Di recente lo si è visto alla Vienna Design Week (26 settembre al 5 ottobre 2025), la manifestazione austriaca dedicata alla cultura del design che coinvolge l’intera città: il colore giallo ha illuminato spazi outdoor e interni ricercati, ambiti laboratoriali e aree di servizio, conferendo ai contesti non solo gioia e leggerezza, come è nel suo DNA, (o meglio dire come lo vuole l’immaginario popolare), ma anche personalità e autorevolezza. Perché il giallo è un colore dalle molteplici identità, alcune di esse anche in antitesi tra di loro, e anche se spesso non è facile trovare combo in cui ci sia un perfetto equilibrio tra questa nuance e le altre, la sua presenza è sempre indice di stile ed eleganza.
Un po’ di storia
Dal razionalismo italiano agli interni contemporanei, il giallo attraversa epoche, stili e funzioni, affermandosi come una scelta cromatica audace, solare e ricca di significati.
Già nelle civiltà antiche, il giallo aveva un ruolo importante. Nell’antico Egitto simboleggiava l’oro e quindi l’immortalità. Nel Medioevo europeo, però, assunse connotazioni ambivalenti, spesso associate alla menzogna e al tradimento. Con l’avvento del Modernismo, il giallo torna protagonista, ma in modo razionale e misurato. Nel Razionalismo italiano, ad esempio, viene usato per scaldare volumi severi o per evidenziare elementi funzionali. Ma è con il Bauhaus che il giallo assume una nuova dignità progettuale: Kandinsky, nei suoi studi sul colore, lo collega al triangolo, alla dinamicità, alla gioia, in contrapposizione al blu, più spirituale e introverso.
Negli anni ‘50 e ‘60, con l’esplosione del design scandinavo e della cultura pop, il giallo torna in auge: tinte pastello e accenti vivaci scaldano materiali naturali e ambienti domestici ancora legati a una funzionalità austera.
L’esperto del colore. Massimo Caiazzo, Presidente IACC Italia
Intervista a Massimo Caiazzo, esperto di progettazione cromatica, Presidente di IACC Italia (Associazione Italiana Consulenti-Progettisti del Colore), formato all’Atelier Mendini.
Il colore giallo, nella sua affascinante ambiguità (caldo o freddo, a seconda delle sfumature), che ruolo ha nell’abitare oggi ma anche storicamente?
Universalmente associato al sole, il giallo è considerato il più felice dei colori e il più luminoso per l’occhio umano ma, come ricordava Kandinsky, quando è troppo intenso, ricorda la risata del folle. Per secoli è stato visto come un surrogato dell’oro, simbolo di prestigio e ricchezza: dagli ori bizantini ai gialli pompeiani fino agli interni nobiliari rinascimentali. Allo stesso tempo, è stato il colore più “popolare” grazie all’uso delle terre gialle e della calce naturale, tra i pigmenti più antichi e disponibili in natura.
Questi materiali hanno caratterizzato le facciate di città intere, dal Mediterraneo all’America Latina, rendendo il giallo un colore familiare, solare e accogliente. Oggi, nell’abitare contemporaneo, il giallo è vitalità, ottimismo, stimolo alla concentrazione e alla convivialità. Se ben dosato, diventa rigenerante; se in eccesso, può risultare invadente.
Quale ambiente residenziale è più appropriato ad accogliere e valorizzare questa nuance?
Il giallo dà il meglio negli ambienti diurni e sociali, cucine, soggiorni, sale da pranzo, studi, dove amplifica la luce naturale. Per la sua luminosità, nell’interior design talvolta sostituisce il bianco. Nelle camere da letto o nei bagni può invece risultare eccessivo: meglio preferire sfumature più morbide, come ocra o miele, che richiamano la tradizione della calce naturale.
Può parlarmi di qualche suo progetto in cui il giallo è stato protagonista o comunque molto presente?
Il giallo è stato fondamentale nel progetto cromatico per lo stabilimento industriale Vetropack: come colore evidenziatore per eccellenza, ha avuto un ruolo cruciale in termini di sicurezza, ma anche come contraltare alle tonalità studiate per ridurre la percezione di rumore e calore. In questo modo ha contribuito a creare un ambiente più luminoso, armonioso e accogliente per i lavoratori.
Un altro esempio è rappresentato dai mancorrenti degli autobus di Verona, dove il giallo diventa immediatamente riconoscibile e leggibile, garantendo sicurezza e visibilità a colpo d’occhio. In ambito domestico, invece, lo utilizzo spesso come accento in cucine e soggiorni, perché comunica convivialità e leggerezza, qualità che rendono lo spazio più vivo e inclusivo.
Quali abbinamenti si possono sperimentare con il giallo?
È un colore estremamente versatile: con i neutri (grigi, bianchi, sabbia) porta vitalità senza eccessi; con i freddi (blu, verde acqua) crea freschezza e contrasti vibranti; con i caldi (rossi, aranciati, ocra) amplifica energia e calore; con i toni scuri (petrolio, blu notte) acquista eleganza e forza scenica. Nelle mie lezioni ricordo anche il valore sinestetico: il giallo freddo rimanda a sapori aspri, quello caldo a cibi ricchi e nutrienti.
Ci sono ambienti o oggetti che non dovrebbero incontrarsi con questo colore?
Non ci sono veri divieti, ma occorre equilibrio. In spazi di relax, come camere da letto o zone wellness, rischia di essere disturbante; nei bagni o in ambienti poco illuminati può generare una patina ingiallita. E quando è troppo acceso o in grandi superfici, può causare affaticamento visivo. Il giallo è difficile da spegnere: supera sempre i limiti entro i quali lo si vorrebbe confinare.
Architetti e designer che hanno scelto il giallo
Alcuni progettisti ne hanno fatto una cifra stilistica ricorrente.
Tra questi:
Luis Barragán, il maestro del colore nell’architettura, ha spesso utilizzato il giallo nei suoi progetti per creare contrasti potenti con il rosa, il rosso e il blu, rievocando la luce del Messico;
Le Corbusier, pur legato a una palette più contenuta, inserì il giallo nella sua “Polychromie Architecturale” (uno studio sul colore sviluppato tra il 1931 e il 1959, concepito per l’architettura e il design degli interni, fondato su principi armonici, psicologici e spaziali) come elemento di vitalità e ottimismo;
Ettore Sottsass, nel periodo Memphis, ha portato il giallo al parossismo: brillante, squillante, saturo, abbinato a pattern geometrici e materiali plastici, con un approccio volutamente ironico e anticonsumistico;
Paola Lenti, nei suoi interni e nei progetti di arredo, lo usa per alleggerire ambienti industriali e introdurre un linguaggio ludico, mediterraneo, informale.
Giallo: colore del design per eccellenza
Il giallo fa da sfondo alla storia del design italiano e non. Un pensiero che ha accompagnato sicuramente la maggior parte di coloro che hanno visitato il progetto FORMICA (r)EVOLUTION, presso gli spazi di FENIX Scenario di Via Quintino Sella 1, alla Milano Design Week 2025, dove, attraverso più di 40 pezzi in mostra realizzati con il celebre laminato nato nel 1913 negli Stati Uniti (Formica®), si sono ripercorsi i momenti salienti della più moderna delle arti industriali, dagli anni ’30 ad oggi.
Progetti e ambienti che esaltano il giallo
Nell’abitare contemporaneo, il giallo viene spesso usato per accenti cromatici (pareti, elementi di arredo, corpi illuminanti), divisioni visive in ambienti open-space, connessioni tra interno ed esterno, grazie alla sua capacità di “portare luce” anche in zone meno esposte
Abbinamenti cromatici e materiali
Il giallo funziona perfettamente in una varietà di palette sofisticate: giallo e grigio cemento, un classico del minimalismo urbano; giallo e blu navy, elegante, raffinato, evocativo, giallo e verde salvia, per ambienti naturali e rilassanti, giallo e rosa cipria o terracotta, in atmosfere mediterranee, calde e avvolgenti. Materialmente, il giallo si sposa bene con legni chiari, resine, metalli opachi o satinati, e tessuti naturali come lino e cotone.
Aziende oggi: accostamenti e nuove tonalità di giallo
La scelta del giallo da parte di progettisti e aziende è quasi sempre un atto evocativo, ma non sempre diretto allo stesso contesto. Talvolta si evocano epoche stilistiche classiche, in altri casi si fa riferimento al modernismo e poi agli anni d’oro del design. Strumentalizzando contrasti e provocazioni, si costruiscono ponti e nuovi scenari che parafrasano il passato.
Case history
L’importante presenza del giallo in un progetto arcobaleno nella Penisola Sorrentina – Designer Valentina Autiero
Nel cuore della Penisola Sorrentina, la designer Valentina Autiero ha trasformato un appartamento di 50 mq con terrazzo in un’abitazione eclettica e accogliente per una coppia di spose. La Casa Arcobaleno è uno spazio dinamico, aperto, conviviale e cromaticamente armonico, dove ogni ambiente è pensato per favorire relazioni, creatività e libertà espressiva. Gli interni fondono colori vivaci, forme geometriche e materiali naturali, con soluzioni funzionali su misura anche per la zona notte, bagno e studiolo. Attraverso pavimenti e rivestimenti, in particolare, il giallo crea come una linea di continuità tra zona giorno e zona notte.
“Nei miei progetti attribuisco una grande importanza all’armonia cromatica degli spazi e degli ambienti: per me è fondamentale osservare costantemente e prestare un’attenzione scrupolosa al rapporto tra luce naturale, scenografia spaziale e materia. In questa prospettiva, l’utilizzo del colore si rivela per me un elemento fondamentale per creare atmosfera, per accendere angoli e prospettive, per focalizzare parti specifiche dello spazio.
Ho un particolare legame con il colore giallo, dal momento che rappresenta un omaggio diretto agli scenari mediterranei nei quali vivo: il sole, la vegetazione e la terra. Tuttavia Il giallo come proiezione della luce solare non è inteso per me come “decoro fine a sé stesso”, ma come un elemento in dialogo con la luce naturale e con il paesaggio esterno, con lo spazio abitativo e con i materiali che lo compongono. Mi piace quindi utilizzare il giallo sempre in modo contestuale: non come un colore dominante fisso, ma come una nota che fa entrare la luce anche là dove non c’è.
Nei miei progetti di interni il giallo entra quindi in maniera “dialogica” e non “dominante” è un elemento strategicamente “controllato” inserito come accento o come elemento di spicco in zone circoscritte, piuttosto che generalizzato su tutte le superfici, al fine di privilegiare visuali prospettiche preferenziali o catalizzare l’attenzione verso precisi elementi o dettagli d’arredo”.
Quando il colore diventa un errore
(A cura di Massimo Caiazzo)
Troppo spesso il colore viene usato con criteri autoreferenziali o seguendo mode passeggere, senza valutazioni critiche. Un edificio nero, per esempio, in Islanda può avere senso, perché il colore scuro trattiene calore. Nel Mediterraneo, invece, aumenta il surriscaldamento estivo e i consumi per il raffrescamento. Inoltre, crea un contrasto violento con l’ambiente circostante: un caso di vero e proprio inquinamento visivo.
Un viola di tendenza, può sembrare attraente in showroom o riviste, ma in un appartamento rischia di generare un’atmosfera opprimente. I colori dell’anno: magenta, verde acido, ecc. se applicati senza metodo, producono spazi disarmonici e persino dannosi. Il magenta, in particolare, costringe l’occhio a un costante adattamento, con effetti fisiologici concreti: aumento del battito, della pressione e del ritmo respiratorio.
I 7 errori capitali nella progettazione cromatica
1. Ignorare la luce –
Non considerare esposizione e variazioni naturali, scegliendo colori incoerenti e instabili.
