Energia rinnovabile e prosumer: come cambiano le cose

Il settore dell’energia sta vivendo molti cambiamenti, tra cui l’aumento degli utenti che si trasformano in produttori di energia, con un inevitabile impatto sulla rete di distribuzione stessa.

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Energia rinnovabile e prosumer: come cambiano le cose

Il mondo dell’energia sta cambiando e si sta adeguando a nuove esigenze, quali la necessità di incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi posti in materia di sostenibilità.

La diffusione degli impianti domestici per la produzione di energia, quindi, ha molti vantaggi da un punto di vista ambientale e anche economico per gli utenti, ma ha chiaramente impatto sulla rete elettrica nazionale.

Da consumer a prosumer di energia: il cambiamento è già iniziato

Il cambiamento che stiamo vivendo, quindi, è quello che vede gli utenti, un tempo solo consumatori di energia, trasformarsi in produttori. È questo che si intende quando si fa riferimento al passaggio da consumer a prosumer. L’installazione di un impianto fotovoltaico permette alle persone di ridurre la quantità di energia acquistata in rete, sfruttando anche una quota più o meno importante di quella autoprodotta in loco. Si parla, quindi, di autoconsumo.

Parlare di fotovoltaico e autoconsumo, poi, porta ad introdurre il tema dei sistemi di accumulo. Si tratta di soluzioni che permettono di aumentare la quantità consumata dell’energia prodotta. Infatti, un impianto fotovoltaico produce energia durante le ore diurne, ma non è detto che le necessità di consumo combacino con le ore di produzione e, di conseguenza, l’energia in eccesso e non consumata in quel momento viene immessa in rete e venduta.

Con un sistema di accumulo, invece, viene immagazzinata in una batteria e utilizzata in un secondo momento. Si svincola il momento del consumo, da quello della produzione.

Il ruolo delle comunità energetiche
L’installazione di un impianto fotovoltaico permette alle persone di ridurre la quantità di energia acquistata in rete, sfruttando anche una quota più o meno importante di quella autoprodotta in loco. Si parla, quindi, di autoconsumo

 

Il ruolo delle comunità energetiche

Oltre a produrre energia in forma individuale, oggi si parla sempre più spesso di comunità energetiche, già presenti anche in Italia. Si tratta di gruppi di utenti (sia pubblici che privati) che si raggruppano per produrne una certa quantità, poi messa a servizio dell’intera comunità. Anche in questo caso, i sistemi di accumulo possono giocare un ruolo significativo, anche se è più semplice distribuire l’energia prodotta tra i vari attori che compongono la comunità energetica.

È chiaro, quindi, che innovazioni di questa portata non possono che avere un grande impatto sull’infrastruttura, nata in un contesto tecnologico completamente differente.

La Smart Grid: anche la rete elettrica diventa intelligente
A seguito di tutti questi cambiamenti, diventa necessario ripensare la rete elettrica, che diventa intelligente. Si parla, allora, di Smart Grid

 

La Smart Grid: anche la rete elettrica diventa intelligente

A seguito di tutti questi cambiamenti, diventa necessario ripensare la rete elettrica, che diventa intelligente. Si parla, allora, di Smart Grid. Del resto, la rete elettrica nazionale è nata unicamente per trasportare e distribuire energia, cedendo agli utenti quanto richiesto. La direzione era una sola. Oggi, invece, gli utenti richiedono energia alla rete, ma ne cedono anche, in modo altalenante e, soprattutto non prevedibile. È chiaro, quindi, che la rete deve evolversi e assicurare una flessibilità e un’efficienza sempre maggiori. In tutto ciò, aumenta la complessità del sistema da gestire, in quanto la produzione di energia è sempre meno centralizzata.

Una Smart Grid nasce grazie anche allo sviluppo delle tecnologie nel settore delle telecomunicazioni, che permettono un controllo intelligente dell’infrastruttura. Cosa significa ciò? Ad esempio, minimizzare i sovraccarichi e gestire la distribuzione dell’energia adeguandosi in tempo reale a domanda energetica ed energia immessa in rete.

Infatti, la Smart Grid permette di trasferire informazioni, raccogliere e analizzare dati, necessari proprio per l’ottimizzazione del servizio, ma anche per efficientare il consumo di energia e ridurre al massimo gli sprechi. Proprio questa comunicazione permette, quindi, di ovviare al problema dell’imprevedibilità della produzione delle rinnovabili, in quanto è possibile monitorare in ogni momento lo stato della rete.





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