Microliving: una soluzione molto comune nella società del futuro

Con l’ultimo Decreto Casa è possibile creare contesti abitativi anche in spazi molto piccoli: si diffonde il microliving anche in Italia, soprattutto nelle città, e alcuni progetti non hanno niente da invidiare alle abitazioni più ampie, ma è importante adottare precise strategie e scegliere gli arredi giusti. Il microliving nasce da esigenze economiche e sociali ben precise ma è anche ritenuta una soluzione di abitare sostenibile.

A cura di:

Microliving una soluzione molto comune nella società del futuro

Monolocali fino a 20 mq, bilocali fino a 28 mq e altezza minima interna fino a 2,40 m: sono questi i numeri che hanno ispirato la legge 24 luglio 2024 n. 105 detta anche “Decreto Casa 2024” e aperto anche in Italia al concetto di microliving. In alcuni paesi del mondo il microliving è già una realtà da anni, come il Giappone, dove è considerato possibile vivere in spazi al di sotto dei 6 mq; diversa la situazione negli Stati Uniti, dove il concetto di microliving si applica ad abitazioni che oscillano tra i 28 e i 40 mq.

Insomma, vivere in piccoli spazi è possibile ovunque, a cambiare è casomai il senso di “piccolo spazio” che assume un’accezione geografica e quindi un significato molto relativo. Come evidenzia uno studio di Gottlieb Duttweiler Institute*, già a partire dal titolo, “Micro-living – l’abitare urbano nel XXI secolo”, questo concetto di abitare rappresenterà una soluzione molto comune nella società del futuro e non solo per la scarsità di spazio. L’urbanistica e l’edilizia saranno, infatti, influenzate tanto dai cambiamenti climatici e quindi dalla necessità di ridurre il consumo di suolo, quanto dalle nuove esigenze sociali e dall’evidenza di rispondere alle necessità di famiglie sempre più piccole nonché al crescente numero di persone che vivono da sole.

Ecco allora l’utilità di spazi abitativi piccoli ma completi di ogni sevizio.

Che cos’è il microliving?

Il microliving si riferisce a uno stile di vita che si adatta a spazi abitativi estremamente ridotti, (generalmente sotto i 30-40 mq). Questo concetto è spesso associato a soluzioni abitative come monolocali, micro-appartamenti o case prefabbricate di piccole dimensioni. L’idea centrale del microliving è quella di vivere in spazi compatti ma funzionali, ottimizzando ogni centimetro per massimizzare l’efficienza, la praticità e la qualità della vita.

Il microliving è diventato popolare soprattutto in contesti urbani dove il costo degli immobili è elevato e lo spazio abitativo è limitato (come il Giappone). Le persone che scelgono questo tipo di vita tendono a focalizzarsi sulla minimizzazione degli oggetti, sull’uso di arredi modulari o multifunzionali e su una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica.

Quali sono le principali caratteristiche del microliving?

Tra le caratteristiche del microliving ci sono: design funzionale e ottimizzazione dello spazio, ovvero arredi trasformabili (come letti che si ripiegano o divani che diventano letti), armadi integrati, cucine a scomparsa, e soluzioni salvaspazio; minimalismo, una filosofia di vita che promuove l’eliminazione del superfluo e l’acquisto di oggetti veramente necessari; sostenibilità, spesso si privilegiano materiali ecologici, impianti ad alta efficienza energetica, e l’uso di tecnologie verdi; comunità e condivisione: in alcune forme di microliving, come quelle che si trovano in alcuni co-housing o spazi di co-living, c’è una forte enfasi sulla condivisione di risorse e spazi comuni.

Il microliving non riguarda solo le dimensioni fisiche dell’abitazione, ma anche un atteggiamento verso la vita, in cui si cerca di vivere con meno, focalizzandosi sulla qualità e sull’essenziale piuttosto che sulla quantità.