2. Trascurare funzioni e proporzioni –
Usare le stesse combinazioni ovunque, senza adattarle alla destinazione d’uso, al tempo di permanenza o al livello di rumore.
3. Abusare dei toni scuri -
Applicare tinte cupe che assorbono la luce, aumentano i consumi e appesantiscono il clima percettivo.
4. Creare ambienti iperstimolanti -
Scegliere contrasti violenti e saturazioni estreme che disturbano concentrazione e benessere.
5. Valutare i colori in modo isolato -
Selezionare tinte singole senza relazione tra loro, generando dissonanze percettive.
6. Sbagliare l’equilibrio tra superfici -
Pavimenti troppo chiari o soffitti troppo scuri, invertendo il naturale senso di sostegno e leggerezza.
7. Invertire le proporzioni cromatiche -
Colori saturi e scuri come dominanti, tinte troppo deboli come subdominanti, o accenti usati su elementi irrilevanti.
Il giallo nel futuro dell’abitare
Con la crescente attenzione al benessere psicofisico negli spazi domestici, il giallo rappresenta un colore dal grande potenziale: stimola la mente, accende la conversazione, rende l’ambiente più dinamico. Ma va dosato con attenzione, soprattutto nelle sue versioni più accese.
Nel design biofilico, ad esempio, il giallo è visto come estensione della luce naturale e si inserisce in un discorso più ampio di connessione tra uomo e ambiente.
FAQ Il colore giallo
Il giallo è un colore dalle molteplici identità, spesso in contrasto tra loro: solare e acido, rassicurante e provocatorio. Con una storia millenaria che attraversa arte, cultura e design, oggi viene reinterpretato da architetti e interior designer come elemento chiave per progetti audaci, contemporanei e mai convenzionali. Di seguito alcune delle domande più cercate online legate a questo affascinante colore.
Perché scegliere il giallo per la casa oggi?
Il giallo è un colore energizzante e stimolante, associato alla luce, alla creatività e all’ottimismo. Nell’abitare contemporaneo, viene spesso usato per dare vitalità a spazi neutri o per creare accenti visivi forti. È perfetto per ambienti dove si desidera stimolare concentrazione o comunicazione, come cucine, studi o soggiorni.
Qual è il significato tradizionale del giallo nell’arredo?
Nelle tradizioni del passato, il giallo era spesso simbolo di ricchezza, potere e spiritualità. In molte culture orientali (Cina imperiale), era il colore dell’illuminazione e dell’autorità. Nel contesto europeo, in epoca barocca veniva utilizzato in forme dorate per indicare lusso. Oggi questi riferimenti vivono in materiali come ottone, velluto senape e decori dorati.
Come si inserisce il giallo nella tradizione del modernismo?
Il modernismo ha rivalutato il colore come elemento funzionale e psicologico. Il Bauhaus, per esempio, attribuiva al giallo il ruolo di colore “attivo”, associato alla forma del triangolo. Designer come Le Corbusier e Gerrit Rietveld lo hanno usato per contrastare con i toni neutri o per accentuare la geometria degli spazi.
Quali tonalità di giallo sono di tendenza nel design attuale?
Oggi si preferiscono gialli più sofisticati e terrosi: giallo ocra, senape, zafferano, oppure versioni pastello e cipriate. Queste tonalità si integrano bene con materiali naturali come legno chiaro, lino, canapa, e si prestano a palette contemporanee che mescolano vintage e minimalismo.
Il giallo è adatto a tutti gli ambienti della casa?
Sì, ma va dosato con attenzione. In cucina stimola l’appetito, nello studio favorisce la concentrazione. In camera da letto può essere troppo energico, meglio usarlo in tonalità più smorzate o come accento (ad esempio in cuscini, quadri o complementi). In bagno o ingresso può rendere gli spazi più luminosi e accoglienti.
Foto in apertura: Once Milano napkin, runner, yellow, Once Milano