Le pavimentazioni tessili, versione contemporanea della moquette, stanno tornando di moda. Tradizionalmente apprezzate per l’idea di comfort e per l’estetica, grazie all’imperativo della sostenibilità si sono evolute in soluzioni pratiche e attente all’ambiente, nonché dall’aspetto assolutamente moderno.
Pavimentazioni tessili, innovative e sostenibili
La novità nel campo delle pavimentazioni tessili attuali riguarda sia l’utilizzo di materiali alternativi a ridotto impatto ambientale sia una produzione attenta alle istanze ecologiche. A una maggiore durata nel tempo, ottenuta grazie a fibre sintetiche resistenti e inattaccabili da muffa e parassiti, si affianca una estetica rinnovata, in grado di imitare l’effetto e le lavorazioni dei materiali classici, oppure di proporre texture e decorazioni inedite.
E soprattutto una serie di vantaggi, derivati da una produzione sempre più avanzata:
- riduzione dell’impronta di carbonio, grazie a materiali riciclati o naturali da fonti rinnovabili;
- miglioramento della qualità dell’aria interna, con l’eliminazione di trattamenti superficiali dannosi per l’ambiente e l’introduzione di soluzioni materiche a basse emissioni di VOC e di inquinanti;
- riduzione degli scarti, mediante la riciclabilità dei componenti o la biodegradabilità.
I materiali dei rivestimenti tessili attuali
Scelte maggiormente responsabili orientano la produzione industriale delle nuove pavimentazioni tessili, optando per materie prime riconducibili essenzialmente a tre grandi gruppi:
- fibre naturali (lana, cotone organico, iuta, sisal…), biodegradabili e da risorse rinnovabili ed ecologiche;
- fibre riciclate (poliammide, PVC, PET…), che derivano da sfridi produttivi o lavorazioni di oggetti a fine vita e danno vita a nuove superfici con medesime proprietà tecniche ed estetiche;
- fibre innovative (derivate da scarti agricoli o alghe e funghi), opzioni in corso di sperimentazione dai risultati promettenti, grazie alle prestazioni elevate nonostante un impatto ambientale minimo.
Cambiano anche i supporti, che introducono strati performanti mono o pluri-materici anch’essi ecologici e riciclabili, in grado di dare sostegno allo strato decorativo superiore. Ulteriori film possono poi essere aggiunti per migliorare le proprietà isolanti dal punto di vista termico o acustico, come ad esempio i tappetini di feltro di PET riciclato.
Come si posano i nuovi rivestimenti tessili a pavimento
Le opzioni di posa sono diverse, da adattare alle tipologie di fondo o di sottofondo e alle necessità. adattabili a vari ambienti e necessità. In genere si opera per incollaggio, anche su pavimentazioni preesistenti, che può essere:
- a tutta superficie, mediante colla o adesivo specifico, ideale per la stabilità del risultato ma complessa da rimuovere a fine vita;
- a incollaggio parziale, in più punti o strisce, utilizzato soprattutto per gli elementi modulari (come le quadrotte o i listoni) e più semplice per una eventuale rimozione;
- flottante, senza adesivo ma in appoggio su sottopavimento grazie all’incastro degli elementi, metodo veloce adatto a una sostituzione parziale.
Nel caso di posa direttamente su sottofondo, è importante la preparazione di quest’ultimo, che, per un buon risultato finale, deve essere asciutto, pulito e in bolla.
Design e tendenze dei nuovi rivestimenti
Grazie alla qualità dei filati di ultima generazione i rivestimenti possono essere declinati in una infinità di variazioni sia decorative sia cromatiche. Una capacità che rende praticamente standardizzata la personalizzazione del prodotto finito.
La tridimensionalità tipica delle trame un tempo applicate a pavimento e dei velli delle moquette tradizionali viene riproposta giocando con intrecci, dimensioni variabili di trama e ordito, variazioni di spessore delle superfici ottenute con il tufting (ovvero l’inserzione meccanica di ciuffi materici su un apposito supporto).
Un ambito questo di applicazione anche del design biofilico, che, ispirato nei colori e nelle texture ai paesaggi naturali, può rendere, attraverso la scelta mirata delle pavimentazioni tessili, lo spazio interno confortevole, rilassante e idealmente connesso con l’esterno.
Estremamente attuali anche le grafiche decisamente espressive, che ripropongono stilemi vintage in palette a contrasto o geometrie astratte ton sur ton.
5 idee per arredare casa con stile
Collezione by Jean Nouvel di Bolon
La collezione by Jean Nouvel di Bolon, nata dalla collaborazione del marchio con il famoso architetto francese, comprende sei palette cromatiche per un rivestimento dal sapore architettonico, graficamente geometrico. La pavimentazione, che contiene il 68% di componenti materici riciclati, ha una struttura a quattro strati: uno superiore di tessuto vinilico intrecciato e tre di supporto, che conferiscono resistenza e spessore al sandwich. Si possono aggiungere ulteriori film, come quello di feltro isolante acusticamente, ottenuto al 90% da PET riciclato.
