Realizzare un soppalco in casa è un’idea valida in tutte quelle occasioni in cui si ha la necessità di creare nuovi spazi, da sfruttare per attività e funzioni di diversa natura. Va detto, infatti, che le esigenze di una famiglia cambiano nel tempo, richiedendo spesso un ripensamento dell’organizzazione interna degli ambienti. Molte ristrutturazioni, ad esempio, nascono proprio da esigenze di questa natura.
Ci sono, però, anche soluzioni molto meno impattanti di un vero e proprio ridisegno degli ambienti interni, ma che permettono di modificare casa e aggiungere spazio laddove non ce ne era. Costruire un soppalco è un esempio di come sfruttare in modo interessante l’altezza interna dei locali, dando vita a spazi interessanti anche da un punto di vista di arredo e design.
Realizzare un soppalco in casa: cosa dice la normativa
Il soppalco è una soluzione architettonica che può avere un grande impatto sulla casa, sia da un punto di vista funzionale, che estetico. Per quanto si tenda spesso a semplificare il lavoro richiesto, per non commettere errori e godere a pieno dei vantaggi offerti da questa costruzione, è importante procedere con una progettazione accurata, rispettando tutte le normative vigenti.
Si tratta, infatti, di una struttura sopraelevata, che può essere anche fissa e divenire parte integrante della costruzione. Per questo motivo, è necessario informarsi in modo adeguato rispetto a tutti i regolamenti vigenti, anche a livello comunale.
Le principali indicazioni generali da considerare, in ogni caso, riguardano le dimensioni del soppalco e dell’ambiente in cui lo si vuole costruire. Teoricamente, per essere abitabile, un soppalco deve garantire le altezze minime previste per i locali domestici. Le stanze normali, ad esempio, hanno un’altezza minima di 2,70 metri (con eccezioni in alcune località, come i comuni montani), mentre quella del soppalco è fissata a 2,10 metri.
Inoltre, per garantire le migliori condizioni di aerazione e illuminazione, la superficie del soppalco non dovrebbe superare il 30% di quella totale della stanza in cui si trova. Da rispettare in toto, invece, i rapporti aeroilluminanti, secondo cui il rapporto minimo tra la superficie vetrata e la superficie del locale deve essere di circa 1/8.
Come arredare un soppalco
Un soppalco può essere arredato in modo completamente libero, secondo il proprio gusto personale. L’unico vincolo reale è la presenza di un parapetto, che per legge deve essere alto almeno un metro e dieci. Possono variare, poi materiali e finiture, anche della pavimentazione.
Può essere utilizzato per ampliare la zona notte e aggiungere una camera, o anche essere trasformato in uno spazio dedicato allo studio o al lavoro, costruendo un ufficio. In altri casi ancora, invece, il soppalco è dedicato al relax e si posizionano arredi quali cuscini, tappeti e divani. Non ci sono limiti alla fantasia, l’importante è creare un ambiente accogliente e che rispetti a pieno il proprio gusto, oltre che lo stile generale dell’abitazione.
Soppalco in casa, vantaggi e svantaggi
Per decidere se realizzare o meno un soppalco, è opportuno valutare tutti i pro e i contro di questa soluzione, eventualmente anche tramite un confronto con il proprio tecnico, così da completare la valutazione con tutti gli aspetti tecnici e normativi significativi.
Al di là delle specifiche caratteristiche, però, è importante ricordare che è sempre un modo per ottimizzare e migliorare gli spazi in casa, in quanto si sfrutta al massimo anche l’altezza degli ambienti interni. Si tratta, pertanto, di una soluzione ottimale soprattutto in quegli edifici dove i soffitti sono molto alti e non ci sono problemi nel rispetto dei limiti fissati dalla normativa. Migliorare gli spazi e aumentare la superficie abitabile, inoltre, fa crescere anche il valore dell’immobile, senza contare che un soppalco dona un tocco di originalità agli ambienti di casa.
Al contempo, sono da valutare attentamente i costi di realizzazione, la fattibilità da un punto di vista tecnico e normativo e l’effettiva disponibilità di spazio.
FAQ Soppalco in casa: quello che devi sapere
Come mettere a norma un soppalco abusivo?
Un soppalco abitabile aumenta la superficie dell’edificio, pertanto è generalmente necessario richiedere in Comune un permesso di costruire. Se così non è stato fatto, è abusivo. Per metterlo a norma bisogna prima di tutto rispettare tutti i vincoli normativi prima descritti, rispetto a superfici e dimensioni, dopo di che procedere con la pratica di sanatoria, gestita a un tecnico abilitato. Se non è possibile rispettare la normativa vigente, è necessario demolirlo.
Quando un soppalco non deve essere accatastato?
Gli unici esenti dall’obbligo di permesso e di accatastamento sono quelli di piccole dimensioni, che non ospitano veri e propri ambienti abitabili. Non fanno parte in alcun modo della struttura dell’edificio e spesso sono smontabili.
Qual è il miglior materiale per costruire un soppalco?
A seconda delle esigenze e del contesto, si possono scegliere diverse tipologie di materiali per realizzarlo. Tra le soluzioni più diffuse ci sono sicuramente i soppalchi in legno, apprezzati per la loro leggerezza e resa estetica. Altre alternative sono l’acciaio, per un aspetto contemporaneo e industriale, o anche le strutture in muratura. Si può utilizzare il cemento, ad esempio, per una costruzione duratura e stabile. Si tratta, chiaramente, di una soluzione permanente.
Quanto costa costruire un soppalco?
I costi possono variare notevolmente in base a diversi fattori: materiali utilizzati, dimensioni, complessità del progetto e costi di manodopera. In media, la realizzazione di un soppalco in legno può partire da circa 500-700 euro al metro quadrato, mentre una soluzione in acciaio o cemento potrebbe richiedere un budget più elevato. A questi costi vanno aggiunti quelli relativi ai permessi e alla progettazione.