Plastica usa e getta: novità e regole da seguire per non sbagliare

Piatti, bicchieri, cannucce, posate e molto altro: cosa si intende per plastica usa e getta, divieti in vigore, sanzioni e quali sono le migliori alternative sul mercato.

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Plastica usa e getta novità e regole da seguire per non sbagliare

Inventata nei primi del ‘900 dal chimico belga Leo Baekeland, la plastica ha rivoluzionato il mondo dell’industria e della grande distribuzione. Oggi, tuttavia, rappresenta la principale causa di inquinamento contro cui combattere, sia per i gravi risvolti ambientali che sul mondo animale. Basta pensare che, ogni anno, la “plastica usa e getta” che finisce negli oceani provoca più di 13 miliardi di dollari di danni all’ecosistema marino.

Per frenare i danni, nel 2022 è entrato in vigore il divieto di vendere e produrre oggetti monouso realizzati in tutto o in parte in plastica, direttiva europea accolta con entusiasmo dagli ecologisti e con scetticismo dai produttori.

In questa guida i dettagli sulla direttiva e cosa si può usare al posto della plastica usa e getta.

Plastica usa e getta, cos’è e da quando è vietata in Italia

Per anni la plastica monouso – detta anche usa e getta – ha costituito una delle principali fonti di inquinamento in Italia e in Europa e, ancora oggi, continua ad esserlo in molti altri paesi del mondo. Con essa si intendono tutti quegli oggetti realizzati in tutto o in parte in plastica non destinati ad un uso durevole.

Dopo una serie di rinvii, molto contestati, il 14 gennaio 2022 è entrata in vigore la direttiva Sup 904/2019 (Single use plastics): è scattato il divieto di vendere e produrre plastica monouso, con l’obbligo di smaltire le scorte entro la stessa data.

Il divieto colpisce piatti, bicchieri, posate, cannucce, miscelatori per cocktail, attrezzi, contenitori per alimenti, cotton fioc, bastoncini per palloncini e ogni altro prodotto in plastica destinato ad un solo utilizzo. Restano in vendita invece beni della stessa natura ma realizzati con materiali compostabili e biodegradabili.

Questo vuol dire che, da gennaio 2022, sono state messe al bando tutte le plastiche usa e getta e che locali e discoteche non possono più servire cocktail con cannucce di plastica o aperitivi in piatti di plastica.

Plastica usa e getta, cos’è e da quando è vietata in Italia
Per anni la plastica usa e getta ha costituito una delle principali fonti di inquinamento in Italia e in Europa e, ancora oggi, continua ad esserlo in molti altri paesi del mondo

Sanzioni fino a 25.000 euro per chi trasgredisce

La direttiva oltre ad imporre il divieto di produrre e vendere plastica monouso sancisce le sanzioni pecuniarie. Salvo che il fatto non costituisca reato:

“L’immissione sul mercato o la messa a disposizione di prodotti in violazione di quanto disposto all’articolo 5, comma 1 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 euro a 25.000 euro.”

“La medesima sanzione si applica nei casi di immissione sul mercato o di messa a disposizione di prodotti che presentano caratteristiche difformi da quelle indicate dall’articolo 6, comma 1 o privi dei requisiti di marcatura di cui all’articolo 7, commi 1 e 2.”

“La sanzione è aumentata fino al doppio del massimo in caso di immissione di un quantitativo di prodotti del valore superiore al 10 per cento del fatturato del trasgressore”.

Così l’articolo 14 della direttiva 904 del 2019.

Come sostituire la plastica usa e getta: le migliori alternative sul mercato

La “fine” della plastica monouso ha segnato la nascita o la riscoperta di altri prodotti più green e ugualmente funzionali. Le alternative sono diverse e riguardano sia i prodotti per la casa (come piatti e bicchieri) che per la cura della persona (ad esempio i cotton fioc).
Ecco le alternative più in uso per sostituire la ormai vietata plastica usa e getta.

Stoviglie compostabili

Piatti, bicchieri e posate di plastica impiegano circa 450 anni per degradarsi. Un lasso di tempo incredibile, soprattutto se si pensa che questi oggetti vengono utilizzati per pochi minuti.
Questi oggetti monouso ora vietati sono stati sostituiti da stoviglie compostabili: il loro smaltimento è più breve e non rilascia derivati dal petrolio nell’ambiente.
Le stoviglie compostabili, così come le cannucce di bambù al posto di quelle di plastica, si buttano tra i rifiuti organici, infatti sono destinate a diventare fertilizzanti naturali.

Come sostituire la plastica usa e getta le migliori alternative sul mercato
Gli oggetti monouso ora vietati sono stati sostituiti da stoviglie compostabili: il loro smaltimento è più breve e non rilascia derivati dal petrolio nell’ambiente

Borracce al posto delle bottiglie di plastica

Oggetto di tendenza oltre che green, le borracce sono ormai entrate a far parte della nostra quotidianità. Si usano al posto delle bottiglie di plastica, fanno risparmiare e fanno bene all’ambiente perché riducono i rifiuti.
Le più usate sono d’acciaio, alluminio o vetro.

Detersivi alla spina

Le confezioni di detersivi e i saponi per l’igiene personale il più delle volte sono realizzati in plastica dura. Anche se non appartenenti alla categoria “monouso” costituiscono una grande fonte di inquinamento.

Una valida alternativa ai flaconi in plastica sono i distributori “alla spina”, erogatori di prodotto dove poter riutilizzare le vecchie confezioni senza buttarle. In questo modo la “vita” del contenitore di plastica dura più a lungo riducendo la quantità di rifiuti.

I distributori alla spina stanno prendendo sempre più piede, non solo per detersivi e detergenti per la casa e la persona ma anche per generi alimentari (pasta, riso, olio, bevande, frutta secca, spezie e così via).

Shampoo e bagnoschiuma solidi

Nel campo dell’estetica e della cura della persona le alternative ecologiche sono tantissime: tra queste bagnoschiuma e shampoo solidi. Questi prodotti hanno una formulazione concentrata e di solito sono composti da oli, burri, coloranti e profumi naturali, sono quindi biologici e vegani. Inoltre sono più durevoli dei tradizionali flaconi in plastica.
Un’altra linea di prodotti alternativi a quelli usa e getta sono i dischetti lavabili, ecologici, riutilizzabili e naturali (alcune tipologie possono durare fino a 1.000 lavaggi).

Addio spazzolino di plastica

Tra gli oggetti che si usano tutti i giorni e che inquinano di più ci sono gli spazzolini per l’igiene dentale. Anche se di piccole dimensioni, gli spazzolini hanno un enorme impatto ambientale dato che per degradarsi impiegano ben 1.000 anni.
Sul mercato ne esistono tipologie green in bamboo, con imballaggi altrettanto ecologici. Il bamboo è usato anche per pettini e bastoncini per la pulizia delle orecchie.

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