Microclima interno: alla ricerca del benessere ideale in casa

Il microclima interno è un insieme di fattori che determina il nostro benessere in un ambiente chiuso. Per le migliori condizioni, bisogna trovare un equilibrio tra temperatura, umidità e velocità dell’aria, ricorrendo anche a soluzioni e strategie che non impattano sull’ambiente.

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Microclima interno: alla ricerca del benessere per ciascuna casa

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Il microclima interno è quell’insieme di condizioni che determinano lo stato di benessere di una persona all’interno di un ambiente. Tra i fattori che lo influenzano maggiormente ci sono la temperatura, l’umidità e la velocità dell’aria, in quanto incidono notevolmente sullo scambio termico che avviene tra gli uomini e l’ambiente. Il giusto microclima, quindi, ci fa “stare bene”, rendendo uno spazio chiuso confortevole e adatto alla permanenza.

Del resto, tutti hanno sicuramente esperienza di quanto sia difficile lavorare o studiare in un ambiente troppo freddo o troppo caldo. Il comfort termico incide direttamente sul benessere, ma anche sulle capacità delle persone di concentrarsi ad esempio. Infatti, il sistema di termoregolazione “umano” può essere alterato dal modificarsi delle condizioni climatiche del contesto in cui si trova.

Che cos’è il benessere microclimatico e come si misura

Che cos’è il benessere microclimatico e come si misura

Come anticipato, si parla di benessere termico quando una persona non prova nessuna sensazione spiacevole, né di caldo, né di freddo. Una condizione ideale che si può raggiungere regolando adeguatamente temperatura, umidità e velocità dell’aria. A questi, però, si aggiungono anche aspetti chimici, come la salubrità e la pulizia dell’aria, che possono incidere sulla sensazione di benessere delle persone.

Non tutti percepiamo allo stesso modo l’aria di un ambiente, per cui possono esserci degli scostamenti tra le sensazioni di un individuo e un altro. Per questo motivo, la regolazione ottimale di questi parametri viene fatta in base alla sensazione ottenuta dalla maggior parte dei possibili occupanti. Ad esempio, durante l’estate le condizioni microclimatiche ideali prevedono una temperatura inclusa tra i 24° e i 26°, con un’umidità che non supera il 60% e una velocità dell’aria pari a 0,1/0,2 m/s.

Per calcolare il comfort di un ambiente, quindi, si ricorre a degli indici. Quelli ammessi a livello internazionale sono il PMV (valore medio previsto), che esprime il livello di benessere di un gruppo di persone rispetto ad una scala di riferimento, e il PPD (percentuale media prevista), che invece esprime la percentuale di individui insoddisfatti del livello di comfort.

Come ottenere il microclima perfetto

Come ottenere il microclima perfetto

Assicurare il giusto microclima interno significa far si che l’edificio sia adeguatamente isolato, ma anche installare gli impianti necessari alla regolazione dei parametri ambientali principali. Per quanto riguarda questi ultimi, è importante che l’impianto di climatizzazione sia impostato con temperature adeguate alla stagione e alle condizioni climatiche specifiche di quel momento. Concorre alla giusta scelta anche il consumo energetico e la tipologia di energia consumata, in quanto si deve ricercare parallelamente anche la massima sostenibilità.

Per assicurare la salubrità dell’aria, poi, è consigliato un impianto di ventilazione meccanica, che assicura sempre i corretti ricambi d’aria all’ora, senza sprechi energetici, in quanto non è necessario aprire le finestre. Esistono anche alcuni sistemi naturali per assicurare un microclima adeguato, che non richiedono il consumo di energia e non hanno alcun impatto sull’ambiente. Tra questi, ad esempio, la scelta di inserire piante nell’edificio, che concorrono alla regolazione dell’umidità dell’aria, così mantenuta sotto controllo, e purificano l’aria assorbendo diverse particelle inquinanti in essa presenti.

Ci sono poi soluzioni per la ventilazione e il raffrescamento naturale o per l’ombreggiamento dell’edificio. Si tratta di strategie passive, che non consumano energia e non ricorrono alla tecnologia, per riuscire a mantenere condizioni adeguate del microclima interno. Ne sono un esempio i canali per la ventilazione naturale, la presenza di elementi d’acqua, i camini solari e così via. A queste soluzioni si aggiungono anche interventi sull’edificio, quali l’isolamento dell’involucro e la sostituzione dei serramenti, in quanto permettono di regolare gli scambi di calore tra interno ed esterno.

La tecnologia: monitoraggio e controllo dei parametri ambientali

La tecnologia: monitoraggio e controllo dei parametri ambientali

Il ricorso a soluzioni naturali non significa che non si possano sfruttare anche i benefici della tecnologia, soprattutto in termini di monitoraggio e automazioni. Sul mercato si trovano sensori in grado di rilevare in tempo reale tutti i parametri ambientali di cui si è parlato in precedenza. Conoscere la temperatura e l’umidità, ad esempio, potrebbe essere utile a regolare in automatico il funzionamento dell’impianto di climatizzazione.

O ancora, la presenza di inquinanti indoor, tra cui l’anidride carbonica, potrebbe automatizzare il ricambio d’aria negli ambienti. Proprio questo fa la domotica, quando viene utilizzata per una termoregolazione avanzata e per assicurare comfort e benessere agli occupanti di casa. Via libera, allora, a termostati smart, sensori per la qualità dell’aria, impianti telegestiti, sistemi di ombreggiamento automatizzati, che oltretutto permettono di ridurre i consumi di energia.

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