Come cambia la casa con il Decreto Casa 2024

Il Decreto Casa 2024 interviene su vari aspetti dell’edilizia residenziale, con particolare attenzione alla riqualificazione energetica, all’efficientamento e alla creazione di soluzioni abitative più sostenibili.

Le principali modifiche riguardano: ristrutturazioni e miglioramenti energetici, con incentivi per ristrutturare spazi piccoli, rendendoli più efficienti dal punto di vista energetico, come il miglioramento dell’isolamento, l’installazione di impianti fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di riscaldamento più sostenibili; bonus e sgravi fiscali per interventi di ristrutturazione o modifiche funzionali degli spazi, anche per quelli di piccole dimensioni, consentendo di ottimizzare e rendere più vivibili spazi anche ridotti; normative per il recupero di spazi, incentivi anche per l’uso di spazi sottoutilizzati, come sottotetti, cantine o seminterrati, da convertire in abitazioni o spazi funzionali, con la possibilità di sfruttare tecniche di recupero adatte a spazi ridotti.

Modelli di microliving in 20 mq

Esistono diversi modelli di contesti microliving, hanno in comune le dimensioni ridotte, ma al loro interno possono risultare molto diversi per soddisfare varie esigenze familiari.

Monolocale in stile loft

Un piccolo monolocale che sfrutta un soppalco per il letto, liberando la zona sottostante per un’area soggiorno con cucina integrata. Il bagno è separato da una parete divisoria in vetro, per dare una sensazione di apertura. L’uso di colori chiari, mobili modulari e un arredamento minimalista crea un ambiente funzionale e moderno.

Micro-appartamento con cucina a scomparsa

Un appartamento che integra la cucina in un mobile a scomparsa. Quando non viene utilizzata, la cucina può essere chiusa e la zona pranzo e soggiorno diventa uno spazio aperto. L’area notte è separata da una parete mobile o una tenda, creando privacy quando necessario.

Studio con angolo notte e zona lavoro

Un piccolo appartamento che utilizza un divano letto come zona notte, mentre la zona giorno è dedicata a uno studio con scrivania e libreria. Mobili con contenitori nascosti per libri e materiali da lavoro contribuiscono a tenere l’ambiente ordinato. La zona cucina è nascosta dietro una parete scorrevole.

Il progetto Giambellino a Milano di 25 mq – Architetto Juri Favilli

Con il progetto Giambellino, a Milano, l’architetto Juri Favilli dimostra come trasformare 25 mq in un completo e confortevole spazio abitabile. Due le strategie utilizzate: dividere lo spazio senza dividerlo, ovvero inserendo una libreria bifacciale su misura che distingue la zona giorno dalla zona notte senza utilizzare una vera e propria barriera, inoltre questo elemento d’arredo costituisce un comodo sistema di storage; utilizzare soluzione contenitive nel perimetro, ovvero lungo le pareti. Il letto a scomparsa si apre sopra al divano ottimizzando lo spazio in maniera discreta. Il sistema di arredi è composto da pezzi Ikea e arredi su misura.

Modelli di microliving in 20 mq
Il progetto Giambellino, a Milano, dell’architetto Juri Favilli Design. Ogni arredo di questo appartamento è progettato per garantire il massimo comfort e favorire il benessere di chi lo abita

 

Modelli di microliving in 20 mq
Il progetto Giambellino, a Milano, dell’architetto Juri Favilli Design. L’utilizzo di arredi multifunzione permette di arredare anche spazi molto piccoli

 

Modelli di microliving in 20 mq
Il progetto Giambellino, a Milano, dell’architetto Juri Favilli Design. La libreria bifacciale che divide la zona giorno dalla zona notte

 

Perché il microliving è ritenuta una soluzione abitativa sostenibile?

