Cottura a induzione o a gas: quale scelta fare in base ai consumi

Con i prezzi del gas alle stelle, molti italiani si domandano se il piano a induzione sia la soluzione giusta per risparmiare. La risposta non è scontata e merita una trattazione approfondita. Qui tutte le indicazioni su come funziona, costi, consumi e risparmio effettivo.

A cura di:

Cottura a induzione o a gas: quale scelta fare in base ai consumi

Indice degli argomenti:

Piano cottura a induzione oppure a gas? Questo è il dilemma. Con il caro bollette in arrivo e il prezzo del gas ormai alle stelle in molti si domandano quale sia il metodo di cottura più economico. Non si può certamente rinunciare a cucinare, tuttavia con dei precisi accorgimenti si può ridurre la spesa anche drasticamente.

Il piano cottura a induzione è tecnologicamente innovativo ed efficiente, esteticamente bello e sicuro. Il gas però resta il metodo preferito degli italiani, alcuni dei quali sono convinti che il sapore degli alimenti venga alterato. Si tratta di un falso mito, anzi i vantaggi dell’induzione sono maggiori dei “contro” e in termini di consumi consentono un considerevole abbassamento delle spese.

Capiamo il perché, quanto si risparmia davvero e quali sono le differenze tra i due metodi di cottura.

Piano cottura a induzione e fornelli a gas, differenza e caratteristiche

Chi compra una casa nuova o ristruttura quella già in uso sicuramente si troverà a valutare quale scegliere tra le due tipologie di piani cottura. Il più diffuso ancora oggi è la fiamma a gas, tuttavia il piano a induzione sta avendo una crescita esponenziale in questi anni.

Il primo è alimentato a gas metano o GPL ed è costruito in ghisa o acciaio verniciato su cui adagiare pentole e padelle, sotto le quali vi è il fuoco vivo. L’induzione, invece, è una tecnologia più moderna e sfrutta la corrente elettrica grazie a molteplici bobine di rame situate sotto il piano di vetroceramica. Quindi abbiamo da un lato il gas metano e dall’altro l’elettricità.

Il metodo di cottura differente non altera il sapore del cibo (anche se molti credono il contrario), ma modifica i tempi: nel gas vi è più dispersione di calore e quindi sarà necessario un tempo maggiore rispetto all’induzione.

Risparmiare gas metano e abbassare la bolletta: lo studio di Enea

Quale conviene di più in base ai consumi

Di questi tempi è impossibile non parlare dei metodi che consentono di risparmiare qualche soldo in bolletta. E a tal proposito il piano cottura a induzione potrebbe essere un’ottima soluzione. Oltre a ridurre i consumi, tagliando la spesa del gas, evita inutili sprechi e dispersioni di calore.

Come mai l’induzione fa risparmiare? E quanto? Per capirlo serve una trattazione approfondita. Questa tipologia di piano cottura trasmette il calore solo al fondo della pentola quindi, a differenza del gas, riduce enormemente la dispersione di calore e dunque consuma meno.

C’è poi da considerare la fascia oraria di utilizzo. Infatti mentre il gas ha la medesima tariffa durante tutto il giorno, l’elettricità è sottoposta a tariffe variabili. Vuol dire che, facendo attenzione, si possono abbattere i consumi utilizzando il piano cottura nella fascia più economica, ovvero dopo le 19.00 e nel weekend.

In termini di percentuali, questo sistema assicura un’efficienza energetica di circa il 90% rispetto al gas tradizionale, e il vantaggio aumenta se la casa è dotata di un impianto fotovoltaico.

In conclusione, l’inevitabile dispersione di calore e il maggior tempo necessario per cucinare gli alimenti rendono il piano cottura a gas metano più costoso e meno sostenibile.

La potenza necessaria
Esempio di piano a induzione dove si vede anche la cappa Glam Fit Zero Drip Plus di Faber

La potenza necessaria

La potenza di un piano a induzione dipende dalla sua tipologia. Di norma varia dai 3.7 kW ai 7.6 kW, cifre che si riferiscono a tutti i fuochi in funzione nello stesso momento. Invece un singolo fornello a induzione ha bisogno di circa 2000 W, consumo che si riduce a 600 W dopo la fase di accensione.

A questo punto una precisazione è d’obbligo: le famiglie che cucinano molto e utilizzano più fuochi alla volta potrebbero avere la necessità di innalzare la potenza disponibile. Infatti c’è il rischio di superare la soglia dei 3 kW, ovvero la portata standard di un impianto elettrico casalingo.

La soluzione per questo inconveniente è chiedere al proprio fornitore di aumentare la potenza domestica, evitando che la corrente “salti” mentre si è ai fornelli. Questa operazione però non è gratuita e il suo costo dipende dal gestore di riferimento.

Quali sono i vantaggi della cottura a induzione?

Viste le caratteristiche principali e il consumo stimato dell’induzione, per capire se è questo il piano cottura adatto alle proprie esigenze bisogna considerare i vantaggi e gli svantaggi possibili.

Partiamo con i pro:
● rispetto al gas, è sicuro ed è l’ideale per chi ha bambini piccoli;
● è più bello da vedere e si pulisce rapidamente con un semplice panno in microfibra;
● non richiede necessariamente l’installazione della cappa (obbligatoria invece per il piano a gas metano);
● riduce il tempo di cottura di almeno 2 minuti rispetto al gas, vuol dire che la stessa quantità di acqua bolle in 3 minuti e non in 5;
● costa meno del piano a gas ed è più semplice da installare.

Vi sono però anche dei “contro”, ecco i principali:
● necessitano di pentole e padelle particolari, quelle usate sul gas non vanno bene;
● l’input di energia non è sempre continuo, mentre lo è sul fuoco a gas;
● se si utilizzano più fuochi contemporaneamente potrebbe essere necessario chiedere l’aumento della potenza al proprio fornitore.

 

Foto in apertura: Collezione premium Mythos di Franke che comprende anche il piano a induzione

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento