valore nominale per il SEER, mentre per lo SCOP un indice per ognuna delle fasce climatiche individuate.
Ma come mai, se è vero che in realtà ci sono più SEER e SCOP? La scelta è dovuta alla necessità di semplificare e dare un riferimento al consumatore, che così può confrontare diversi climatizzatori a parità di condizione d’utilizzo. I valori indicati sull’etichetta energetica, infatti, mettono in rapporto il fabbisogno annuo di raffreddamento o riscaldamento, con il consumo annuo di energia elettrica stimato. Si mostrano, quindi, i risultati rispetto a condizioni standard, uguali per tutti i dispositivi in commercio.
Sono poi questi indici a determinare la classe energetica del condizionatore. È chiaro che, come per COP e EER, maggiori sono i valori di SCOP e SEER, migliori sono le prestazioni del climatizzatore e, quindi, il possibile risparmio energetico. In aiuto, per una valutazione, concorre anche la stima del fabbisogno energetico annuo, espresso in kW/anno, in quanto da un’idea di quanto potrebbe consumare (e quindi costare) il climatizzatore.