Nel cammino verso la sostenibilità ambientale, riciclare prodotti e materiali quando hanno esaurito il loro scopo costituisce un’azione importante per la tutela del Pianeta. Tuttavia, c’è un aspetto spesso trascurato: il ciclo di vita completo di un prodotto, dall’origine al suo smaltimento. È qui che entra in gioco l’ecodesign, un approccio innovativo nella progettazione industriale che si propone di minimizzare gli impatti ambientali dei prodotti non solo durante l’utilizzo, ma anche nella fase di produzione, trasporto e riciclaggio.
Il nostro Pianeta si trova di fronte a sfide ecologiche senza precedenti, tra cui i cambiamenti climatici e la crescente scarsità di risorse naturali. In questo contesto di urgenza ambientale, l’ecodesign si configura come un motore trainante nella trasformazione dei processi produttivi, aprendo la strada a un futuro più sostenibile.
L’ecodesign non è una mera una risposta alle leggi ambientali vigenti; è una filosofia che abbraccia un impegno più profondo verso la sostenibilità. Un approccio pionieristico che non si limita solo a garantire la conformità alle normative, ma aiuta nella realizzazione di prodotti il cui impatto ambientale è sensibilmente ridotto. Dalla scelta iniziale di materie prime sostenibili, attraverso la fase di utilizzo del prodotto stesso, sino alle complesse fasi di smaltimento e riciclo post-consumo, l’ecodesign rappresenta una prospettiva che rivela una sensibilità ecologica fin dalla fase iniziale di progettazione.
I principi dell’ecodesign
L’ecodesign è guidato da principi chiave che fungono da pilastri fondamentali per una progettazione sostenibile. La riduzione della quantità di materiale utilizzato è un fattore cardine di questa metodologia progettuale, mirando a eliminare, quando possibile, materiali e componenti non strettamente necessari.
La preferenza per l’utilizzo di materiali riciclati e risorse rinnovabili costituisce un passo essenziale verso la creazione di un ciclo di vita del prodotto più sostenibile. Parallelamente, l’ecodesign si impegna a minimizzare il consumo di risorse energetiche e materiali in tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto, promuovendo l’efficienza e la responsabilità ambientale.
Un altro principio cruciale dell’ecodesign è l’investimento in materiali e finiture di alta qualità, con l’obiettivo di favorire la durabilità dei prodotti e delle infrastrutture. Questo si traduce in una maggiore resistenza all’usura, riducendo così la generazione di rifiuti. L’ecodesign inoltre incoraggia il riutilizzo dei prodotti e semplifica il processo di riciclo, limitando la varietà di materiali utilizzati e fornendo etichette, cartellini e guide informative per agevolare il consumatore.
L’ecodesign secondo Materially
In un mondo sempre più consapevole delle sfide ambientali, l’ecodesign emerge come faro di rinnovamento e responsabilità. In questo contesto, abbiamo intervistato Chiara Rodriquez, presidente di Materially, azienda dedicata nell’affiancare le imprese nello sviluppo e nella diffusione dell’innovazione e della sostenibilità.
Intervista a Chiara Rodriquez, presidente di Materially
Da oltre due decenni, Materially si afferma come il punto di riferimento in Italia per la ricerca di materiali innovativi e sostenibili destinati all’industria manifatturiera e a ogni applicazione guidata dal design. La sostenibilità, principale leitmotiv delle attività di Materially, sarà al centro della nostra conversazione, approfondendo la loro profonda conoscenza sui molteplici ruoli dei materiali nella progettazione e produzione, ispirati ai principi della circolarità.
Qual è il ruolo dei materiali sostenibili nella creazione di prodotti ecocompatibili?
I materiali sono il corpo di un prodotto per cui agire su di essi significa agire sul prodotto finale dalle sue radici.
Non dobbiamo soffermarci solamente sulle caratteristiche dei materiali in sé e per sé quando valutiamo l’impatto di un prodotto, ma considerarne l’intero ciclo di vita e tutte le fasi della filiera produttiva.
Per esempio: se un materiale ha una certa percentuale di componente riciclata non è detto che sia automaticamente più rispettoso dell’ambiente della versione non riciclata. Il processo produttivo che ha dato vita al materiale riciclato infatti potrebbe avere un’impronta di carbonio superiore alla versione non riciclata. E che abbia contenuto riciclato non significa che il prodotto sia a sua volta nuovamente riciclabile.
