Il colore bianco, spesso considerato l’assenza di colore, in realtà porta con sé una simbologia ricca e complessa: evoca la purezza e l’innocenza, tradizionalmente utilizzato in contesti religiosi e cerimonie; ma è anche simbolo dei nuovi inizi, essendo il colore della luce, è associato alla rinascita e al concetto di speranza; il bianco è positività, legato a sentimenti positivi come la pace, la calma e la serenità. Ma il bianco è anche il fondo che fa emergere il colori e consente la libera espressione.
“Il bianco è un mondo così alto rispetto a noi che quasi non ne avvertiamo il suono, è un nulla prima dell’origine”, diceva Vassili Kandinsky.
Colore bianco, le infinite declinazioni di un colore universale
Nel mondo della moda, il bianco è sinonimo di eleganza e freschezza. Un abito bianco è un must-have nei matrimoni, ma anche nel prêt-à-porter, con la sua connotazione di semplicità sofisticata. In alcune tendenze, come la moda “total white”, l’uso del bianco in tutto l’outfit è una dichiarazione stilistica di purezza e sobrietà.
Nell’arte arte contemporanea molti artisti utilizzano il bianco per esplorare il concetto di vuoto, purezza e assenza di contenuto; nel design grafico il bianco è una scelta privilegiata per i background e per creare contrasti netti con il testo o altri colori; nel campo dell’illustrazione e del disegno a mano o digitale, il bianco è spesso usato per aggiungere luce e profondità, o per dare risalto ad altri colori. E anche nella tecnologia, i dispositivi come smartphone, computer e elettrodomestici sono spesso progettati con scocche bianche per un aspetto elegante e moderno. Il bianco è considerato versatile, adattandosi a vari stili di arredamento.
Il bianco in architettura e nell’abitare
Anche in architettura e nell’abitare il colore bianco gioca un ruolo fondamentale nell’arredamento e nella progettazione degli interni: amplifica gli spazi, il bianco ha la capacità di far apparire gli ambienti più grandi e luminosi; definisce ambienti puliti e ordinati, con un’idea di armonia formale, dove ci si sente accolti e dove le nostre emozioni positive come la serenità e l’equilibrio, sono stimolate. Inoltre, un ambiente bianco funge da sfondo neutro, permettendo di valorizzare al meglio altri colori e altri elementi decorativi.
In architettura il colore bianco è da sempre associato a uno stile moderno e minimalista, utilizzato per realizzare spazi raffinati ed eleganti, monoliti e sculture che giocano con la luce naturale trasmettendo energia.
Ma bianco è anche il colore della calce che caratterizza i più antichi borghi mediterranei, dal Salento all’Andalusia, il colore che associato al blu del mare e all’azzurro del cielo definisce con poche pennellate il paesaggio del bacino peninsulare.
In architettura, l’uso del bianco è stato molto rilevante, soprattutto in correnti come il Modernismo e l’International Style, dove si tendeva a eliminare qualsiasi tipo di decorazione superflua. Architetti come Le Corbusier, Mies van der Rohe e Tadao Ando hanno fatto un uso iconico del bianco per enfatizzare la purezza della forma e creare spazi che fossero in grado di comunicare un senso di serenità e tranquillità. Il bianco diventa, quindi, una scelta estetica che si lega alla funzionalità e all’idea di armonia.
Nel design contemporaneo, il bianco è ancora una scelta privilegiata, ma spesso viene combinato con altri colori o materiali per creare contrasto e dinamismo. Ad esempio, l’uso del bianco in combinazione con il legno naturale o con colori più intensi può alleggerire l’atmosfera di uno spazio pur mantenendo l’eleganza e la sobrietà tipiche del bianco. I progettisti oggi tendono a giocare con il bianco non solo come colore ma anche come “spazio” in sé, utilizzandolo per dare risalto agli spazi vuoti, alla luce naturale o alle aperture nell’architettura.
Imbiancare (“enjalbegar” in spagnolo), in molte lingue descrive l’azione della calce che dipinge le architetture per pulirle e abbellirle. In questo caso (si tratta del recupero di un appartamento a Valencia, ad opera dello studio valenciano Fran Silvestre Arquitectos e dell’interior designer Alfaro Hofmann), l’azione dell’imbiancatura va oltre il trattamento delle superfici, la struttura scompare tra le divisioni all’interno dei mobili per ottenere la piacevole sensazione di continuità spaziale (si integrano i nuovi impianti tecnici, si migliorano le condizioni termiche e acustiche, si modificano i serramenti, si installa l’isolamento necessario). Tutti gli elementi sono progettati con gli stessi criteri di integrazione, rendendoli presenti solo quando sono necessari. La “depurazione” degli “incidenti” costruttivi massimizza l’ampiezza spaziale, facilita la pulizia e forse anche la vita.