Serie Tessera Layout e Outline di Forbo
Le serie Tessera Layout e Outline di Forbo di pavimenti tessili auto-posanti “loop pile” a quadrotte e doghe sono prodotte con tufting dalla lavorazione bouclé, utilizzando filato di poliammide tinto in massa su supporto a base minerale riciclato ProBac® a bassa quantità di bitume modificato e tessuto non tessuto di poliestere. Propongono un assortimento di 32 colori e 8 disegni coordinati a righe, per un ampio ventaglio compositivo. Sonoertificate GUT Label e dotate di dichiarazione EPD (Environmental Product Declaration).
Armonia 620 di Gerflor
Armonia 620 di Gerflor, in sei nuances cromatiche, si posa con metodo “looselay” attacca/stacca. Le quadrotte sono realizzate con filato Econyl® di poliammide 100% riciclata che forma una superficie vellutata ad effetto bouclé, su supporto di bitume.
Newstalgia di Radici
Newstalgia (design Tekla Evelina Severin) di Radici è declinata in otto pattern grafici – Backgammon, Brick, Elliptic, Folding, Monogram, Net, Snake, Weave – e si ispira a decenni passati, i Sessanta e Settanta del secolo scorso. Tinte vibranti e accostamenti bilanciati, linee rette, forme geometriche e effetti tridimensionali danno vita a prospettive originali, in cui il mix di colori forti vede tinte calde come pesca e bordeaux e cromie a contrasto, come celeste e terracotta. Il supporto è la pavimentazione tessile Bloom Back dell’azienda, superficie sostenibile realizzata con filato Econyl® a struttura monocomponente, che unisce un tessuto primario di poliammide a un sottofondo dello stesso materiale. In tal modo il prodotto è totalmente riciclabile al termine del ciclo di vita.
Le quadrotte Recharge e Retrace della collezione DESSO Origin di Tarkett
Le quadrotte Recharge e Retrace della collezione DESSO Origin di Tarkett derivano texture e motivo dall’imperfezione del processo di riciclo materico che è alla base della loro produzione. Riciclabili al 100% e frutto di procedimenti industriali circolari, sono realizzate con filato Econyl® al 100% riciclato su supporto EcoBase® di granulato di poliolefine a base per l’80% di gesso riciclato, certificato Cradle to Cradle Gold™, e si possono abbinare ai supporti acustici opzionali SoundMaster. Il programma di recupero e riciclo ReStart® dell’azienda consente di riciclare filato e supporto senza compromettere la qualità, nel rispetto degli standard sanitari e ambientali. Il supporto, separato dal filato superiore, viene triturato e poi riformato in granulato di poliolefina, per dare vita a un nuovo supporto, mentre il filato, viene riciclato, rigenerato e reintegrato in nuove quadrotte tessili.
FAQ Pavimentazioni tessili
Le pavimentazioni tessili, evoluzione moderna della tradizionale moquette, stanno vivendo una nuova fase di popolarità. Grazie ai materiali eco-friendly e alle nuove tecnologie, queste superfici offrono praticità e uno stile attuale, rispondendo alle esigenze di chi cerca ambienti accoglienti e responsabili dal punto di vista ambientale. Ecco le curiosità più cercate sul web.
Qual è la durata nel tempo di una pavimentazione tessile?
La resistenza dei nuovi materiali è tale da garantire una lunga durata ai rivestimenti tessili a pavimento, che, al contrario delle soluzioni passate, non perdono in brillantezza, colore e spessore anche in situazioni di forte passaggio. Alcune aziende assicurano i propri prodotti oltre i dieci anni, ma la vita media di un prodotto (soprattutto se con una buona manutenzione) può superare anche della metà se non del doppio tale limite temporale.
Cosa si mette sotto a una pavimentazione tessile?
La scelta di cosa mettere sotto una pavimentazione tessile dipende da alcuni fattori: in primis dal prodotto scelto, nonché dal tipo di sottofondo, dalle esigenze di comfort o di isolamento e dal budget a disposizione. In generale, si usano degli strati materici appositi, modulari o in rotolo, dalle componenti adatte al bisogno: ad esempio, feltro riciclato per isolare acusticamente e termicamente la pavimentazione, bitume ecologico ideale anche in ambienti umidi, sughero per contrastare muffa e parassiti pur optando per la naturalità del substrato (tra l’altro isolante).
Nella scelta riveste un ruolo decisivo lo spessore del sandwich finale, che determina la possibilità di posa della pavimentazione tessile senza dover intaccare la posizione di soglie e di serramenti interni e anche un miglioramento sia delle performance del pacchetto sia del comfort della camminata.
Come si pulisce una pavimentazione tessile?
La pulizia di una pavimentazione tessile moderna richiede generalmente minore impegno di quello di un tempo per le moquette tradizionali. Importante tuttavia conoscere le istruzioni di manutenzione fornite dal produttore del rivestimento, per non modificarne aspetto e prestazioni.
Per la pulizia quotidiana bastano solitamente l’aspirapolvere e il passaggio di un panno leggermente inumidito, con aggiunta di un prodotto apposito in caso di macchie o di sporco ostinato. Una sanificazione più profonda può invece richiedere una apparecchiatura specifica, come ad esempio quella per il lavaggio a vapore, oppure un intervento professionale.
Foto in apertura: Newstalgia (design Tekla Evelina Severin) di Radici
Leggi anche
Cambiare il pavimento: come sostituirlo senza togliere quello esistente
Rivestimenti interni: caratteristiche e usi delle migliori finiture