Il microliving è sostenibile per diverse ragioni:

  • riduzione del consumo di risorse, le microcase sono progettate per essere compatte, il che implica un consumo ridotto di materiali da costruzione rispetto a edifici tradizionali. Si utilizza meno cemento, legno, acciaio e altri materiali edili, riducendo l’impronta ecologica complessiva della costruzione;
  • riduzione dei consumi energetici, gli spazi più piccoli richiedono meno energia per il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione, contribuendo a ridurre le emissioni di CO₂;
  • minor produzione di rifiuti, le persone che scelgono il micro living tendono ad adottare uno stile di vita più minimalista, riducendo la quantità di beni materiali che acquistano e consumano. Questo porta a una minore produzione di rifiuti e, in generale, a un atteggiamento più sostenibile verso l’ambiente.

Come si può realizzare uno spazio funzionale in 20 mq?

20 mq sono uno spazio ridotto, ma con una progettazione intelligente possono diventare un ambiente funzionale e accogliente.
Ecco alcune soluzioni pratiche per sfruttare al meglio ogni metro quadrato.

Design open space e multifunzionale

Dividere in zone può essere una soluzione: utilizzare la tecnica dell’open space per evitare pareti che riducono visivamente lo spazio, si possono creare “zone” attraverso mobili o pareti leggere. Oppure si può ricorrere all’utilizzo di mobili multifunzionali, per esempio, un letto che si trasforma in divano o scrivania, tavoli pieghevoli, armadi con scomparti nascosti. Infine la realizzazione di un soppalco permette di utilizzare il volume verticale, per creare un “piano sopraelevato” che può ospitare un letto o una zona relax, liberando lo spazio sottostante per altre attività.

Scelte di arredamento compatto e smart

L’arredamento è fondamentale per la creazione di un contesto abitativo gradevole e funzionale anche in pochi mq. Alcune soluzioni sono: letti contenitori, ovvero letti con cassetti o vani sottostanti per ottimizzare lo spazio di stoccaggio; Mensole e armadi a muro, per sfruttare al massimo la superficie disponibile, liberando spazio per la mobilità; Arredi modulari, mobili che possono essere facilmente spostati e adattati alle necessità del momento.

Colori chiari e illuminazione

Infine i colori, u altro elemento determinante: l’uso di colori chiari, come il bianco, il beige o il grigio, aiuta a far apparire gli spazi più ampi e luminosi. Anche l’illuminazione deve essere ben progettata, una buona illuminazione è fondamentale in spazi ridotti. Punti luce ben posizionati, come faretti a incasso o lampade sospese, aiutano a creare l’illusione di un ambiente più grande.

Serie per il bagno multifunzionale di Duravit

La serie per il bagno D-Code di sieger design per Duravit si compone di elementi dal design pulito e lineare, dimensioni ridotte e soluzioni multifunzionali. Le basi sottolavabo utilizzano in modo sensato lo spazio sotto il lavabo, mentre le colonne sfruttano l’altezza e creano così generosi spazi contenitivi anche nei bagni piccoli, facendo sembrare più grande la stanza. La gamma di vasi D-Code comprende anche un modello Compact che, grazie alla profondità ridotta, fa risparmiare centimetri preziosi.

Serie per il bagno multifunzionale di Duravit
Sistema bagno di Duravit

 

Progetto di interior proposto da Clei

Uno spazio di 20 mq, cucina e living diventa habitat completo grazie al progetto di interior proposto da Clei. Nell’immagine la versione giorno del Divano Minerva con sistema trasformabile in letto matrimoniale. Disponibile nella classica versione manuale oppure nella versione con apertura/chiusura motorizzata Power, il movimento automatico è garantito con facilità da una pulsantiera laterale e la sicurezza è assicurata da un rilevamento acustico di ostacoli incassato nel fianco del mobile mediante tecnologia brevettata. Il divano è integrato nella composizione Making Room costituita da colonne in finitura laccato Talco. All’apertura, senza rimuovere i cuscini di schienale, la seduta avanza e, con movimento traslatorio, si posiziona sotto al letto.
Sul fondo, tavolo con apertura a ribalta Wally Maxi in versione aperta. La soluzione è integrata in composizione Making Room costituita da mensole e cassetti in finitura laccato Talco.

