Indice:
- La situazione degli impianti elettrici
- Normativa: un percorso per la sicurezza elettrica in casa
- Una ricerca e un libro bianco sulla sicurezza elettrica
- Gli italiani e la casa: un rischioso rapporto di fiducia
- L’impianto elettrico e la scarsa informazione
Se la sicurezza domestica è un problema che cattura l’attenzione dell’opinione pubblica solo in occasione di eventi drammatici, l’adeguatezza degli impianti elettrici delle nostre case emerge solo in caso di guasti, malfunzionamenti o durante l’acquisto di un nuovo immobile.
Purtroppo l’impianto elettrico non viene considerato pericoloso e/o sottoposto a controlli e manutenzioni come accade per gli impianti di riscaldamento e la caldaia. Anzi si dà per scontato che sia perfettamente funzionante e a norma nonostante negli anni l’impianto elettrico abbia mutato le sue funzionalità. Infatti da semplice alimentazione delle utenze, oggi assolve al controllo del comfort, di gestione dei carichi, alla diffusione sonora, alla connettività…solo per citarne alcuni.
La situazione degli impianti elettrici
Purtroppo gli impianti elettrici sono vecchi e obsoleti, ma non ce ne rendiamo conto: infatti più di 10 milioni le abitazioni italiane non sono mai state sottoposte a interventi di manutenzione dell’impianto elettrico, mentre nel 42% dei casi le abitazioni risultano sprovviste della Dichiarazione di Conformità, documento rilasciato dall’installatore elettrico o un professionista abilitato in seguito alla installazione o modifica dell’impianto.
Il risultato è che ci sono troppe case italiane che presentano rischi per la sicurezza delle persone.
Normativa: un percorso per la sicurezza elettrica in casa
Eppure il tema della sicurezza elettrica è sempre stata considerata sia dalle istituzioni, per quanto concerne l’aspetto legislativo, sia dagli enti preposti per gli aspetti tecnico normativi.
Da oltre trent’anni l’Italia ha previsto una serie di leggi e norme tecniche dedicate specificatamente alla sicurezza elettrica, già a partire dal 1990 con l’entrata in vigore della Legge 46/90. Successivamente del 2008 la legge 46/90 è stata sostituita dal nuovo Decreto Ministeriale DM 37/08 che evidenzia l’obbligo di preservare le caratteristiche di sicurezza dell’impianto. Viene confermato il ruolo delle norme tecniche: la CEI 64-8 è il riferimento per la realizzazione degli impianti elettrici a regola d’arte.
Nel 2011 la norma è stata integrata con un allegato che definisce i livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali a livello residenziale. La nuova Norma CEI 64-8 – pubblicata nel 2012 – è un passo importante verso la definizione di uno standard di qualità anche degli impianti che devono soddisfare requisiti di sicurezza, usabilità e sostenibilità ambientale. Inoltre l’impianto elettrico deve rispondere ai canoni di sicurezza e prestazioni.
Ultimo tassello di questo percorso la norma CEI 64-21 che identifica il migliore uso degli impianti nelle case con persone con specifiche necessità e portatori di handicap.
Una ricerca e un libro bianco sulla sicurezza elettrica
Ma come deve essere un impianto elettrico per considerarsi a norma e quindi sicuro? Da questa domanda è partita l’indagine commissionata da Prosiel, associazione senza scopo di lucro nata nel 2000, in prima linea nella promozione della cultura della sicurezza e dell’innovazione elettrica. Dalle interviste su un campione di 500 famiglie rappresentativo della situazione italiana è emerso:
- oltre i 2/3 del totale delle abitazioni non rispettano la legislazione sulla sicurezza elettrica (se non qualche intervento parziale);
- il 13% delle abitazioni risulta esposto al rischio di incendio per motivi elettrici;
- il 52% degli impianti elettrici è a rischio fulminazione per la presenza di componenti elettrici danneggiati o deteriorati;
- nel 18% dei casi non è installato l’interruttore differenziale.
Dati che appaiono ancora più preoccupanti se si considera che la grande maggioranza degli intervistati dichiara con certezza che il proprio impianto domestico non ha alcun tipo di problema.
Proprio per promuovere la campagna sulla sicurezza elettrica e aiutare nel comprendere come rendere a norma l’impianto e quali soluzioni adottare, Prosiel ha redatto il libro bianco “Gli italiani e la sicurezza elettrica”.
All’interno del quale sono presentati i dati dell’ultima indagine realizzata dall’Istituto Piepoli. Vediamo allora quanto è sicuro l’impianto elettrico!
Gli italiani e la casa: un rischioso rapporto di fiducia
La casa, per gli italiani, è protezione, tranquillità, fiducia: un’associazione spontanea – quella tra casa e sicurezza – che però rischia di essere messa in discussione dall’attenzione che viene dedicata alla gestione dell’impianto elettrico delle loro abitazioni.
Secondo l’indagine gli italiani, infatti, sembrano prendersi cura solo marginalmente della sicurezza elettrica in casa e solo il 16% delle persone ritiene che nella propria abitazione possano avvenire incidenti domestici, mentre la stragrande maggioranza pensa che sia più pericoloso guidare un auto.
Inoltre, quando si parla di rischio domestico, solo il 14% ha paura della caduta di un fulmine che coinvolga la propria abitazione e l’11% teme incidenti di origine elettrica. Un italiano su dieci non crede che si possa prendere la classica “scossa” in casa.
L’impianto elettrico e la scarsa informazione
Ma perché gli italiani temono così poco di incappare in incidenti di origine elettrica? Per capirlo, dobbiamo tornare all’idea di casa come simbolo della sicurezza. La quasi totalità degli italiani ritiene sicuro l’impianto elettrico della propria abitazione. Ma la convinzione di vivere in una casa sicura sembra però fondata su una scarsa consapevolezza delle componenti del rischio: solo il 37% degli italiani sa spiegare cosa rende un impianto non a norma.
Emerge, già da queste prime domande, la necessità di sensibilizzare il Paese, per rendere le case sempre meno “incidentabili”. Quando poi ci si addentra sui componenti dell’impianto elettrico emerge che molte case non sono dotate di tutti gli elementi fondamentali:
- interruttore generale per togliere tensione all’impianto,
- sistema di messa a terra,
- salvavita,
- componenti elettrici integri,
- assenza di cavi elettrici scoperti e in vista.
Questa indagine sembra dunque descrivere un Paese in cui un numero importante di abitazioni è a forte rischio elettrico. Sarebbe innanzitutto auspicabile una legislazione che imponga la manutenzione e la verifica degli impianti elettrici esattamente come funziona per la revisione della caldaia. Inoltre, sarebbero necessari incentivi per rendere sicure le case.