Due altri aspetti sono da tenere in considerazione nel rapporto tra materiali e prodotti ecocompatibili: la progettazione e i processi produttivi. La prima domanda da farsi quando si immagina un prodotto è se è veramente necessario; la seconda più utile sarebbe come ridurre la quantità di materie prime da impiegare nel produrlo. Poi la palla va ai processi, che hanno un forte impatto in termini di energia utilizzata e di potenziali inquinanti.
In che modo la progettazione di prodotti sostenibili può contribuire a mitigare l’impatto ambientale?
La risposta più onesta è che nessun prodotto è altrettanto sostenibile quanto quello che non è stato prodotto, almeno dal punto di vista dell’impatto ambientale. Sostenibilità è però un concetto complesso che, ad esempio, include aspetti socioeconomici fondamentali alla valutazione complessiva dell’impatto di un prodotto. Da questo punto di vista il “come pensare” oggetti di consumo, mezzi di trasporto e ambienti è fondamentale: pensare a come progettarli e come produrli ma anche come utilizzarli – ad esempio se in modo collettivo, individuale, in forma di abbonamento o noleggio di un servizio ecc.
Dal punto di vista materico, largo a materiali realizzati a partire da scarti industriali/agricoli (cosiddetti waste material) o post consumer il cui smaltimento libererebbe sostanze nocive nell’ambiente, oppure materiali progettati per essere estremamente durevoli e per poter durare molti più anni rispetto alle versioni tradizionali. Ancora: materiali leggeri che possono essere trasportati e movimentati con un minor impatto ma anche monomateriali, cioè, realizzati con un solo materiale in modo da garantire un riciclo ottimale ed efficiente.
Come può un’azienda affrontare le sfide legate all’adozione di materiali sostenibili e alla sostenibilità complessiva nella catena di produzione?
La sfida non è da poco perché impatta tre aspetti fondamentali: il know-how aziendale; i costi per le materie prime; e, molte volte, i macchinari. Cambiare materie prime che si sono utilizzate per decenni e che ancora soddisfano produzione e performance commerciale non è un passo scontato per nessuna azienda.
Questa transizione comporta inevitabilmente costi di ricerca, probabili aumenti dei budget di approvvigionamento e anche un faticoso passaggio dalla consuetudine alla sperimentazione. Quando poi tutto il sistema produttivo deve essere ripensato, lo sforzo non può che essere sostenuto se non da una visione chiara, consapevole e percolata ad ogni livello aziendale sulla necessità di questo tipo di innovazione per la sopravvivenza nel medio e lungo termine dell’azienda stessa.
Oggi è più chiaro a tutti che fare in modo più sostenibile è l’unico modo per poter fare e almeno mantenere le proprie quote di mercato. Anche per questa consapevolezza i servizi che Materially offre in termini di conoscenza di materiali, processi e attori che possono facilitare la transizione verso un fare sostenibile e circolare hanno un valore maggiormente riconoscibile che nel passato.
In che modo Materially offre supporto alle aziende per essere più sostenibili?
Da oltre vent’anni la mission di Materially è supportare le aziende nello sviluppo e nella diffusione dell’innovazione e della sostenibilità proprio a partire dai materiali. Siamo anzi forse stati tra i primi in Italia a riconoscere l’importanza dei materiali nel costruire una strategia di prodotto, d’innovazione e di sostenibilità. La nostra esperienza ci rende quindi un osservatorio sulle soluzioni materiali disponibili sul mercato e valutatori super partes delle loro caratteristiche.
Le modalità di supporto alle aziende si differenziano in funzione dell’autonomia e dell’obiettivo finale del cliente. Una formula è quella che fa capo alla banca dati di Material ConneXion, di cui siamo partner da oltre 20 anni: gli abbonati al servizio possono visitare presso la nostra sede una materioteca che, con aggiornamenti mensili, presenta fisicamente una parte degli oltre 10.000 materiali e dei processi produttivi presenti nel data base. Oltre al piacere di toccare con mano i materiali, attraverso l’accesso digitale è possibile averne descrizione, informazioni tecniche, di performance e sostenibilità e contatto diretto del produttore. La Materials Library nasce infatti per essere un mezzo per fare ricerche in modo strutturato e rapido, attingendo da un vastissimo bacino di aziende produttrici a cui altrimenti si farebbe fatica ad avere accesso.
Se l’esigenza dell’azienda è chiara e contenuta offriamo progetti di consulenza mirati. Completamente modulabili a seconda dell’esigenza e degli obiettivi del cliente, questi servizi spaziano dalla riduzione dell’impatto ambientale allo sviluppo di nuove estetiche e performatività, ricerca di materiali alternativi fino all’individuazione di strategie di circolarità e alla formazione interna su materiali e sostenibilità.