Progetto di interior proposto da Clei
Progetto di interior proposto da Clei

 

Divano modulare e multifunzionale di Busnelli

Regolo di Busnelli, disegnato da Fabio Novembre è un divano modulare e multifunzionale (con annesso modulo contenitivo) che permette si adatta a diverse esigenze e permette di creare spazi compatti e funzionali.

Divano modulare e multifunzionale di Busnelli
Divano modulare e multifunzionale di Busnelli

 

Soluzioni integrate di Franke per un sistema cucina più snello ed efficiente

2Gether di Franke è una combinazione di tecnologie di estrazione e cottura a induzione che migliora la funzionalità e la comodità dello spazio cottura con una soluzione più snella ed efficiente. Integrando il sistema di aspirazione direttamente nel piano cottura, infatti, è possibile creare un ambiente di cottura ancora più aperto e spazioso, per muoversi e cucinare più liberamente.

Soluzioni integrate di Franke per un sistema cucina più snello ed efficiente
Soluzioni integrate di Franke per un sistema cucina più snello ed efficiente

 

Tecnologie e soluzioni smart per il microliving

Utilizzare dispositivi smart per ottimizzare la gestione di luci, riscaldamento, sicurezza e altri aspetti della casa, senza dover aggiungere troppi oggetti fisici è un’altra utile strategia per il microliving. Scegliere elettrodomestici di dimensioni ridotte, come frigoriferi slim, microonde da incasso o lavatrici a carica frontale, che occupano meno spazio ma sono comunque funzionali, permette di ottimizzare i volumi

Soluzioni di storage innovative

La progettazione di un adeguato sistema di storage è fondamentale in un appartamento di piccole dimensioni. Si possono installare scaffali o armadi sopra le porte per sfruttare spazi altrimenti inutilizzati; oppure utilizzare soluzioni di storage nascosto che si integrano con l’arredamento, come scaffali a scomparsa o contenitori sotto il pavimento.

Microliving in Italia

Il microliving in Italia è un fenomeno in ascesa, come emerge anche dal recente Report “La casa per la città del futuro” di Scenari Immobiliari e Investire SGR al 32mo Forum di Rapallo, settembre 2024: “Milano, Bologna e Roma saranno caratterizzate dalla forte pressione esercitata da parte della futura popolazione universitaria e dei giovani professionisti, incrementando il loro livello di attrattività rispetto a operazioni di sviluppo di student housing, microliving e coliving, che andranno a coprire una fetta del mercato ad oggi ancora carente di prodotto specifico. I due capoluoghi del nord Italia sono anche quelli economicamente e culturalmente più pronti alla diffusione di soluzioni abitative specifiche per la popolazione over 75, nonostante in Italia questa tipologia di casa sia ancora poco sviluppata rispetto ad altri territori europei”.

Il caso City Pop a Milano

E proprio a Milano è stato di recente stato inaugurato il progetto City Pop, un concetto di abitare innovativo, smart, come nel modello dei nuovi progetti edili della città, ma con formula microliving e in categoria rent.

Si trova in viale Monza137/139 nel quartiere NoLo, è gestito dal gruppo svizzero Artisa** e offre appartamenti completamente arredati di 22-83 mq da affittare per periodi che vanno dalle 4 alle 52 settimane.

Il costo dell’affitto (compreso di IVA, utenze, assicurazione e accesso ai servizi in comune) parte da 320 euro a settimana. La società punta a gestire 1000 appartamenti entro il 2026 in Italia e 15.000 appartamenti nei prossimi 5 anni nelle principali città europee.