Il progetto ha come obiettivo la massima funzionalità e promuovere una percezione serena e ordinata di tutto ciò che accade nello spazio abitato. La maggior parte degli arredi sono di Andreu World. Le superfici interne sono com pannelli lisci in cartongesso e vernice plástica opaca.
Interni e interior decoration
Nel design degli interni, il bianco è un colore che si adatta perfettamente a quasi tutti gli stili. La sua luminosità è particolarmente apprezzata per rendere gli spazi più aperti e ariosi. Tra gli stili che si caratterizzano maggiormente per l’utilizzo di questa tonalità ci sono:
- lo stile minimalista, dove il bianco è spesso dominante per creare ambienti puliti e ordinati;
- lo stile nordico o scandinavo, dove si combina con materiali naturali come il legno chiaro per un aspetto fresco e accogliente;
- interni moderni e contemporanei in genere, dove il bianco viene spesso scelto per mobili e pareti, creando contrasti con dettagli in materiali più scuri o in acciaio.
I progettisti e la tinta bianca
Alcuni progettisti hanno con il colore bianco un legame profondo e consolidato nel tempo, ne percepiscono il valore espressivo e lo utilizzano come strumento per costruire il proprio concetto di gusto e offrire una rappresentazione del proprio ideale di vita.
Ma il colore bianco ha un rapporto complesso e sfaccettato con il mondo del design e dell’architettura. In molti casi, il bianco viene scelto per le sue qualità intrinseche di purezza, eleganza, semplicità e spaziosità. Tuttavia, la relazione dei progettisti con il bianco non è sempre lineare, e dipende fortemente dal contesto, dall’intento progettuale e dalle tradizioni culturali.
Il movimento minimalista, che ha avuto un grande impatto soprattutto nel design del XX secolo, ha adottato il bianco come colore fondamentale per esprimere l’idea di “less i s more”, “meno è di più”. In questo contesto, il bianco non è visto come un semplice colore, ma come uno spazio che permette una visione chiara, priva di eccessi. Per i progettisti minimalisti, il bianco è il simbolo di una “tabula rasa”, un punto di partenza per esplorare la bellezza delle forme pure e delle proporzioni geometriche.
Nonostante la sua apparente semplicità, il bianco può rappresentare una sfida per i progettisti. La sua neutralità, infatti, può sembrare a volte troppo sterile o impersonale, rischiando di rendere gli spazi privi di calore o di personalità. Inoltre, il bianco può rivelare facilmente le imperfezioni di un materiale o di una superficie, e quindi richiede una cura particolare nella scelta dei materiali e nella loro applicazione.
La gestione della luce in uno spazio bianco è un altro elemento critico: l’illuminazione può cambiare drasticamente l’aspetto di un ambiente bianco, a seconda di come la luce si riflette sulle superfici.
“Il tappeto Landscape utilizza la capacità di mettere in evidenza le texture e l’esaltazione dei contrasti di luce del bianco per creare una superficie che modifica la percezione dello spazio. L’effetto ottenuto è quello di far percepire strati di materia che restituiscono una tridimensionalità quasi scultorea. L’utilizzo della scala cromatica del bianco, che esalta il prodotto preso singolarmente, permette di mantenerlo neutro e pienamente integrato all’interno dello spazio che lo ospita rendendolo un elemento decorativo sobrio ed elegante”, spiega Matteo Lualdi.
Il bianco per il microliving
In ambienti più piccoli, il bianco aiuta a creare l’illusione di spazi più ampi e dilatati, ecco perché è spesso utilizzato su pavimenti e rivestimenti, ma non solo, nel microliving l’orientamento al bianco è spesso una soluzione total living.
Il microliving rappresenta una delle risposte più innovative e affascinanti alle sfide abitative del nostro tempo. In un mondo sempre più urbanizzato, la necessità di ottimizzare spazi ridotti è diventata una priorità per progettisti e abitanti. Insieme ai mobili trasformabili, letti a scomparsa, tavoli pieghevoli e divani-letto che offrono una doppia funzione senza compromettere l’estetica, il colore bianco è una delle strategie più efficaci per amplificare gli ambienti.
Foto in apertura: Recupero di un appartamento a Valencia, ad opera dello studio valenciano Fran Silvestre Arquitectos e dell’interior designer Alfaro Hofmann. Foto: Diego Opazo