Microliving in Italia
Il progetto City Pop ha tratto ispirazione da modelli internazionali di microliving sviluppati in Nord Europa e Asia, dove la gestione intelligente degli spazi urbani è ormai uno standard consolidato

 

Intervista a Francesco Borgognoni, Head of Sales & Marketing di City Pop

Come nasce il progetto City Pop, quale principio di fondo lo anima?

City Pop nasce dall’esigenza di offrire una soluzione abitativa che unisca flessibilità, comodità e soluzioni tecnologiche all’avanguardia per chi cerca un alloggio temporaneo nelle principali città europee. Il principio guida è la creazione di un’esperienza abitativa digitalizzata e autonoma. Attraverso l’app City Pop, gli utenti possono prenotare, accedere agli appartamenti e gestire l’intera esperienza abitativa in totale autonomia, senza bisogno di intermediari.

Le strutture offrono spazi condivisi come aree comuni, coworking e sale relax, favorendo incontri e relazioni tra residenti. Questo equilibrio tra digitale e umano è il cuore del progetto.

Come si costruisce un modello abitativo di microliving che sia anche funzionale e confortevole da abitare?

Un modello abitativo di microliving funzionale e confortevole si basa su tre elementi chiave: design intelligente, servizi integrati e tecnologia all’avanguardia. Gli appartamenti City Pop sono progettati per ottimizzare lo spazio grazie a soluzioni modulari, arredi su misura e ambienti luminosi e ben organizzati, garantendo il massimo comfort.

L’app City Pop è il cuore dell’esperienza abitativa: permette di gestire check-in e check-out, prenotare servizi extra come pulizie e parcheggi e persino accedere agli eventi organizzati per la community. Infine, le location strategiche dei building sono un aspetto fondamentale: tutte le strutture sono situate in aree centrali o ben collegate, consentendo ai residenti di vivere al meglio la città in cui risiedono, sia per motivi professionali che personali.

Per la realizzazione di City Pop vi siete rifatti a qualche esempio o modello internazionale?

Il progetto ha tratto ispirazione da modelli internazionali di microliving sviluppati in Nord Europa e Asia, dove la gestione intelligente degli spazi urbani è ormai uno standard consolidato. Tuttavia, City Pop ha creato una formula unica combinando un design riconoscibile, attenzione ai dettagli e tecnologia all’avanguardia.

Quali sono i destinatari di questa tipologia abitativa?

City Pop si rivolge a una clientela dinamica e moderna, come professionisti in trasferta, expat, studenti post-laurea, e aziende che cercano soluzioni abitative temporanee per i propri dipendenti. La flessibilità del modello si adatta perfettamente a chi cerca un alloggio senza vincoli burocratici, completamente autonomo e pronto all’uso.

Ha avuto riscontri positivi il progetto, volendo fare un bilancio?

Il progetto City Pop ha registrato riscontri estremamente positivi sin dal suo lancio. Tutte le location stabilizzate del portafoglio registrano un’occupancy media del 97%. Le prima location in Italia, a 4 mesi dall’apertura, ha già raggiunto un’occupancy del 90%, dimostrando la validità del modello. Le prenotazioni a lungo termine e il feedback entusiasta degli utenti confermano che la combinazione di tecnologia, design funzionale, posizioni strategiche e community è vincente.

L’espansione in nuove città europee (1500 nuove unità in arrivo nel 2025 in Svizzera, Germania e Repubblica Ceca) testimonia il successo del progetto, che continua a crescere sia in termini di strutture che di servizi offerti.

 

Progetto City Pop situato in viale Monza137/139 nel quartiere NoLo

Immagine 4 di 9

Fonti:
*Gottlieb Duttweiler Institute
**Artisa

Foto in apertura: Progetto City Pop, un concetto di abitare innovativo, smart, come nel modello dei nuovi progetti edili della città, ma con formula microliving e in categoria rent. Si trova in viale Monza137/139 nel quartiere NoLo, è gestito dal gruppo svizzero Artisa




Articolo realizzato in collaborazione con...



back to top